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Codice Civile
Codice Penale

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Fatture per operazioni inesistenti, beni confiscabili

Con sentenza del 25 giugno 2020, la Corte d’appello di Bologna confermava la sentenza del Gup del Tribunale di Reggio Emilia del 7 marzo 2019, con la quale l’imputato, all’esito di giudizio abbreviato, era stato condannato alla pena di anni due di reclusione e alle sanzioni accessorie di cui al Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 12, con confisca diretta ovvero, in caso di impossibilità di esecuzione, per equivalente per un importo pari a Euro 197. Quanto, invece, al reato di cui al Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 10, lo stesso è stato considerato dai giudici di merito come sostanzialmente strumentale rispetto all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, senza che possa essere identificato per lo stesso un autonomo profitto confiscabile.

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Contratto di affitto di ramo d'azienda

Nel caso esaminato, la ricorrente XXX aveva stipulato con un contratto di affitto di ramo d’azienda, con cui la società YYY le concedeva in godimento un fabbricato su due livelli, destinato alla somministrazione di alimenti e bevande ed alla commercializzazione di beni e servizi, per € 6. Per la Cassazione, la Corte di Appello di Campobasso aveva posto correttamente alla base della propria decisione la distinzione tra opere di manutenzione ordinaria e straordinaria: distinzione che, peraltro, trattandosi di affitto di ramo d’azienda, deve muovere dalla considerazione che sull’affittuario grava l’obbligo di conservare l’azienda, in tutte le sue componenti, nello stato in cui viene affittata e, perciò, di sostenere tutte le spese necessarie a tale scopo.

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Infortuni sul lavoro, cautele volte a governare anche il rischio

Infortuni sul lavoro, assenza delle cautele volte a governare il rischio di imprudente esecuzione dei compiti assegnati ai lavoratori. Nel caso esaminato dalla Corte, gli operai erano stati incaricati di accertare le cause del malfunzionamento di un contatore e le dichiarazioni testimoniali acquisite nel corso del processo non provavano che tale accertamento dovesse limitarsi a utilizzare un tester per controllare se quel contatore era alimentato dalla corrente elettrica.

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Immobile da costruire, rilascio fideiussione

Il 6 agosto 2008 veniva stipulato un contratto preliminare di vendita di una villetta da consegnare entro il 30 giugno 2009, al prezzo di Euro 300. Il promittente acquirente impugnava il lodo; con il primo motivo sosteneva la nullità del medesimo per avere gli arbitri omesso di rilevare d’ufficio la nullità di protezione prevista in proprio favore dal Decreto Legislativo n. 122 del 2005, articolo 2, in quanto, avendo l’accordo integrativo previsto il pagamento di ulteriori Euro 60.

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Assegno di divorzio, caducazione automatica

Nel caso esaminato, la Corte di appello aveva ritenuto che la situazione di convivenza instaurata dalla controricorrente col nuovo compagno fosse in sé idonea ad escludere la spettanza dell’intero importo dell’assegno divorzile: ciò in applicazione del principio – enunciato da Cass.

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Investitore ragionevole, decisioni di investimento

Il reato di manipolazione del mercato, previsto dall’articolo 185 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, ha quale obiettivo quello di tutelare l’integrità del mercato finanziario e conseguentemente gli investitori dal c. d. market abuse, ovvero quelle condotte manipolative in grado di alterare la regolare formazione del prezzo degli strumenti finanziari, così da garantire al mercato quella trasparenza ed efficienza indispensabile per il suo corretto funzionamento. La verifica dell’integrazione del reato ben può essere condotta attraverso un giudizio controfattuale, che permetta di stabilire se una diversa condotta degli imputati avrebbe comportato un differente atteggiarsi del prezzo del titolo (Sez.

