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Diritto Societario

La fusione per incorporazione estingue la società incorporata

La fusione per incorporazione estingue la società incorporata dalla data di cancellazione dal registro delle imprese (“cessano, infatti, per la società incorporata, la sede sociale, la denominazione, gli organi amministrativi e di controllo, il capitale nominale, le azioni o quote che lo rappresentano, e così via; in una parola, la primigenia organizzazione si dissolve e nessuna situazione soggettiva residua”); la fusione realizza una successione a titolo universale corrispondente alla successione mortis causa e produce gli effetti, tra loro interdipendenti, dell’estinzione della società incorporata e della contestuale sostituzione a questa, nella titolarità dei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, della società incorporante, che rappresenta il nuovo centro di imputazione e di legittimazione dei rapporti giuridici già riguardanti i soggetti incorporati.

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Nomina giudiziale del liquidatore in pendenza di causa

L’ordinanza ribadisce il principio per cui la nomina di un liquidatore giudiziale, in sostituzione di quello dimissionario, non può essere richiesta in via cautelare, ma necessita di un procedimento di volontaria giurisdizione. Inoltre, si evidenzia l’obbligo degli amministratori di consegnare la documentazione societaria al liquidatore in carica, a pena di risoluzione del rapporto di lavoro per quest’ultimo.

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Sequestro conservativo su patrimonio socio

Il tribunale accoglie parzialmente il ricorso per sequestro conservativo, riconoscendo il fumus boni iuris per la simulazione dei contratti preliminari e per le somme distratte. Riconosciuto il periculum in mora solo in capo ad un resistente, il sequestro è concesso nei limiti della sua responsabilità.

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Determinazione del valore della quota di un socio receduto

Il Tribunale ha stabilito che il ricorso ex art. 2473 c.c. per la determinazione del valore della quota di un socio receduto è inammissibile se pende tra le parti un giudizio sulla validità ed efficacia del recesso, in quanto viene meno il presupposto del semplice “disaccordo” sul quantum. La pendenza di un giudizio sulla legittimità del recesso, anche se non ancora definito in Cassazione, impedisce l’attivazione della procedura di nomina dell’esperto per la valutazione della quota, in quanto tale procedura presuppone un contrasto meramente quantitativo e non qualitativo come nel caso di specie.

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Sequestro conservativo rigettato per mancato danno

In tema di responsabilità da inadempimento contrattuale, grava sul creditore l’onere di provare il danno, il nesso di causalità con la condotta del debitore e la colpa di quest’ultimo. Il sequestro conservativo, quale misura cautelare, presuppone la prova sia del fumus che del periculum in mora.

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Domanda di liquidazione della quota sociale

In caso di morte di un socio di società di persone, gli eredi hanno diritto alla liquidazione della quota. Tuttavia, se il socio superstite opta per la liquidazione della società entro sei mesi, gli eredi avranno diritto alla quota di liquidazione all’esito della procedura e non alla liquidazione della quota alla data della morte del dante causa.

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Nomina giudiziale liquidatore società

Il provvedimento in esame affronta la nomina giudiziale del liquidatore di una società, un istituto previsto dal Codice Civile per garantire la corretta gestione della fase di liquidazione anche in assenza di accordo tra i soci.

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Responsabilità socio occulto di s.a.s.

La sentenza affronta il tema della responsabilità del socio occulto di una società in accomandita semplice. Il giudice, pur non potendo dichiarare il fallimento del socio occulto, ne accerta la responsabilità illimitata per le obbligazioni sociali, in quanto contravveniva al divieto di compiere atti di amministrazione. La sentenza chiarisce inoltre che il decreto ingiuntivo non opposto è idoneo ad accertare il credito.

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Sequestro conservativo beni ex amministratore

Il Tribunale conferma il sequestro conservativo sui beni di un ex amministratore per responsabilità derivante da una presunta mala gestione societaria, omesso versamento di imposte e dissipazione del patrimonio aziendale.

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Scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio

Nelle società di persone, in caso di scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio, la responsabilità di quest’ultimo verso i terzi per le obbligazioni sociali anteriormente contratte si protrae finché dura il rapporto sociale, poiché il termine “responsabilità” (di cui all’art. 2290 c.c.) allude non già al momento in cui l’obbligazione è sorta, ma a quello in cui è divenuta esigibile ed è rimasta inadempiuta.

