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Lavoratore in malattia assente alla visita di controllo

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE di PERUGIA Sezione Lavoro Il Tribunale, in persona del Giudice del Lavoro, promossa da XXX (avv.) ricorrente – contro I.N.P.S. (avv.) – YYY – contumace convenuti– ha emesso e pubblicato, ai sensi dell’art. 429 c.p.c., all’udienza del giorno 27.7.2018, leggendo la motivazione ed il dispositivo, la seguente […]

Pubblicato il 31 July 2018 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

TRIBUNALE di PERUGIA

Sezione Lavoro

Il Tribunale, in persona del Giudice del Lavoro, promossa da

XXX (avv.)

  • ricorrente –

contro

I.N.P.S. (avv.) – YYY – contumace

  • convenuti–

ha emesso e pubblicato, ai sensi dell’art. 429 c.p.c., all’udienza del giorno 27.7.2018, leggendo la

motivazione ed il dispositivo, la seguente

SENTENZA n. 325/2018 pubblicata il 27/07/2018

XXX ha convenuto in giudizio dinanzi al Tribunale di Perugia in funzione di giudice del lavoro l’Inps e la YYY per sentire accogliere, nei confronti dei convenuti, le seguenti

domande “accertare e dichiarare che la assenza del lavoratore era giustificata da esigenze di cure e pertanto; conseguentemente condannare l’Inps e la YYY a corrispondere l’indennita’ di malattia, oltre rivalutazione monetaria e interessi legali…

Ha esposto che esso ricorrente è dipendente della ditta YYY e che egli, in data 15/02/2017, si trovava in stato di malattia; che si è dovuto recare presso il proprio dentista per proseguire il ciclo di cura dei denti ai quali si stava sottoponendo e per forti dolori accusati nell’ambito di tale ciclo di cure; che, proprio in data 15/02/2017, prima di assentarsi dalla propria abitazione per le predette cure, egli ha contattato la YYY preavvisando il datore di lavoro del fatto che avrebbe dovuto sottoporsi alle cure mediche dentistiche; che mentre si trovava dal dentista, ha ricevuto la visita ispettiva da parte dell’I.N.P.S. il quale ha conseguentemente rilevato la violazione dell’obbligo di rispetto delle

fasce di reperibilità dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

Si è costituito l’Inps evidenziando che l’allegata visita dentistica non costituisce giustificato motivo del mancato rispetto dell’obbligo di reperibilità tenuto conto del fatto che lo stato di malattia per il quale il ricorrente risultava assente dal lavoro con diritto alla percezione dell’indennità di malattia da parte dell’Istituto era una dorsalgia ed in considerazione del fatto che, nella certificazione medica rilasciata dallo studio dentistico, non vi era menzione dei motivi per i quali la visita di verifica fosse indifferibile

e urgente.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il ricorso è fondato.

Il 15.2.2017, mentre il sig. XXX era in stato di malattia a causa di una dorsalgia, per il periodo dal 13.2.2017 al 19.2.2017, l’Inps ha effettuato, nel corso della fascia di reperibilità pomeridiana (ore 17.24), una visita ispettiva a seguito della quale, non avendo trovato il ricorrente nel domicilio indicato, ha disposto, ai sensi dell’art. 5, comma 14 del d.l. n. 463 del 1983, convertito in l. n. 638/1983 la revoca dell’indennità di malattia sino a dieci giorni (quindi, nel caso di specie, per l’intero periodo). Il ricorrente, ritenendo ingiusto e illegittimo il provvedimento dell’Istituto, ha proposto ricorso amministrativo che è stato respinto.

Ai sensi dell’art. 5, comma 14 del d.l. n. 463 del 1983 14. “Qualora il lavoratore, pubblico o privato, risulti assente alla visita di controllo senza giustificato motivo, decade dal diritto a qualsiasi trattamento economico per l’intero periodo sino a dieci giorni e nella misura della metà per l’ulteriore periodo, esclusi quelli di ricovero ospedaliero o già accertati da precedente visita di controllo”.

