fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Civile

Distinzione tra detenzione di immobile e occupazione senza titolo

La sentenza chiarisce la distinzione tra la detenzione di un immobile e l’occupazione senza titolo, chiarendo come la mera consegna delle chiavi non configuri automaticamente l’occupazione abusiva. Inoltre, si evidenzia l’importanza della prova del danno in caso di lavori di ristrutturazione non autorizzati, ribadendo che la perizia di parte non è sufficiente a dimostrarne l’esistenza e l’entità. Infine, si ribadisce il principio secondo cui la causale del bonifico bancario costituisce un elemento indiziario che, se supportato da altri elementi, può provare l’esistenza di un prestito.

Continua »
Condanna dei proprietari di un immobile per danni da esplosione

La sentenza in esame affronta il tema della responsabilità per danni da cose in custodia (art. 2051 c.c.) in relazione ad un’esplosione verificatasi in un immobile. La Corte, pur non potendo attribuire efficacia extrapenale alla sentenza di proscioglimento emessa in sede penale, riconosce la sussistenza di gravi difformità e violazioni normative nell’impianto del gas, imputabili ai proprietari-locatori, che hanno determinato un incremento del rischio. Pertanto, pur non potendo escludere altre concause, la Corte ritiene che la responsabilità per i danni debba essere attribuita, anche a titolo di concorso, ai proprietari.

Continua »
Notifica PEC da indirizzo non presente nei registri pubblici

La sentenza conferma il principio secondo cui la notifica PEC è valida anche se l’indirizzo non è presente nei registri pubblici, purché il destinatario abbia avuto conoscenza legale dell’atto e la possibilità di difendersi.

Continua »
Inammissibilità dell'appello per difetto di specificità

La sentenza si focalizza sul principio di specificità dei motivi di appello, affermando che il generico dissenso rispetto alla decisione di primo grado non è sufficiente. L’appellante deve indicare con precisione le ragioni per cui ritiene errate le valutazioni del Tribunale, supportando le proprie argomentazioni con riferimenti a fattispecie giuridiche e prove concrete.

Continua »
Restituzione somme per contratto di mutuo

La Corte, in riforma della sentenza di primo grado, ha accertato la sussistenza di un contratto di mutuo tra le parti e ha condannato il debitore alla restituzione delle somme dovute, oltre interessi. La qualificazione del rapporto giuridico data dal giudice di merito vincola il giudizio in appello.

Continua »
Intestazione immobile al coniuge e donazione indiretta

L’intestazione di un bene a un solo coniuge, a fronte del pagamento di una parte del prezzo da parte dell’altro coniuge, può configurare una donazione indiretta se sussiste l’animus donandi, inteso come volontà di arricchire il donatario senza corrispettivo. In tal caso, l’onere di provare l’assenza di spirito di liberalità incombe al coniuge che ha effettuato il pagamento.

Continua »
Procacciatore d'affari, prescrizione e onere della prova

La sentenza conferma il principio secondo cui il diritto alla provvigione del procacciatore d’affari è soggetto a prescrizione quinquennale. Inoltre, l’attività di mediazione, se svolta in modo professionale e continuativo, richiede l’iscrizione al ruolo, pena l’insussistenza del diritto alla provvigione.

Continua »
Appalto opere secondo le direttive del committente

La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado che aveva rigettato sia l’opposizione a decreto ingiuntivo che la domanda riconvenzionale in un caso di appalto caratterizzato da opere difformi rispetto al progetto. La Corte ha ritenuto che, essendo l’appalto a corpo ed essendo state accertate difformità riconducibili ad errori di progettazione, l’appaltatore non fosse responsabile, avendo eseguito le opere secondo le direttive del committente.

Continua »
Mutuo, regime di capitalizzazione composta degli interessi

La sentenza chiarisce che la mancata indicazione nel contratto di mutuo del regime di capitalizzazione composta degli interessi non comporta nullità del contratto. Si evidenzia che il maggior carico di interessi nel piano di ammortamento alla francese non deriva da anatocismo, ma dalla scelta concordata del piano di rimborso del capitale.

Continua »
Divisione ereditaria e prelevamenti tra coeredi

La sentenza chiarisce la normativa in tema di divisione ereditaria, con particolare riguardo ai diritti e agli obblighi dei coeredi in relazione ai beni comuni, compresi i frutti civili. Viene inoltre analizzato il meccanismo dei prelevamenti e delle imputazioni, nonché la rilevanza della domanda di rendiconto nel giudizio divisionale.

