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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Alterazione del contachilometri, operatività della garanzia

Non è dovuta la garanzia se al momento del contratto il compratore conosceva i vizi della cosa; parimenti non è dovuta, se i vizi erano facilmente riconoscibili, salvo, in questo caso, che il venditore abbia dichiarato che la cosa era esente da vizi. Ed è proprio siffatto onere che può essere richiesto al compratore, ai sensi dell’articolo 1491 c. c. , il quale non postula una particolare competenza tecnica, né il ricorso all’opera di esperti, ma è circoscritto alla diligenza occorrente per rilevare i difetti di facile percezione da parte dell’uomo medio (Cass.

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Revoca dell'assegnazione della casa familiare

Secondo la consolidata giurisprudenza della Suprema Corte, in materia di divorzio, l’assegnazione della casa familiare all’ex coniuge affidatario prevista dalla L. 1 dicembre 1970, n. 898, articolo 6, comma 6 (come sostituito dalla L. 6 marzo 1987, n. 74, articolo 11) risponde all’esigenza di conservare l’habitat domestico, inteso come il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui si esprime e si articola la vita familiare.

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Licenziamento intimato per inidoneità fisica o psichica

La Suprema Corte ha da tempo chiarito che la dichiarazione di inidoneità fisica in esito alle procedure di cui allo Statuto dei lavoratori, articolo 5, non ha carattere di definitività, potendo il giudice della controversia pervenire a diverse conclusioni sulla base della consulenza tecnica d’ufficio disposta nel giudizio di merito (cfr.

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Indennità risarcitoria per licenziamento illegittimo

L’indennità risarcitoria per licenziamento illegittimo deve essere commisurata, non più in base ad una media delle retribuzioni precedentemente percepite dal lavoratore ante illegittima estromissione, ma in base alla retribuzione che quest’ultimo avrebbe percepito, se avesse effettivamente lavorato (Cass. Peraltro, la funzione dell’indennità L. n. 300 del 1970, ex articolo 18, è quella di ripristinare lo status quo ante al licenziamento illegittimo ed è proprio in ragione di ciò che la sua commisurazione deve essere calcolata in base alla retribuzione che il lavoratore avrebbe concretamente percepito ove non fosse stato illegittimamente estromesso dall’azienda (Cass.

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Figlio maggiorenne, diritto al mantenimento

Già si era chiarito che l’obbligo del genitore non convivente di contribuire al mantenimento del figlio maggiorenne non può essere protratto oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura, poiché il diritto del figlio si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione, nel rispetto delle sue capacità, inclinazioni e (purché compatibili con le condizioni economiche dei genitori) aspirazioni” (Cass.

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Licenziamento, anteriore al trasferimento d’azienda

Secondo un orientamento consolidato, la fattispecie del trasferimento di azienda regolata dall’articolo 2112 c. c. ricorre tutte le volte in cui, rimanendo immutata l’organizzazione aziendale, vi sia soltanto la sostituzione della persona del titolare, indipendentemente dallo strumento tecnico-giuridico adottato. n. 4130 del 2014 secondo cui “Il rapporto di lavoro del lavoratore, illegittimamente licenziato prima del trasferimento di azienda, continua con il cessionario dell’azienda qualora, per effetto della sentenza intervenuta tra le parti originarie del rapporto, il recesso sia stato annullato”).

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Contratto preliminare, estremi del titolo urbanistico

Nel contratto preliminare si legge, all’articolo 4, che “la parte promittente venditrice garantisce (..) che quanto promesso in vendita è stato edificato giusta licenza edilizia n. rilasciata dal Comune di e che successivamente all’epoca della costruzione su quanto in oggetto non sono state apportate modifiche, varianti, mutamenti di destinazione d’uso o eseguite opere soggette al […]

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Leasing, liceità della clausola penale

La Suprema Corte ha più volte confermato la piena liceità di clausole che prevedano l’irripetibilità dei canoni versati al concedente e la non eccessività di clausole penali, laddove consentano alla società di leasing di ottenere lo stesso utile che avrebbe conseguito se il contratto fosse stato adempiuto regolarmente. Sul piano risarcitorio, l’articolo 1382 c. c. , consente alle parti di predeterminare la quantificazione del danno: e in astratto nulla vieta che il danno sia quantificato in misura pari ai canoni ancora dovuti al momento della risoluzione.