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Amministratori privi di deleghe o non operativi e obbligo di vigilanza

In base alla giurisprudenza di legittimità, a seguito della riforma delle società di capitali del 2003, gli amministratori privi di deleghe (o non operativi) non sono più sottoposti ad un generale obbligo di vigilanza, tale da trasmodare di fatto in una responsabilità oggettiva, per le condotte dannose degli altri amministratori, ma rispondono solo quando non abbiano impedito fatti pregiudizievoli di quest’ultimi in virtù della conoscenza ― o della possibilità di conoscenza, per il loro dovere di agire informati ex art. 2381 c.c. ― di elementi tali da sollecitare il loro intervento alla stregua della diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze (Cass. 31 agosto 2016, n. 17441).

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Esclusione socio cooperativa e indennità di occupazione

La sentenza chiarisce i termini di decadenza per l’impugnazione di una delibera di esclusione da una cooperativa, sottolineando che decorrono dalla comunicazione al socio e non sono sospesi dal ricorso ad altri organi. Inoltre, viene affrontato il tema della prescrizione del credito della cooperativa per indennità di occupazione, stabilendo che inizia a decorrere dalla data in cui la delibera di esclusione diventa efficace. Infine, la sentenza specifica che il calcolo dell’indennità di occupazione deve basarsi su parametri di mercato e non sui soli valori catastali.

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Azione di responsabilità in fondazioni bancarie

La sentenza analizza la natura giuridica delle fondazioni bancarie e l’applicabilità della prescrizione breve prevista per l’azione sociale di responsabilità nelle società di capitali. La Corte evidenzia l’evoluzione normativa e l’incompatibilità del parametro di diligenza del “buon padre di famiglia” con la complessità gestionale delle fondazioni bancarie, giustificando l’assimilazione ai fini della prescrizione.

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Rigetto impugnazione delibera aumento capitale sociale

La sentenza affronta il tema dell’abuso di maggioranza nelle delibere societarie, in particolare in relazione all’aumento di capitale sociale. Il Tribunale analizza il diritto di informazione del socio, l’interesse sociale alla capitalizzazione, la facoltà di non prevedere un sovrapprezzo in caso di aumento con opzione.

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Incompetenza Sezione Specializzata controversia su finanziamento

L’ordinanza chiarisce la competenza in una controversia riguardante la nullità di contratti di finanziamento collegati all’acquisto di azioni, affermando che la controversia non attiene a rapporti societari ma a rapporti di finanziamento. Si ribadisce che il criterio per la competenza delle Sezioni Specializzate è il legame diretto della controversia con i rapporti societari.

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Determinazione modalità esecutive provvedimento cautelare

Il Tribunale, in sede di determinazione delle modalità di esecuzione di un provvedimento cautelare ex art. 669-duodecies c.p.c., ha il potere di specificare le modalità di attuazione del provvedimento stesso, anche mediante accesso a documenti, qualora si tratti di obbligazione di fare.

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Scioglimento società e nomina liquidatore

Il decreto affronta la disciplina della successione ereditaria, dello scioglimento della società e della nomina del liquidatore in caso di inerzia dei soci.

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Società in liquidazione, nomina liquidatore per inerzia assemblea

In caso di inerzia dell’assemblea dei soci nella nomina del liquidatore di una società in liquidazione, il Tribunale può procedere alla nomina di un liquidatore esterno alla compagine sociale per assicurare lo svolgimento della funzione liquidatoria.

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Convocazione assemblea per esclusione socio

La pronuncia ribadisce il diritto dei soci di richiedere la convocazione dell’assemblea per discutere questioni di competenza dell’organo stesso. Gli amministratori possono rifiutare la convocazione solo in casi eccezionali, come l’illiceità o l’impossibilità della richiesta, non potendo sostituirsi all’assemblea nel merito.

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Responsabilità amministratore, vendita immobile sottoprezzo

Il Tribunale accoglie la domanda di un socio che impugnava una delibera assembleare per nullità, essendo stato escluso dalla partecipazione all’assemblea stessa, e condanna l’amministratore al risarcimento dei danni per aver venduto un immobile sociale ad un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato.

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