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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Violazione del principio di divieto di nova in appello

La sentenza verte su un appello dichiarato inammissibile. La Corte ha ritenuto che l’appellante non avesse fornito prove sufficienti a supportare le proprie affermazioni in merito al trasferimento del credito risarcitorio e che avesse introdotto nuovi fatti in appello, violando il principio di divieto di nova in appello.

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Rimozione cavidotto su proprietà privata in assenza di servitù

La sentenza ribadisce il principio per cui l’apposizione di un cavo interrato su proprietà altrui, in assenza di servitù o di altro titolo che la giustifichi, costituisce violazione del diritto di proprietà e comporta la condanna alla rimozione e al ripristino dello stato dei luoghi. L’onere della prova del titolo spetta al soggetto che ha realizzato l’opera. La sussistenza del danno da mancata utilizzazione del bene va, invece, specificamente provata.

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Responsabilità per danni da frana e oneri di messa in sicurezza

La sentenza chiarisce i principi in materia di responsabilità per danni da frana, ripartendo gli oneri di messa in sicurezza in base alla proprietà dei terreni e all’accertamento della causa dell’evento. Il giudice ha inoltre distinto tra cause predisponenti e cause scatenanti del dissesto, escludendo la responsabilità per eventi atmosferici imprevedibili e di eccezionale intensità.

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Pagamento parziale del prezzo di vendita di un immobile

La sentenza affronta il tema del pagamento del prezzo di vendita di un immobile, confermando che la prova del pagamento di una parte del prezzo può essere fornita anche in modo indiziario, valutando le circostanze concrete e applicando il principio dell’onere della prova.

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Sopraelevazione corte e termine condizione sospensiva

La sentenza chiarisce che se le parti subordinano l’efficacia di un contratto al verificarsi di un evento, senza indicare un termine, questo può essere determinato dal giudice. Nel caso specifico, la condizione sospensiva riguardava il rilascio di un’autorizzazione comunale per la sopraelevazione di una corte. Il termine per il rilascio, non essendo stato specificato dalle parti, è stato fatto coincidere con un lasso di tempo ragionevole in base alla natura dell’evento.

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Mancata partecipazione all'assemblea con conflitto d'interessi

La sentenza chiarisce che un condomino non ha diritto a partecipare a un’assemblea se l’oggetto della riunione riguarda una controversia da lui stesso avviata contro il condominio. In queste situazioni, la convocazione del condomino non è necessaria, poiché la sua partecipazione potrebbe risultare in un conflitto d’interessi.

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Responsabilità aggravata, comunicazione di iscrizione ipotecaria

La sentenza chiarisce che la responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c. sussiste solo per comportamenti processuali scorretti e non per errori nella fase amministrativa, anche se questi comportano un giudizio. Si evidenzia inoltre la possibilità di compensare le spese legali in caso di condotte pre-processuali che avrebbero potuto evitare il giudizio.

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Prescrizione indennità cassa integrazione

La sentenza chiarisce che il termine di prescrizione per richiedere l’indennità di cassa integrazione non corrisposta dal datore di lavoro è decennale e inizia a decorrere dal momento in cui il diritto diventa certo ed esigibile, ovvero dalla data della sentenza che accerta l’esistenza del rapporto di lavoro.

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Esclusione socio cooperativa e indennità di occupazione

La sentenza chiarisce i termini di decadenza per l’impugnazione di una delibera di esclusione da una cooperativa, sottolineando che decorrono dalla comunicazione al socio e non sono sospesi dal ricorso ad altri organi. Inoltre, viene affrontato il tema della prescrizione del credito della cooperativa per indennità di occupazione, stabilendo che inizia a decorrere dalla data in cui la delibera di esclusione diventa efficace. Infine, la sentenza specifica che il calcolo dell’indennità di occupazione deve basarsi su parametri di mercato e non sui soli valori catastali.

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Illegittimità trattenute di solidarietà su pensioni

La sentenza ribadisce l’orientamento secondo cui non è consentito agli enti previdenziali privatizzati applicare trattenute di solidarietà su trattamenti pensionistici già liquidati, in quanto tale pratica lede il principio del pro rata e configura un’illegittima prestazione patrimoniale imposta unilateralmente.

