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Codice Civile
Codice Penale

Diritto del Lavoro

Il diritto del dipendente al rimborso delle spese legali

20 del D. P. R. 4 agosto 1990 n. 335, il diritto del dipendente al rimborso delle spese legali previsto dall’ultimo comma di tale disposizione presuppone l’assenza di un conflitto di interesse con l’amministrazione, che deve essere accertata in base ad una valutazione complessiva fondata sul provvedimento giudiziario con cui si è concluso il giudizio promosso nel confronti del dipendente, al fine di stabilire se con esso sia stato escluso ogni profilo di responsabilità del dipendente. La sussistenza del diritto in questione non dipende dalla preventiva iniziativa dell’amministrazione, ai sensi del primo comma dello stesso art.

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Obblighi di informazione a carico del datore sulle condizioni contrattuali e lavorative

Il datore di lavoro sia pubblico che privato e’ tenuto a fornire al lavoratore, entro trenta giorni dalla data dell’assunzione, le seguenti informazioni: a) l’identita’ delle parti; b) il luogo di lavoro; in mancanza di un luogo di lavoro fisso o predominante, l’indicazione che il lavoratore e’ occupato in luoghi diversi, nonche’ la sede o […]

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Licenziamento di un dirigente, garanzie procedimentali

7, commi 2 e 3, della legge 20 maggio 1970 n. 300 devono trovare applicazione nell’ipotesi di licenziamento di un dirigente – a prescindere dalla specifica collocazione che lo stesso assume nell’impresa – sia se il datore di lavoro addebiti al dirigente stesso un comportamento negligente (o in senso lato colpevole) sia se a base del detto recesso ponga, comunque, condotte suscettibili di farne venir meno la fiducia.

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Licenziamento del lavoratore reintegrato

E’ possibile il licenziamento del lavoratore che sia stato reintegrato nel posto di lavoro, sia sulla base di un provvedimento cautelare, che di un provvedimento di reintegrazione emesso all’esito del giudizio ordinario, stante la ricostituzione ex tunc del rapporto di lavoro da considerarsi, pertanto, privo di soluzione di continuità.

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Soppressione parziale del posto di lavoro, redistribuzione mansioni

Solo dopo aver verificato l’inutilizzabilità del lavoratore nell’attività che residua dopo la soppressione parziale del posto, il datore di lavoro può procedere alla redistribuzione di tali mansioni.

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Assicurazione, contributi e pensione degli sportivi professionisti

Le società sportive devono stipulare una polizza assicurativa individuale a favore degli sportivi professionisti contro il rischio della morte e contro gli infortuni, che possono pregiudicare il proseguimento dell’attività sportiva professionistica, nei limiti assicurativi stabiliti, in relazione all’età ed al contenuto patrimoniale del contratto, dalle federazioni sportive nazionali, d’intesa con i rappresentanti delle categorie interessate. […]

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Disciplina relativa alla tutela della maternità delle donne dirigenti

La tutela previdenziale relativa alla maternità, prevista dal testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, è estesa alle lavoratrici e ai lavoratori appartenenti alla categoria dei dirigenti che prestano la loro opera alle dipendenze di datori […]

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Il lavoro sportivo: aspetti contrattuali

L’esercizio dell’attività sportiva, sia essa svolta in forma individuale o collettiva, professionistica o dilettantistica, è libero Sono qualificati sportivi professionisti: gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi ed i preparatori atletici, che esercitano l’attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell’ambito delle discipline regolamentate dal CONI e che conseguono la qualificazione dalle federazioni […]

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Dimissioni del lavoratore, atto unilaterale recettizio

Le dimissioni del lavoratore costituiscono un atto unilaterale recettizio idoneo a determinare la risoluzione del rapporto nel momento in cui pervengono a conoscenza del datore di lavoro, indipendentemente dalla volontà di quest’ultimo, con la conseguenza che la successiva revoca delle stesse è inidonea ad eliminare l’effetto risolutivo che si è già prodotto, restando limitata la prosecuzione del rapporto al solo periodo di preavviso. Tuttavia, in applicazione del principio generale di libertà negoziale, le parti possono consensualmente stabilire di porre nel nulla le dimissioni con conseguente prosecuzione a tempo indeterminato del rapporto stesso.

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Tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro

L’argomento parte dall’analisi di alcune norme costituzionali e codicistiche. Art 32 C: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i […]

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Il criterio discrettivo della subordinazione

In particolare, non surroga il criterio discrettivo della subordinazione neanche il nomen iuris, che al rapporto di lavoro sia dato dalle sue stesse parti (c. d. autoqualificazione) dal quale, tuttavia, in nessun caso si può prescindere, ed assume rilievo addirittura decisivo, ove l’autoqualificazione non risulti in contrasto con le concrete modalità di svolgimento del rapporto medesimo.

