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Pagamento della quota spettante al socio

L’articolo 2289 c. c. prevede che, nel caso di scioglimento del rapporto sociale relativamente ad un solo socio, questi o i suoi eredi hanno diritto soltanto ad una somma di denaro che rappresenti il valore della quota che deve essere pagata dalla società che è soggetto passivo dell’obbligazione (Cassazione civile, sez. Per la prestazione in questione, il debitore è costituito in mora alla data della scadenza del termine entro il quale ne è imposto l’adempimento, ai sensi del citato articolo 2289 c. c. , u. c. , e cioè entro sei mesi dal giorno in cui si è verificato lo scioglimento del rapporto di società (Cass.

Pubblicato il 30 January 2022 in Diritto Societario, Giurisprudenza Civile

L’articolo 2289 c.c. prevede che, nel caso di scioglimento del rapporto sociale relativamente ad un solo socio, questi o i suoi eredi hanno diritto soltanto ad una somma di denaro che rappresenti il valore della quota che deve essere pagata dalla società che è soggetto passivo dell’obbligazione (Cassazione civile, sez. un. 26/04/2000 n. 291) entro sei mesi dal giorno in cui si verifica lo scioglimento del rapporto.

Il pagamento della quota spettante al socio deve essere fatto, dunque, entro sei mesi dal giorno in cui si verifica lo scioglimento del rapporto.

Tale termine deve intendersi a beneficio del debitore: il fatto che la società sia tenuta ad adempiere entro sei mesi dalla data indicata implica che essa abbia la facoltà di eseguire la prestazione fino alla scadenza del termine e che il socio non possa pretendere il pagamento prima di allora.

Per la prestazione in questione, il debitore è costituito in mora alla data della scadenza del termine entro il quale ne è imposto l’adempimento, ai sensi del citato articolo 2289 c.c., u.c., e cioè entro sei mesi dal giorno in cui si è verificato lo scioglimento del rapporto di società (Cass. 17 maggio 1974, n. 1427): ciò sull’evidente presupposto che l’obbligazione divenga a quella data esigibile, come richiede l’articolo 1219 c.c., n. 3.

Che il diritto di credito del socio receduto maturi alla scadenza del semestre è affermato, del resto, anche da Cass. 27 aprile 2011, n. 9397, in motivazione, pronuncia citata dall’odierno ricorrente.

La prescrizione inizia il suo corso da quando la prestazione dovuta al creditore è esigibile (Cass. 14 ottobre 1972, n. 3065; più di recente, nel senso che, ove il termine per l’adempimento sia a favore del debitore, la prescrizione estintiva del diritto di credito comincia a decorrere solo dopo la scadenza del termine, in quanto, precedentemente, il creditore non può esigere la prestazione dovuta: Cass. 25 gennaio 2018, n. 1947).

Corte di Cassazione, Ordinanza n. 1200 del 17 gennaio 2022

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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