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Notifica della cessione del credito al debitore ceduto

La sentenza conferma il principio di diritto per cui la notifica della cessione del credito al debitore ceduto non vale come intimazione di pagamento idonea ad interrompere la prescrizione, inoltre il giudice ribadisce che il creditore è obbligato ad accettare l’imputazione del pagamento effettuata dal debitore, se questa è fatta in modo chiaro e tempestivo.

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Revocazione sentenza per radiazione avvocato da Albo

La sentenza analizza la revocazione di una sentenza per la radiazione dall’Albo dell’avvocato della parte soccombente. La Corte distingue tra errore di fatto revocatorio, deducibile con la revocazione, ed errore di diritto, impugnabile con ricorso per Cassazione. Nel caso di specie, la mancata conoscenza, da parte della Corte, della radiazione dell’avvocato, non integra un errore di fatto ex art. 395 c.p.c., in quanto non deducibile dagli atti, ma un errore di diritto, soggetto al principio di conversione in motivi di impugnazione.

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Inammissibilità opposizione tardiva a decreto ingiuntivo in locazione

La Corte d’Appello di Genova, confermando la decisione del Tribunale, ha dichiarato inammissibile l’opposizione a decreto ingiuntivo per tardività della stessa, essendo stata proposta oltre il termine di decadenza di 40 giorni dalla notifica e con citazione anziché con ricorso. La Corte ha ribadito che, in materia locatizia, l’opposizione a decreto ingiuntivo deve essere proposta con ricorso depositato in cancelleria entro il termine di quaranta giorni dalla notifica e che l’erronea proposizione con citazione anziché con ricorso non è sanabile mediante la conversione dell’atto ex art. 4 d.lgs. n. 150/2011.

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Condominio, impugnazione e vizio di rappresentanza

La Corte d’Appello dichiara inammissibile l’appello proposto dall’amministratore di un condominio in assenza della preventiva autorizzazione assembleare, con conseguente inefficacia dell’appello incidentale. Il giudice evidenzia come la mancata ratifica da parte dell’assemblea degli atti compiuti dall’amministratore in un giudizio che eccede l’ordinaria amministrazione, determina un difetto di rappresentanza e quindi l’inammissibilità dell’impugnazione.

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Liquidazione giudiziale e insussistenza dei requisiti dimensionali

La sentenza chiarisce i criteri per la corretta individuazione dei requisiti dimensionali per l’assoggettabilità alla liquidazione giudiziale, con particolare riferimento al calcolo dei ricavi lordi e dell’attivo patrimoniale.

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Azione di responsabilità in fondazioni bancarie

La sentenza analizza la natura giuridica delle fondazioni bancarie e l’applicabilità della prescrizione breve prevista per l’azione sociale di responsabilità nelle società di capitali. La Corte evidenzia l’evoluzione normativa e l’incompatibilità del parametro di diligenza del “buon padre di famiglia” con la complessità gestionale delle fondazioni bancarie, giustificando l’assimilazione ai fini della prescrizione.

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Decoro architettonico, risarcimento danni per modifiche edilizie

La sentenza conferma il principio secondo cui le modifiche edilizie che alterano il decoro architettonico di un edificio possono comportare un danno risarcibile. La liquidazione del danno, in assenza di criteri di determinazione predeterminati, può essere effettuata dal giudice in via equitativa, ma la motivazione deve essere adeguata e idonea a consentire il sindacato di legittimità.

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Usucapione e indennità di occupazione immobiliare

La sentenza chiarisce la sussistenza del diritto di proprietà dello Stato su immobili abbandonati a seguito di eventi sismici e successivamente dichiarati di interesse storico, negando il diritto all’indennità di occupazione per mancanza di prova del danno. Viene inoltre negato il riconoscimento dei miglioramenti in quanto oggetto di precedente giudicato.

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Responsabilità medica e risarcimento danni da decesso

La sentenza affronta il tema della responsabilità medica per infezioni nosocomiali e la corretta quantificazione del danno da perdita del rapporto parentale. Viene confermato il principio in base al quale l’esistenza stessa del rapporto di parentela fa presumere la sofferenza per la perdita del congiunto.

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Corte d'Appello conferma: niente doppio TFR

La sentenza chiarisce che l’imputazione del pagamento da parte del datore di lavoro, effettuata tramite busta paga, è vincolante e non può essere modificata successivamente. Pertanto, il lavoratore non può richiedere al Fondo di Garanzia il pagamento di somme già corrisposte dal datore a titolo di TFR, anche se a titolo diverso.

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