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Codice Civile
Codice Penale

Spese processuali liquidate dal giudice penale

Spese processuali liquidate dal giudice penale vanno applicati i principi civilistici delle sentenze di condanna, statuizione di natura civilistica.

Pubblicato il 19 April 2022 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO DI BARI

Il Tribunale in composizione monocratica costituito dalla Giudice Dott.ssa ha pronunciato la seguente

SENTENZA n. 1296/2022 pubblicata il 06/04/2022

nella causa civile iscritta al n. 4380/2012 di RG promossa da:

XXX con l’Avv. che lo rappresenta e difende giusta mandato in atti; parte attrice opponente contro

YYY con l’Avv., che la rappresenta e difende giusta mandato in atti;

parte convenuta opposta

CONCLUSIONI

Le parti hanno concluso come da verbale di udienza dell’11.1.2022

MOTIVI DELLA DECISIONE

L’opposizione è infondata e deve essere rigettata, trovando applicazione il principio costantemente affermato dalla condivisa giurisprudenza di legittimità secondo cui “in ordine alle spese processuali liquidate dal giudice penale vanno applicati i principi civilistici delle sentenze di condanna, in quanto trattasi di una statuizione di natura civilistica che trova la sua genesi all’interno di un processo” (Cfr., ex multis, Cass. Pen. Sez. I°, 31/01/2013, n°4908).

L’esecuzione provvisoria si estende anche alle spese processuali, a prescindere dal tipo di sentenza che sia stata emanata (cfr. artt. 540 e 541 c.p.p.), in ossequio a quanto previsto in via generale dall’art. 282 c.p.c.

Pertanto, per quanto concerne il capo di condanna alla rifusione delle spese di costituzione e rappresentanza della parte civile contenuto in una sentenza penale, deve affermarsene la provvisoria esecutività.

Nel caso in esame, dunque, correttamente sono state inserite nell’atto di precetto anche le somme di denaro relative alla condanna al pagamento delle spese liquidate in favore della parte civile. L’atto di precetto risulta, infine, corredato di tutti gli elementi prescritti dalla legge e, di contro, emerge la genericità delle avverse doglianze sul punto.

Per completezza, va rappresentato che la circostanza esposta dal procuratore della parte attrice all’udienza di precisazione delle conclusioni, circa l’attribuzione, in sede esecutiva, dell’intera somma precettata alla controparte, non determina la cessazione della materia del contendere. Va, infatti, richiamato l’indirizzo della giurisprudenza di legittimità secondo cui “la preclusione all’azione ex art. 2033 c.c. deriva soltanto dalla chiusura della procedura con l’approvazione del progetto di distribuzione, la quale comporta l’intangibilità della concreta ed effettiva attribuzione delle somme ricavate,.., (fatti salvi, naturalmente, gli esiti delle opposizioni e dei rimedi endoprocessuali promossi nel suo ambito ed eventualmente ancora pendenti al momento della chiusura, o addirittura successivi alla stessa, in quanto idonei ad incidere sui relativi risultati)” (cfr. Cass., 15963/2021).

Le ragioni innanzi illustrate giustificano la condanna dell’attore alla rifusione delle spese in favore della controparte.

P.Q.M. Il Tribunale di Bari in composizione monocratica, definitivamente pronunciando, ogni diversa istanza, eccezione e deduzione disattesa:

– dichiara cessata la materia del contendere;

– condanna parte attrice al pagamento in favore di parte convenuta delle spese di lite che liquida in €. 1.620,00 per compenso, oltre rimborso forfettario spese generali del 15% e accessori come per legge, da distrarre in favore del procuratore dichiaratosi antistatario. Così deciso in Bari, 6.4.2022

LA GIUDICE

dott.

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