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Diritto Civile

Distanze tra costruzioni: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione interviene su un caso di violazione delle distanze tra costruzioni a seguito della demolizione e ricostruzione di un immobile. La controversia riguardava anche il rifacimento di un impianto fognario condiviso. La Corte ha stabilito che il giudice di merito deve individuare d’ufficio la normativa applicabile in tema di distanze, anche se non indicata dalla parte. Tuttavia, ha cassato la sentenza d’appello perché non aveva specificato quale norma fosse stata violata né aveva approfondito la natura dell’intervento edilizio. Infine, ha affermato il principio secondo cui le spese per opere necessarie alla conservazione di una servitù vanno ripartite tra i proprietari dei fondi in base ai rispettivi vantaggi.

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Trasformazione regressiva: i crediti non si estinguono

Una farmacia subisce danni da allagamenti. La Corte d’Appello nega il risarcimento per i danni del 2007, ritenendo che la trasformazione della società (s.n.c.) in ditta individuale e la successiva cancellazione implicassero la rinuncia ai crediti. La Cassazione ribalta la decisione, chiarendo che in caso di trasformazione regressiva i rapporti giuridici, inclusi i crediti, si concentrano sull’unico socio superstite, che continua l’attività come ditta individuale. Non vi è estinzione della società, ma una continuazione, quindi i crediti non possono considerarsi rinunciati.

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Scrittura privata: quando passa la proprietà?

La Corte di Cassazione ha stabilito che in caso di compravendita immobiliare tramite scrittura privata, il trasferimento della proprietà avviene al momento della firma dell’accordo, non dalla data della successiva sentenza che ne accerta l’autenticità. Questa sentenza ha natura dichiarativa e non costitutiva, con effetto retroattivo. Di conseguenza, l’acquirente è tenuto al pagamento delle imposte sull’immobile fin dalla data della scrittura privata. L’eventuale pagamento di tali imposte da parte del venditore costituisce un arricchimento senza causa per l’acquirente, dando diritto al rimborso.

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Responsabilità condominio: vizio costruttivo non è caso fortuito

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta il tema della responsabilità del condominio per danni a una proprietà privata causati da parti comuni. La Corte ha stabilito che un vizio costruttivo preesistente, come una soletta inadeguata, non può essere qualificato come “caso fortuito” per escludere la responsabilità del condominio ex art. 2051 c.c. Il difetto intrinseco alla cosa in custodia, infatti, non interrompe il nesso causale ma rafforza l’obbligo di vigilanza del custode. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio.

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Conguaglio idrico retroattivo: la Cassazione attende le SU

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso relativo alla richiesta di un conguaglio idrico retroattivo da parte di una società di gestione idrica nei confronti di un condominio. I giudici di primo e secondo grado avevano respinto la richiesta, negando la possibilità di applicare retroattivamente le modifiche tariffarie. La Suprema Corte, con un’ordinanza interlocutoria, ha deciso di sospendere il giudizio e rinviare la causa a nuovo ruolo, in attesa della pronuncia delle Sezioni Unite su una questione analoga, al fine di garantire un’interpretazione uniforme della legge.

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Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione

Un medico specializzando ha citato in giudizio diverse amministrazioni statali per ottenere il compenso non corrisposto durante i corsi di specializzazione. Le corti di merito hanno respinto la domanda a causa della prescrizione del diritto. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha confermato la decisione, ribadendo che la prescrizione per i medici specializzandi decorre dal 27 ottobre 1999. Inoltre, il ricorso è stato dichiarato improcedibile per tardivo deposito, consolidando un orientamento giurisprudenziale ormai fermo.

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Contratto di patrocinio con la PA: la procura basta?

Una Fondazione, cessionaria del credito di un avvocato per prestazioni professionali risalenti agli anni ’90, ha agito contro un Comune per ottenere il pagamento. Il Comune si è opposto, eccependo, tra l’altro, la nullità dell’incarico per difetto di forma scritta. La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei giudici di merito, ha rigettato il ricorso della Fondazione. Ha stabilito che il requisito della forma scritta ‘ad substantiam’ per il contratto di patrocinio con la Pubblica Amministrazione è soddisfatto dal rilascio della procura al difensore, che perfeziona l’accordo contrattuale tra le parti. Gli altri motivi di ricorso sono stati ritenuti inammissibili o infondati.

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Occupazione suolo pubblico: notifica nulla e rinvio

Una società edilizia si opponeva alla richiesta di un canone per l’occupazione di suolo pubblico da parte di un Comune, sorta al termine di lavori di ristrutturazione di una piazza. Dopo la soccombenza nei primi due gradi di giudizio, la società ricorreva in Cassazione. La Suprema Corte, tuttavia, non ha deciso nel merito la questione della debenza del canone. Ha invece emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato la causa a una nuova udienza, avendo riscontrato un vizio procedurale: la mancata regolare notifica della data dell’udienza al difensore della società ricorrente, a tutela del diritto di difesa.

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Danno reputazionale: prova presuntiva e liquidazione

Un’agente di polizia, condannata per calunnia ai danni di alcuni colleghi, ha impugnato la sentenza civile che la obbligava al risarcimento del danno reputazionale. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la prova di tale danno, per sua natura “impalpabile”, può essere fornita anche tramite presunzioni e massime di esperienza. Il giudice può quindi inferire l’esistenza del pregiudizio dalla gravità dei fatti e dal contesto, procedendo a una liquidazione equitativa anche in assenza di prove dirette su specifiche conseguenze negative.