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I contratti di solidarietà

Definiti dalla L 863 del 1984, i contratti di solidarietà sono accordi aziendali che in particolare tendono al soddisfacimento di due esigenze: 1) evitare riduzione di personale, nel qual caso si avranno i cd “contratti difensivi”; 2) favorire nuove assunzioni, nel qual caso si avranno i cd”contratti espansivi”, Possono fare ricorso ai cntratti in esame, […]

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Lavoro subordinato, responsabilità del datore di lavoro

2087 c. c. è configurabile quando la lesione del bene tutelato derivi dalla violazione dell’obbligo che incombe al datore di lavoro di adottare idonee misure a tutela della salute del lavoratore subordinato e della sua personalità morale, e di controllare e vigilare che esse siano osservate da parte dei lavoratori.

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Perdita della capacità lavorativa, perdita patrimoniale

Il riconoscimento della perdita della capacità lavorativa generica, come componente strutturale del danno biologico nella sua complessità e nella sua natura dinamica e permanente, risale a teorie scientifiche della medicina legale italiana, ed è scientificamente testata come perdita di capacità lavorativa, per la permanente riduzione della resistenza fisica al lavoro esercitato o alle chances lavorative, secondo l’evoluzione delle offerte di lavoro e delle libere scelte del giovane lavoratore. Orbene, se è logico che nella valutazione globale del danno biologico, la indicazione del punteggio finale derivi dalla valutazione di tutte le componenti, fisiche e psichiche, interrelazionali ed esistenziali (come si desume dalla definizione analitica del danno biologico di non lieve entità, contenuta nell’art.

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Istituzione e disciplina dell’I.R.A.P.: imposta regionale sulle attività produttive

Il D. lgs n. 446 del 1997, ha istituito l’imposta regionale sulle attività produttive esercitate nel territorio delle regioni; è un tributo di carattere reale e non deducibile, ai fini delle imposte sui redditi, che colpisce la ricchezza delle attività, nella fase di produzione. Presupposto, per la sua applicabilità, è l’esercizio abituale di un’attività diretta […]

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Facoltà di prosecuzione del rapporto di lavoro, diritto a pensione

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale 282/1991, la disposizione, art. 4 primo comma del dpr 29 dicembre 1973 n. 1092, che dispone la cessazione dal servizio per gli impiegati al compimento del sessantacinquesimo anno di età, non è stata cancellata dall’ordinamento, ma è stata modificata solo entro limiti ben precisi, nel senso che la deroga, e quindi la facoltà di prosecuzione del rapporto di lavoro, è ammessa soltanto per il tempo strettamente necessario al raggiungimento dell’anzianità minima per il diritto a pensione.

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Lesioni personali del lavoratore

2087 c. c. imputa all’imprenditore-datore di lavoro i danni all’integrità fisica ed alla personalità morale del lavoratore non secondo un criterio di responsabilità oggettiva bensì in base a negligenza, imperizia, imprudenza o violazione di specifiche norme, restando a suo carico la prova liberatoria ex.

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Indennità sostitutiva prima del deposito della sentenza

In applicazione di tale principio deve ritenersi pienamente valida ed efficace l’opzione per l’indennità sostitutiva esercitata prima del deposito della sentenza che ha accertato l’illegittimità del licenziamento ed ha disposto la reintegrazione nel posto di lavoro.

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Indennità sostitutiva, diritto alla reintegrazione

18 della legge n. 300 del 1970, nel testo modificato dall’art. 1 della legge n. 108 del 1990, si inserisce, in connessione con il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro, in un rapporto obbligatorio avente la struttura di un’obbligazione con facoltà alternativa dal lato del creditore, essendo attribuita al prestatore la facoltà insindacabile di monetizzare il diritto alla reintegrazione in una prestazione pecuniaria di ammontare fisso, pari a quindici mensilità di retribuzione.

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Struttura della contrattazione collettiva

Il contratto collettivo di lavoro è una tipologia contrattuale siglato dalle cd: “parti sociali” quali: organizzazioni rappresentative dei lavoratori (sindacati), associazioni dei datori, Governo, al fine di raggiungere intese e concertazioni congiunte relativamente alla disciplina dei rapporti di lavoro individuali e reciproci. Sua precipua funzione, è quella di individuare e disciplinare i minimi economici, retribuzione, […]

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