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Diritto Civile

Distanze tra costruzioni: la Cassazione chiarisce
Un proprietario di un immobile ha contestato la violazione delle distanze tra costruzioni da parte di un'impresa edile. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha stabilito principi fondamentali per il calcolo: la misurazione va effettuata considerando l'intera facciata degli edifici e non solo le parti prospicienti, e deve includere anche elementi aggettanti come gli sbalzi tamponati, in quanto parte integrante della sagoma del fabbricato.
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Acqua non potabile: rimborso garantito dalla Cassazione
Un utente ha citato in giudizio la propria società idrica per aver ricevuto acqua non potabile per un triennio. Dopo aver pagato le bollette per intero a seguito di una diffida, ha richiesto il rimborso del 50%. I tribunali di merito avevano respinto la domanda, applicando la prescrizione breve di un anno per i vizi della cosa. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che la fornitura di acqua non potabile non è un vizio, ma un grave inadempimento contrattuale (aliud pro alio), soggetto alla prescrizione ordinaria di dieci anni. Il caso è stato rinviato al Tribunale per un nuovo esame.
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Espromissione nulla: no al credito nel fallimento
Un professionista chiede l'ammissione al passivo fallimentare di un suo credito, basato su un accordo di espromissione. La Cassazione rigetta il ricorso, confermando la nullità dell'accordo a causa di una condizione meramente potestativa, come già stabilito da una precedente sentenza passata in giudicato. Viene inoltre respinta la domanda subordinata per ingiustificato arricchimento, in quanto non esperibile quando la pretesa contrattuale principale è rigettata per nullità del titolo.
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Privilegio associazione professionale: la Cassazione
Un'associazione professionale ha richiesto il riconoscimento del privilegio per un credito derivante da un incarico di progettazione nell'ambito del fallimento di una S.p.A. Il tribunale di primo grado aveva negato il privilegio, ammettendo il credito solo in via chirografaria. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, affermando che il privilegio per associazione professionale spetta se si fornisce la prova rigorosa che la prestazione sia stata svolta personalmente e prevalentemente da un professionista specifico, anche se il rapporto è formalmente intestato all'associazione. La Corte ha cassato il decreto per motivazione contraddittoria e ha rinviato la causa al tribunale per una nuova valutazione.
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Consegna anticipata immobile: quando è risarcimento
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7548/2024, ha stabilito che la consegna anticipata di un immobile, prevista in un contratto preliminare, non autorizza il promissario acquirente a un'occupazione illimitata. Se l'acquirente prolunga la detenzione oltre lo scopo pattuito (es. verifiche), contestando vizi solo alla scadenza del termine per il rogito, tale condotta è abusiva e fonte di risarcimento del danno per occupazione senza titolo, anche se ottiene una riduzione del prezzo per i vizi stessi.
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Prezzo appalto: la fattura non basta a provarlo
Un appaltatore ha visto respinto il suo ricorso per il pagamento integrale di lavori edili. La Corte di Cassazione ha confermato che la sola fattura emessa non è sufficiente a dimostrare il prezzo appalto concordato. In assenza di un accordo provato, è corretto determinare il compenso utilizzando i prezzari regionali come riferimento, garantendo un prezzo congruo. La Corte ha rigettato sia il ricorso principale dell'appaltatore sia quello incidentale del committente, stabilendo principi chiari sulla prova del credito e sulla liquidazione delle spese legali.
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Privilegio professionista: sì allo studio associato
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7531/2024, ha stabilito che un credito vantato da uno studio professionale associato può godere del privilegio professionista in un fallimento. È necessario, però, fornire una prova rigorosa che la prestazione sia stata svolta in modo personale e prevalente da un singolo associato. La Corte ha cassato la decisione del tribunale di merito che aveva negato il privilegio basandosi su una motivazione apparente e senza valutare adeguatamente le prove fornite, rinviando il caso per un nuovo esame.
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Eccezione di pagamento: quando va sollevata?
Un ente di assistenza si oppone a un decreto ingiuntivo per fatture non pagate a un'agenzia di somministrazione. La controversia si concentra sulla tardività dell'eccezione di pagamento. La Corte di Cassazione chiarisce che l'eccezione di pagamento, essendo 'in senso stretto', deve essere formulata nel primo atto difensivo, ovvero l'atto di opposizione, e non può essere introdotta successivamente. La Corte ha quindi respinto il ricorso del debitore confermando la decisione d'appello che aveva ritenuto inammissibile la richiesta di scomputare somme non eccepita tempestivamente.
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Prelazione agraria: termini per il pagamento del prezzo
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7524/2024, ha ribadito la rigida distinzione tra i termini per il pagamento del prezzo in caso di esercizio della prelazione agraria e quelli previsti per il riscatto. Il mancato versamento del prezzo entro il termine di legge comporta la decadenza dal diritto, senza possibilità di invocare normative più favorevoli o accordi non formalizzati. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di due agricoltori che, pur avendo manifestato l'intenzione di esercitare la prelazione, non avevano provveduto al pagamento, perdendo così definitivamente il diritto.
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Responsabilità del custode: quando la colpa è tua
Una motociclista chiede il risarcimento per una caduta causata da una buca, ma la sua richiesta viene respinta in tutti i gradi di giudizio. La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, confermando che la condotta di guida imprudente della danneggiata ha interrotto il nesso causale, escludendo la responsabilità del custode della strada. La decisione sottolinea l'importanza della diligenza dell'utente della strada e dei requisiti formali per l'ammissibilità di un ricorso.