Continua »
Amministratori privi di deleghe o non operativi e obbligo di vigilanza

In base alla giurisprudenza di legittimità, a seguito della riforma delle società di capitali del 2003, gli amministratori privi di deleghe (o non operativi) non sono più sottoposti ad un generale obbligo di vigilanza, tale da trasmodare di fatto in una responsabilità oggettiva, per le condotte dannose degli altri amministratori, ma rispondono solo quando non abbiano impedito fatti pregiudizievoli di quest’ultimi in virtù della conoscenza ― o della possibilità di conoscenza, per il loro dovere di agire informati ex art. 2381 c.c. ― di elementi tali da sollecitare il loro intervento alla stregua della diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze (Cass. 31 agosto 2016, n. 17441).

Continua »
Validità della notifica a società cancellata dal registro imprese

La sentenza affronta il tema della validità della notifica a società cancellata dal registro imprese e dell’onere della prova in capo all’imprenditore in merito alla sussistenza dei requisiti dimensionali per l’esonero dalla procedura di liquidazione. Viene inoltre ribadito il principio di rilevanza della data di cancellazione dal registro delle imprese rispetto a quella effettiva di cessazione dell’attività.

Continua »
Risoluzione del contratto di appalto per gravi difetti

La Corte ha confermato la sentenza di primo grado che aveva risolto il contratto di appalto per gravi difetti di realizzazione, condannando l’appaltatore al risarcimento del danno. La Corte ha ribadito che in caso di vizi che rendano la cosa inidonea all’uso o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore, il committente può richiedere la risoluzione del contratto, oltre al risarcimento del danno.

Continua »
Riconoscimento indennizzo per talidomide

La sentenza ribadisce che la prova del nesso causale tra l’assunzione di talidomide da parte della madre durante la gravidanza e le malformazioni del figlio deve essere rigorosa. Si precisa inoltre che la conoscenza ai fini della prescrizione non si presume ma deve essere effettiva e riconducibile ad una diagnosi medica.

Continua »
Servitù di passaggio e distanze legali tra edifici

La sentenza conferma i principi in materia di servitù di passaggio e distanze legali tra edifici, condannando la modifica della conformazione dei luoghi che ha comportato una diminuzione della larghezza e un aumento della pendenza del passaggio, e l’apertura di una veduta a distanza inferiore a quella legale.

Continua »
Restituzione retta per ricovero in RSA

La sentenza afferma il principio per cui le prestazioni socio-sanitarie, caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria, sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Nel caso in cui le prestazioni di natura sanitaria non possano essere eseguite se non congiuntamente all’attività di natura socioassistenziale, prevale la natura sanitaria del servizio.

Continua »
Efficacia esecutiva in Italia di atti pubblici tedeschi

La sentenza conferma il principio di diritto internazionale privato secondo cui gli atti pubblici stranieri possono essere dichiarati esecutivi in Italia alle condizioni previste dal Regolamento CE n. 4/2009, a condizione che siano rispettati i diritti della difesa e l’ordine pubblico.

Continua »
Responsabilità ridotta per concorso di colpa in incidente stradale

La sentenza chiarisce che in tema di incidenti stradali la presunzione di pari responsabilità per la causazione del sinistro, prevista dall’art. 2054 c.c., si applica anche quando non si è verificato uno scontro tra i veicoli, ma sussista un effettivo contributo causale. Si precisa che tale presunzione può essere superata solo fornendo una prova liberatoria. Viene inoltre analizzato il corretto calcolo della detrazione di un acconto corrisposto prima della liquidazione definitiva del danno da risarcimento.

Continua »
Violazione del principio di divieto di nova in appello

La sentenza verte su un appello dichiarato inammissibile. La Corte ha ritenuto che l’appellante non avesse fornito prove sufficienti a supportare le proprie affermazioni in merito al trasferimento del credito risarcitorio e che avesse introdotto nuovi fatti in appello, violando il principio di divieto di nova in appello.

Continua »
Rimozione cavidotto su proprietà privata in assenza di servitù

La sentenza ribadisce il principio per cui l’apposizione di un cavo interrato su proprietà altrui, in assenza di servitù o di altro titolo che la giustifichi, costituisce violazione del diritto di proprietà e comporta la condanna alla rimozione e al ripristino dello stato dei luoghi. L’onere della prova del titolo spetta al soggetto che ha realizzato l’opera. La sussistenza del danno da mancata utilizzazione del bene va, invece, specificamente provata.

Continua »