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Clausola fideiussione consumatore: nullità e tutele

La Corte di Cassazione conferma la nullità della clausola di deroga all’art. 1957 c.c. in una fideiussione stipulata da un consumatore. Tale clausola fideiussione consumatore è ritenuta vessatoria perché crea un significativo squilibrio a danno del garante. La pronuncia estingue la garanzia e, di conseguenza, determina il rigetto di un’azione revocatoria basata sul medesimo credito, ormai dichiarato inesistente con efficacia di giudicato.

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Mancato guadagno: prova e liquidazione equitativa

La Corte di Cassazione si pronuncia su un complesso caso di risarcimento per mancato guadagno derivante dalla violazione di un accordo di subappalto. La sentenza chiarisce importanti principi procedurali, stabilendo che l’annullamento della decisione sull’importo del danno (quantum) non inficia la precedente sentenza, passata in giudicato, che accertava il diritto al risarcimento (an). Viene inoltre confermata la legittimità del ricorso alla prova presuntiva e alla liquidazione equitativa per determinare il danno da mancato guadagno, basandosi sulla normale aspettativa di profitto di un’impresa.

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Distanze legali: i patti privati non derogano i PRG

La Corte di Cassazione chiarisce che gli accordi privati non possono prevalere sulle norme imperative dei Piani Regolatori in materia di distanze legali. Un proprietario, che aveva sopraelevato un edificio basandosi su un accordo con il vicino e sul principio di prevenzione, si è visto accogliere la richiesta di demolizione. La Corte ha ribadito che le normative urbanistiche locali, poste a tutela dell’interesse pubblico, non sono derogabili dalla volontà dei singoli, annullando la decisione precedente e rinviando il caso alla Corte d’Appello.

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Buoni postali fruttiferi: tassi e timbri sul retro

Un risparmiatore possedeva due buoni postali fruttiferi serie Q/P, emessi su moduli della precedente serie P. Un timbro aggiornava i tassi per i primi 20 anni, ma lasciava visibili i vecchi tassi, più vantaggiosi, per l’ultimo decennio. I tribunali di primo e secondo grado avevano dato ragione al risparmiatore. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che le condizioni economiche sono determinate dal decreto ministeriale vigente al momento dell’emissione, che si integra automaticamente nel contratto, prevalendo su quanto stampato sul titolo. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello.

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Trasparenza bancaria: TAN assente, contratto valido?

La Corte di Cassazione ha stabilito che un contratto di finanziamento è valido anche se non indica esplicitamente il TAN (Tasso Annuo Nominale), a condizione che siano presenti il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) e un piano di ammortamento. Secondo la Corte, questi elementi sono sufficienti per garantire la trasparenza bancaria, poiché permettono al mutuatario di determinare con facilità il TAN e di comprendere l’intero costo del finanziamento.

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Estinzione del giudizio: accordo e rinuncia in Cassazione

Una controversia su un’azione revocatoria per un fondo patrimoniale si conclude in Cassazione con l’estinzione del giudizio. A seguito della rinuncia all’impugnazione da parte dei ricorrenti e dell’accettazione della controparte, con accordo sulla compensazione delle spese, la Corte ha dichiarato il processo estinto, senza pronunciare sulle spese.

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Notifica del titolo: quando il precetto è invalido

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso in cui un legale notificava un precetto basato su due sentenze. Poiché una delle due sentenze non era stata previamente notificata alla parte debitrice, la Corte ha confermato l’invalidità del precetto. È stato chiarito che l’opposizione per mancata notifica del titolo esecutivo è un’opposizione agli atti esecutivi, la cui decisione di primo grado non è appellabile ma ricorribile direttamente in Cassazione. La Corte ha inoltre specificato che una ratifica successiva da parte del titolare del credito non può sanare l’originaria carenza di legittimazione del soggetto che ha emesso il precetto.

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Contratto preliminare: risoluzione per inadempimento

La Corte di Cassazione conferma la risoluzione di un contratto preliminare immobiliare per grave inadempimento dei promissari acquirenti. L’analisi si concentra sull’interpretazione delle clausole contrattuali, la natura delle obbligazioni alternative e la mancata corresponsione delle rate di mutuo pattuite, ritenuta giusta causa per la risoluzione.

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Contratto atipico nullo: la prova del credito

La Corte di Cassazione conferma la nullità di un contratto atipico misto di appalto e compravendita immobiliare per difetto di forma scritta. Di conseguenza, viene negato il diritto del prestatore d’opera di incassare un assegno ricevuto a garanzia, in quanto non è stata fornita la prova di un valido titolo di credito sottostante. La sentenza chiarisce che l’esecuzione dei lavori non è sufficiente se manca una causa contrattuale meritevole di tutela.

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Eccezione inadempimento: quando è tardiva? La Cassazione

Una società acquirente non pagava l’anticipo per un veicolo, versando solo la caparra. La venditrice non consegnava il mezzo e, citata in giudizio, sollevava tardivamente l’eccezione di inadempimento. La Cassazione chiarisce che tale difesa è un’eccezione in senso stretto, soggetta a precisi termini di decadenza. Avendo la venditrice proposto la difesa oltre i termini, la Corte ha cassato la sentenza d’appello che l’aveva erroneamente considerata una mera difesa proponibile in ogni momento.

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Simulazione assoluta: prova e onere del terzo

La Corte di Cassazione conferma la decisione di merito che rigettava la domanda di alcuni eredi volta a far dichiarare una simulazione assoluta di un contratto di vendita immobiliare. La sentenza chiarisce che per provare la simulazione assoluta, il terzo deve dimostrare che le parti non volevano alcun effetto dal contratto, in particolare il trasferimento della proprietà. La valutazione degli indizi (come il prezzo basso o i rapporti tra le parti) rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non è sindacabile in Cassazione se non per vizi logici o giuridici.

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