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Perdita di esercizio, limiti del terzo della misura di capitale

La dottrina largamente maggioritaria e parte significativa della giurisprudenza di merito affermano che il fatto determinante lo scioglimento della società non è la riduzione del capitale al disotto del minimo legale, per effetto di una perdita di qualunque consistenza quantitativa, ma che l’evento dissolutivo in parola si verifica solo quando la perdita di esercizio è superiore al terzo del capitale e lo riduce al disotto di tale ammontare minimo. Nell’azione di responsabilità promossa dal curatore di fallimento ai sensi della L. Fall. ,

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Contratto di appalto, difformità e dei vizi dell'opera

Nel contratto di appalto di un’opera, la legge non dispone a carico di quale parte gravi l’obbligo della redazione del progetto, onde sono decisive al riguardo le specifiche pattuizioni negoziali, che possono, perciò, essere basate anche su un preventivo predisposto dall’appaltatore – con la specifica indicazione dei lavori da eseguire – che sia incondizionatamente accettato dal committente, così dandosi luogo alla formazione di un valido ed efficace accordo contrattuale (Cass.

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Carattere ritorsivo del licenziamento

In ipotesi di allegazione, da parte del lavoratore, del carattere ritorsivo del licenziamento e, quindi, di una domanda di accertamento della nullità del provvedimento datoriale per motivo illecito ai sensi dell’articolo 1345 c. c. , occorre che l’intento ritorsivo del datore di lavoro, la cui prova è a carico del lavoratore (cfr.

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Mancata o irregolare tenuta delle scritture contabili

Dunque, le condizioni della azione di risarcimento danni nei confronti degli amministratori, riconducibile all’attività da essi posta in essere dopo il verificarsi di una causa di scioglimento, sono il compimento, dopo tale evento, di atti di gestione non aventi una finalità meramente conservativa del patrimonio sociale (liquidatoria), il danno ed il nesso di causalità tra condotta e danno. Non vi è dubbio che il compimento da parte dell’amministratore, dopo il verificarsi della causa di scioglimento, di atti non aventi una finalità liquidatoria dia luogo a quell’inadempimento astrattamente idoneo a porsi come causa del danno di cui si pretende il risarcimento, prima condizione richiesta per l’affermazione della responsabilità dell’amministratore (Cass.

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Contratto di agenzia, patto di non concorrenza

Prima che fosse espressamente disciplinato dall’articolo 1751-bis c. c. , la giurisprudenza di legittimità riconduceva all’articolo 2596 c. c. , il patto di non concorrenza per il periodo successivo alla cessazione del contratto di agenzia. Con la successiva L. 29 dicembre 2000, n. 422, articolo 23 (entrata in vigore il 4 febbraio 2001) si è aggiunto un comma 2 all’articolo 1751-bis c. c. , del seguente tenore: “L’accettazione del patto di non concorrenza comporta, in occasione della cessazione del rapporto, la corresponsione all’agente commerciale di una indennità di natura non provvigionale.

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Pagamento della quota spettante al socio

L’articolo 2289 c. c. prevede che, nel caso di scioglimento del rapporto sociale relativamente ad un solo socio, questi o i suoi eredi hanno diritto soltanto ad una somma di denaro che rappresenti il valore della quota che deve essere pagata dalla società che è soggetto passivo dell’obbligazione (Cassazione civile, sez. Per la prestazione in questione, il debitore è costituito in mora alla data della scadenza del termine entro il quale ne è imposto l’adempimento, ai sensi del citato articolo 2289 c. c. , u. c. , e cioè entro sei mesi dal giorno in cui si è verificato lo scioglimento del rapporto di società (Cass.