A tale riguardo, come evidenziato dalla stessa difesa di parte ricorrente la S.C. ha precisato che “perché l’allontanamento del lavoratore dalla propria abitazione allo scopo di effettuare una visita medica presso il proprio medico curante o per seguire un trattamento terapeutico possa considerarsi giustificato, occorre che risulti rigorosamente accertato in sede di merito sia che la visita medica o il trattamento terapeutico fossero indifferibili, sia che le modalità prescelte per realizzare tale indifferibile esigenza fossero indispensabili o le sole ragionevolmente praticabili”(cfr Cass. n. 15446/2004).

Nel caso di specie, dalle attendibili e circostanziate dichiarazioni del testimone escusso su istanza della parte ricorrente, l’odontoiatra che aveva eseguito l’intervento sul medesimo, risulta che XXX si è allontanato dal domicilio durante la fascia di reperibilità a seguito di una pulpite che gli provocava forti dolori a un dente precedentemente curato ma mantenuto vitale e dopo avere preso appuntamento il giorno stesso per il pomeriggio. Trattandosi di un’emergenza, infatti, il medico ha tentato, riuscendovi, di trovare uno spazio per effettuare l’intervento sul dente dolorante il pomeriggio del medesimo giorno e, cioè, dopo l’apertura dello studio alle ore 16.00 (il testimone *** ha dichiarato “…quando è venuto è stato per una pulpite d un dente precedentemente curato ma mantenuto vitale; in quella sede gli ho aperto il dente per fargli passare il dolore e poi il dente è stato devitalizzato: ADR il giorno stesso ha chiamato me per fissare l’appuntamento; ADR credo che sia andata così lui mi ha chiamato verso la fine della mattinata e gli avrò detto di chiamare Nicoletta verso le 16.00 perché prima siamo chiusi per trovargli un buco nel pomeriggio; ADR confermo a specifica domanda che la visita fu fissata il giorno stesso in cui è stata poi effettuata; si è trattato, cioè, di un’urgenza; ADR ho trovato il paziente molto dolorante; ADR per fare questo intervento ci vuole un tempo variabile in relazione alla gravità dell’infiammazione da un quarto d’ora a più di un’ora; ADR riconosco il certificato da me redatto ove ho dato atto che il paziente si è fermato presso lo studio dalle 17.00 alle 18.30; ADR lo studio apre, il pomeriggio, alle ore 16.00”).

Si ritiene, quindi, che l’assenza del ricorrente alla visita di controllo sia stata giustificata dall’impellente necessità di effettuare un intervento atto a sedare il dolore causato dalla pulpite al dente considerando, peraltro, che l’intervento in questione non avrebbe potuto essere effettuato se non nel corso della fascia oraria del pomeriggio, visto che lo studio medico apriva solo alle ore 16.00.   D’altronde non risulta controversa la circostanza che il lavoratore, in buona fede, aveva preavvisato il proprio datore di lavoro in ordine all’assenza dal domicilio nel corso del pomeriggio in cui ha avuto luogo la visita ispettiva.

Le spese di lite seguono la soccombenza; esse vengono liquidate sulla base dei criteri e dei parametri

di cui al D.M. n. 55 del 2014, avuto riguardo alle cause di valore sino a 1.100,00

P.Q.M.

il Tribunale definitivamente pronunciando sulla domanda proposta da XXX così provvede:

condanna l’Inps al pagamento dell’indennità di malattia dovuta nel periodo dal 13.2.2017 al 19.2.2017 oltre rivalutazione e interessi dalla maturazione dei crediti al soddisfo; condanna l’Inps al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente liquidandole nella misura di €850,00 per compensi di avvocato, oltre al rimborso delle spese di C.U. e delle spese generali nella misura del 15% dei compensi, Iva e Cpa come per legge.

Perugia 27 luglio 2018

Il giudice

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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