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Indennità sostitutiva prima del deposito della sentenza

In applicazione di tale principio deve ritenersi pienamente valida ed efficace l’opzione per l’indennità sostitutiva esercitata prima del deposito della sentenza che ha accertato l’illegittimità del licenziamento ed ha disposto la reintegrazione nel posto di lavoro.

Pubblicato il 09 March 2007 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Il testo del quinto comma dell’art. 18 della legge n. 300 del 1970, nella parte in cui stabilisce che, qualora il lavoratore non abbia richiesto entro trenta giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza il pagamento dell’indennità in sostituzione della reintegrazione, il rapporto di lavoro si intende risolto allo spirare del suddetto termine, si limita a fissare un termine di decadenza per l’esercizio della ripetuta facoltà (nell’ovvia esigenza di contenere in tempi ragionevoli la situazione di incertezza conseguente ad una pronunzia di accoglimento), ma non stabilisce affatto un dies a quo in relazione all’attivazione di quel potere.

In applicazione di tale principio deve ritenersi pienamente valida ed efficace l’opzione per l’indennità sostitutiva esercitata prima del deposito della sentenza che ha accertato l’illegittimità del licenziamento ed ha disposto la reintegrazione nel posto di lavoro.

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 25210 del 28 novembre 2006

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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