La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 44/2025, ha rigettato i ricorsi di quattro imputati condannati per spaccio di stupefacenti, confermando la decisione della Corte d’Appello che aveva escluso l’ipotesi del ‘fatto di lieve entità’. La Suprema Corte ha ribadito che, per valutare la gravità del reato, è necessaria un’analisi complessiva che tenga conto di plurimi indicatori, come la reiterazione delle cessioni, la varietà delle sostanze, il numero di acquirenti e il ruolo degli imputati all’interno di una consolidata piazza di spaccio. La sentenza chiarisce inoltre gli ampi poteri del giudice del rinvio in caso di annullamento per vizio di motivazione.
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