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Appalto, committente gravato della responsabilità oggettiva

3, Sentenza n. 7553 del 17/03/2021), la conclusione di un appalto di opere non comporta in alcun modo la perdita della custodia da parte del committente, non essendo in alcun modo sostenibile che la consegna dell’immobile, affinché vi siano eseguiti i lavori, equivalga a un corrispondente trasferimento del ruolo di custode verso i terzi, poiché una simile evenienza finirebbe con l’integrare una sorta di esonero contrattuale da responsabilità nei confronti di chi del negozio non è parte.

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Ispettorato del Lavoro, richieste di informazioni

Non integra il reato di omessa risposta alle richieste di informazioni dell’ispettorato del lavoro previsto dalla L. 22 luglio 1961, n. 628, articolo 4, la condotta omissiva del datore di lavoro al quale sia stata genericamente richiesta la trasmissione della “documentazione di lavoro”, in quanto è penalmente sanzionata solo la mancata risposta a richieste di informazioni specifiche e strumentali rispetto ai compiti di vigilanza e di controllo dell’ispettorato medesimo (Sez.

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Amministratore unico e lavoratore dipendente

E’ del tutto compatibile la posizione di socio di società di capitali con quella di amministratore della stessa, tranne le ipotesi di amministratore unico, presidente del consiglio di amministratore o di socio “sovrano” (Cass. , La qualità di amministratore di una società di capitali è, dunque, compatibile con la qualifica di lavoratore subordinato della stessa, ove sia accertato in concreto lo svolgimento di mansioni diverse da quelle proprie della carica sociale rivestita, con l’assoggettamento ad effettivo potere di supremazia gerarchica e disciplinare (Cass. ,

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Pagamento tardivo del premio assicurativo

Nei contratti di assicurazione con rateizzazione del premio assicurativo, una volta scaduto il termine di pagamento delle rate successive alla prima, l’efficacia del contratto resta sospesa a partire dal quindicesimo giorno successivo alla scadenza, ai sensi dell’articolo 1901 c. c. , senza che rilevi l’accettazione, da parte dell’assicuratore, di un pagamento tardivo. Se può ammettersi in linea teorica che la sospensione dell’efficacia dell’assicurazione nel caso di mancato pagamento del premio condivida con l’articolo 1460 c. c. la ratio di costituire una coazione indiretta al pagamento del premio assicurativo, le due norme in null’altro sono tra loro assimilabili.

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Pagamento effettuato mediante assegno

Infatti, sebbene l’assegno sia bancario che circolare costituisca, a differenza della cambiale, mezzo di pagamento, la consegna di esso, salva diversa volontà delle parti, si intende fatta pro solvendo e non pro soluto con esclusione dell’immediato effetto estintivo del debito (per tutte Cass. Siffatta conclusione e, peraltro, coerente con la legge di circolazione del titolo, il cui possesso da parte del creditore che lo ha ricevuto implica il mancato pagamento, – da accertare mediante protesto, nel caso di mancanza di fondi -, essendo onerato il creditore che voglia agire in base all’azione causale della restituzione del titolo (Regio Decreto n. 1736 del 1933, articolo 58).

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Cancellazione delle ipoteche gravanti sull'immobile

La violazione dell’obbligo di provvedere alla cancellazione delle ipoteche gravanti sul bene venduto, assunta dal venditore nel contratto di compravendita, trova titolo nel medesimo contratto quale unica fonte di obbligazioni per le parti e rientra nella disciplina dell’inadempimento (ad esempio, Cass. Alla mancata cancellazione dell’ipoteca cui il venditore si sia obbligato, consegue il diritto del compratore al risarcimento del danno, il quale, circa l’an debeatur, è “in re ipsa” e trova la sua causa diretta ed immediata nella situazione illegittima posta in essere dal venditore, mentre, ai fini della determinazione e liquidazione, richiede la prova di un concreto pregiudizio economico, non rimanendo altrimenti precluso al giudice di negare la sussistenza stessa del danno.

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