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Qualità di erede, non può desumersi dalla mera chiamata

La delazione che segue l’apertura della successione, pur rappresentandone un presupposto, non è di per sé sola sufficiente all’acquisto della qualità di erede, perché a tale effetto è necessaria anche, da parte del chiamato, l’accettazione mediante “aditio” oppure per effetto di “pro herede gestio” oppure per la ricorrenza delle condizioni di cui all’articolo 485 c. c. (in termini Cass. Neppure l’assunzione della qualità di erede può desumersi dalla mera chiamata all’eredità, né dalla denuncia di successione, che ha valore di atto di natura meramente fiscale (Cass. ,

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Alterazione del contachilometri, operatività della garanzia

Non è dovuta la garanzia se al momento del contratto il compratore conosceva i vizi della cosa; parimenti non è dovuta, se i vizi erano facilmente riconoscibili, salvo, in questo caso, che il venditore abbia dichiarato che la cosa era esente da vizi. Ed è proprio siffatto onere che può essere richiesto al compratore, ai sensi dell’articolo 1491 c. c. , il quale non postula una particolare competenza tecnica, né il ricorso all’opera di esperti, ma è circoscritto alla diligenza occorrente per rilevare i difetti di facile percezione da parte dell’uomo medio (Cass.

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Revoca dell'assegnazione della casa familiare

Secondo la consolidata giurisprudenza della Suprema Corte, in materia di divorzio, l’assegnazione della casa familiare all’ex coniuge affidatario prevista dalla L. 1 dicembre 1970, n. 898, articolo 6, comma 6 (come sostituito dalla L. 6 marzo 1987, n. 74, articolo 11) risponde all’esigenza di conservare l’habitat domestico, inteso come il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui si esprime e si articola la vita familiare.

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Licenziamento intimato per inidoneità fisica o psichica

La Suprema Corte ha da tempo chiarito che la dichiarazione di inidoneità fisica in esito alle procedure di cui allo Statuto dei lavoratori, articolo 5, non ha carattere di definitività, potendo il giudice della controversia pervenire a diverse conclusioni sulla base della consulenza tecnica d’ufficio disposta nel giudizio di merito (cfr.

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Indennità risarcitoria per licenziamento illegittimo

L’indennità risarcitoria per licenziamento illegittimo deve essere commisurata, non più in base ad una media delle retribuzioni precedentemente percepite dal lavoratore ante illegittima estromissione, ma in base alla retribuzione che quest’ultimo avrebbe percepito, se avesse effettivamente lavorato (Cass. Peraltro, la funzione dell’indennità L. n. 300 del 1970, ex articolo 18, è quella di ripristinare lo status quo ante al licenziamento illegittimo ed è proprio in ragione di ciò che la sua commisurazione deve essere calcolata in base alla retribuzione che il lavoratore avrebbe concretamente percepito ove non fosse stato illegittimamente estromesso dall’azienda (Cass.

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Figlio maggiorenne, diritto al mantenimento

Già si era chiarito che l’obbligo del genitore non convivente di contribuire al mantenimento del figlio maggiorenne non può essere protratto oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura, poiché il diritto del figlio si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione, nel rispetto delle sue capacità, inclinazioni e (purché compatibili con le condizioni economiche dei genitori) aspirazioni” (Cass.

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Licenziamento, anteriore al trasferimento d’azienda

Secondo un orientamento consolidato, la fattispecie del trasferimento di azienda regolata dall’articolo 2112 c. c. ricorre tutte le volte in cui, rimanendo immutata l’organizzazione aziendale, vi sia soltanto la sostituzione della persona del titolare, indipendentemente dallo strumento tecnico-giuridico adottato. n. 4130 del 2014 secondo cui “Il rapporto di lavoro del lavoratore, illegittimamente licenziato prima del trasferimento di azienda, continua con il cessionario dell’azienda qualora, per effetto della sentenza intervenuta tra le parti originarie del rapporto, il recesso sia stato annullato”).