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Prelazione agraria: obbligo di nuova denuntiatio
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7525/2024, ha stabilito un principio cruciale in materia di prelazione agraria. Se, dopo un primo tentativo di vendita fallito, il proprietario decide di vendere il fondo a un'altra persona e a un prezzo superiore, ha l'obbligo di inviare una nuova comunicazione (denuntiatio) all'affittuario titolare del diritto di prelazione. La Corte ha chiarito che la presunta mancanza di interesse dell'affittuario non esonera il proprietario da questo dovere legale, cassando la precedente decisione della Corte d'Appello.
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Responsabilità precontrattuale PA: quando è esclusa?
Una società immobiliare ha citato in giudizio un Comune per la rottura ingiustificata delle trattative relative a un contratto di locazione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione della Corte d'Appello. È stata esclusa la responsabilità precontrattuale PA perché la società non poteva vantare un affidamento legittimo sulla conclusione del contratto, essendo a conoscenza della necessità di specifici atti amministrativi (come l'approvazione del bilancio comunale) che non erano mai stati adottati.
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Obbligo di traduzione: sentenza in tedesco in Cassazione
La Corte di Cassazione ha sospeso un giudizio civile perché la sentenza impugnata, proveniente dalla Sezione di Bolzano, era redatta in lingua tedesca e non tradotta. L'ordinanza interlocutoria ribadisce l'obbligo di traduzione a carico dell'ufficio giudiziario mittente, come previsto dalla normativa speciale per il Trentino-Alto Adige, rinviando la causa in attesa del documento in lingua italiana.
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Contributo di solidarietà: no senza una legge
La Corte di Cassazione ha confermato l'illegittimità del contributo di solidarietà imposto da una Cassa di previdenza privata ai suoi pensionati. Secondo la Corte, un simile prelievo ha natura di prestazione patrimoniale imposta e, pertanto, necessita di una base legale specifica che non può essere sostituita dall'autonomia regolamentare dell'ente. La decisione ribadisce che le Casse non possono introdurre trattenute su pensioni già liquidate senza un'espressa previsione di legge.
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Responsabilità del progettista: quando si perde il compenso
Un professionista si è visto negare il compenso per la progettazione di un'opera rivelatasi non conforme alle norme urbanistiche. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, stabilendo che la responsabilità del progettista include l'obbligo di assicurare la piena fattibilità e conformità legale del progetto. La mancata osservanza di tale obbligo costituisce un grave inadempimento contrattuale che giustifica la perdita del diritto al compenso.
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Revocazione ordinaria e Legge Pinto: quando scade?
La Corte di Cassazione ha stabilito che il termine di sei mesi per richiedere l'indennizzo per irragionevole durata del processo (Legge Pinto) non decorre se è pendente un giudizio di revocazione ordinaria. Quest'ultima, essendo un mezzo di impugnazione ordinario, impedisce che la sentenza diventi definitiva. Pertanto, la domanda di equa riparazione, inizialmente respinta perché tardiva, è stata ritenuta tempestiva, poiché il termine decorre solo dalla conclusione del giudizio di revocazione.
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Valutazione perizia grafologica: la Cassazione decide
In un caso di compravendita immobiliare con firma disconosciuta, la Cassazione ha annullato la sentenza d'appello per "motivazione apparente". La Corte ha stabilito che un giudice non può rigettare le conclusioni di una perizia grafologica basandosi su una generica "perplessità" o su elementi esterni non provati. È necessaria una critica puntuale e logica all'elaborato tecnico, altrimenti la sentenza è nulla. La corretta valutazione della perizia grafologica diventa quindi un pilastro per la giustizia della decisione.
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Errore di fatto Cassazione: quando la sentenza è nulla
Un cittadino chiede la revocazione di una sentenza della Cassazione per un presunto errore di fatto. La Corte, tuttavia, ipotizza un vizio più grave: una svista tale da rendere la precedente decisione giuridicamente inesistente. Invece di procedere con la revocazione, la Corte emette un'ordinanza interlocutoria per riesaminare da capo il ricorso originario, dopo aver sentito le parti su questa nuova qualificazione del vizio.
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Patto atipico: validità e limiti secondo la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7447/2024, interviene su un caso di compravendita immobiliare per chiarire la validità di un patto atipico che prevedeva una penale a carico dei venditori. La Corte ha stabilito che, nei contratti tra privati, un accordo non può essere dichiarato nullo solo per uno squilibrio economico, se risponde a una logica di garanzia e ripartizione dei rischi tra le parti. L'analisi della meritevolezza del patto atipico deve considerare la causa concreta dell'accordo, non un generico equilibrio delle prestazioni. La sentenza è stata cassata con rinvio alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
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Risoluzione contratto: inadempimento e risarcimento
Un'ordinanza della Corte di Cassazione affronta il tema della risoluzione del contratto per inadempimento in un caso di permuta di un'area edificabile con immobili da costruire. La Corte ha annullato la decisione di merito che, oltre a disporre la restituzione del terreno con le opere parzialmente realizzate, aveva condannato l'impresa inadempiente a pagare l'intero costo per il completamento dei lavori. Secondo i giudici, tale duplicazione creerebbe un ingiustificato arricchimento per la parte non inadempiente, violando i principi che regolano gli effetti restitutori e risarcitori della risoluzione contrattuale.
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