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Contratto preliminare, estremi del titolo urbanistico

Nel contratto preliminare si legge, all’articolo 4, che “la parte promittente venditrice garantisce (..) che quanto promesso in vendita è stato edificato giusta licenza edilizia n. rilasciata dal Comune di e che successivamente all’epoca della costruzione su quanto in oggetto non sono state apportate modifiche, varianti, mutamenti di destinazione d’uso o eseguite opere soggette al […]

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Leasing, liceità della clausola penale

La Suprema Corte ha più volte confermato la piena liceità di clausole che prevedano l’irripetibilità dei canoni versati al concedente e la non eccessività di clausole penali, laddove consentano alla società di leasing di ottenere lo stesso utile che avrebbe conseguito se il contratto fosse stato adempiuto regolarmente. Sul piano risarcitorio, l’articolo 1382 c. c. , consente alle parti di predeterminare la quantificazione del danno: e in astratto nulla vieta che il danno sia quantificato in misura pari ai canoni ancora dovuti al momento della risoluzione.

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Perdita di esercizio, limiti del terzo della misura di capitale

La dottrina largamente maggioritaria e parte significativa della giurisprudenza di merito affermano che il fatto determinante lo scioglimento della società non è la riduzione del capitale al disotto del minimo legale, per effetto di una perdita di qualunque consistenza quantitativa, ma che l’evento dissolutivo in parola si verifica solo quando la perdita di esercizio è superiore al terzo del capitale e lo riduce al disotto di tale ammontare minimo. Nell’azione di responsabilità promossa dal curatore di fallimento ai sensi della L. Fall. ,

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Contratto di appalto, difformità e dei vizi dell'opera

Nel contratto di appalto di un’opera, la legge non dispone a carico di quale parte gravi l’obbligo della redazione del progetto, onde sono decisive al riguardo le specifiche pattuizioni negoziali, che possono, perciò, essere basate anche su un preventivo predisposto dall’appaltatore – con la specifica indicazione dei lavori da eseguire – che sia incondizionatamente accettato dal committente, così dandosi luogo alla formazione di un valido ed efficace accordo contrattuale (Cass.

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Carattere ritorsivo del licenziamento

In ipotesi di allegazione, da parte del lavoratore, del carattere ritorsivo del licenziamento e, quindi, di una domanda di accertamento della nullità del provvedimento datoriale per motivo illecito ai sensi dell’articolo 1345 c. c. , occorre che l’intento ritorsivo del datore di lavoro, la cui prova è a carico del lavoratore (cfr.

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Mancata o irregolare tenuta delle scritture contabili

Dunque, le condizioni della azione di risarcimento danni nei confronti degli amministratori, riconducibile all’attività da essi posta in essere dopo il verificarsi di una causa di scioglimento, sono il compimento, dopo tale evento, di atti di gestione non aventi una finalità meramente conservativa del patrimonio sociale (liquidatoria), il danno ed il nesso di causalità tra condotta e danno. Non vi è dubbio che il compimento da parte dell’amministratore, dopo il verificarsi della causa di scioglimento, di atti non aventi una finalità liquidatoria dia luogo a quell’inadempimento astrattamente idoneo a porsi come causa del danno di cui si pretende il risarcimento, prima condizione richiesta per l’affermazione della responsabilità dell’amministratore (Cass.

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Contratto di agenzia, patto di non concorrenza

Prima che fosse espressamente disciplinato dall’articolo 1751-bis c. c. , la giurisprudenza di legittimità riconduceva all’articolo 2596 c. c. , il patto di non concorrenza per il periodo successivo alla cessazione del contratto di agenzia. Con la successiva L. 29 dicembre 2000, n. 422, articolo 23 (entrata in vigore il 4 febbraio 2001) si è aggiunto un comma 2 all’articolo 1751-bis c. c. , del seguente tenore: “L’accettazione del patto di non concorrenza comporta, in occasione della cessazione del rapporto, la corresponsione all’agente commerciale di una indennità di natura non provvigionale.

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