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Diritto Societario

Socio occulto di una società in accomandita semplice

La situazione di socio occulto di una società in accomandita semplice, la quale è caratterizzata dall’esistenza di due categorie di soci, che si diversificano a seconda del livello di responsabilità (illimitata per gli accomandatari e limitata alla quota conferita per gli accomandanti ex art. 2312 c. c. ), non è idonea a far presumere la qualità di accomandatario, essendo necessario, a tal fine, accertare di volta in volta la posizione in concreto assunta da detto socio, il quale, di conseguenza, assume responsabilità illimitata per le obbligazioni sociali, ai sensi dell’art.

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Impugnazione deliberazione assembleare di società

Non è sufficiente che le condizioni dell’azione, ivi compresa la legittimazione ad agire, siano presenti al momento della proposizione della domanda giudiziale, occorrendo che esse sussistano anche quando il giudice di pronuncia sulla domanda.

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Nullità ed annullabilità in ambito societario

In ordine al rapporto tra le nozioni di nullità ed annullabilità in ambito societario discende che una deliberazione assembleare adottata esclusivamente in base ad un motivo illecito non potrebbe dirsi nulla, ma semmai annullabile. D’altronde, l’intento di piegare la deliberazione a finalità di prevaricazione della minoranza è da tempo ricondotto dalla giurisprudenza alla figura dell’eccesso, […]

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Deliberazioni assembleari di società per azioni

In tema di patologia delle deliberazioni assembleari di società per azioni, si ha un’inversione dei criteri regolatori del diritto negoziale. 2377 fa discendere l’annullabilità), ma violi norme o principi giuridici dettati a presidio di un interesse generale, tale da trascendere quello del singolo socio.

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Delibera assemblea, compenso amministratore

2373 c. c. , la prevalente dottrina, gran parte della giurisprudenza di merito e la giurisprudenza di legittimità non sono inclini a considerare annullabile per conflitto di interessi la deliberazione determinativa del compenso dell’amministratore per il mero fatto che essa sia stata adottata col voto determinante espresso dallo stesso amministratore che abbia preso parte all’assemblea in veste di socio, se non ne risulti altresì pregiudicato l’interesse sociale. E lo stesso principio è stato applicato anche in un caso in cui la validità di una siffatta deliberazione era stata vagliata sotto il diverso profilo dell’eventuale vizio di eccesso di potere, ritenendosi comunque essenziale l’accertamento della sproporzione del compenso attribuito.

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Aumenti di partecipazione al capitale di società

La quota sociale va invece ricondotta nella nozione di beni mobili fornita dagli artt. A) c. c. , costituiscono oggetto della comunione legale tra i coniugi, anche se effettuati durante il matrimonio ad opera di uno solo di essi, e non personali, ove non ricorra una delle ipotesi previste dall’art.

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Avviso di convocazione assemblea società a responsabilità limitata

Qualora almeno otto giorni prima dell’assemblea di società a responsabilità limitata l’avviso di convocazione sia stato spedito con lettera raccomandata al domicilio del socio, quale da lui stesso indicato ai fini dell’iscrizione nel libro dei soci, tale adempimento è idoneo ad innescare validamente le ulteriori fasi del procedimento assembleare anche in caso di mancato recapito dell’avviso dovuto all’inesattezza del domicilio indicato.

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Nullità delle delibere societarie

Le delibere societarie, approvate dell’assemblea, possono essere dichiarate nulle da chiunque ne abbia interesse, oppure rilevata d’ufficio dal giudice. Le cause che determinano la nullità sono tassativamente indicate nell’art. 2379 c.c.; in particolare sono nulle le delibere con oggetto: 1) impossibile; 2) illecito; ossia contrarie a: 1)norme imperative; 2)ordine pubblico; 3)regole del buon costume. Si […]

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Infedeltà patrimoniale, punibile a titolo di bancarotta

La condotta di bancarotta patrimoniale per distrazione, prevista dall’art. 223 legge fallimentare, d’altro canto, prevede innanzi tutto, al primo comma, che gli amministratori di società dichiarate fallite rispondano dei fatti di bancarotta previsti dall’art.

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Responsabilità dell'amministratore di diritto

In giurisprudenza è indiscussa la responsabilità per omissione dell’amministratore di diritto che non abbia compiutamente adempiuto i doveri di salvaguardare l’integrità del patrimonio sociale (art. Secondo la giurisprudenza, pertanto, il profilo oggettivo della responsabilità dell’amministratore di diritto può essere certamente ancorato all’art.

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Professionista che ricopre la carica di amministratore unico

La giurisprudenza di questa Corte (nonché del Consiglio Nazionale Forense) in materia è fermissima nel ritenere che la situazione d’incompatibilità con l’esercizio della professione forense, prevista dall’art. 3, comma 1, r. d. l. 27 novembre 1933, n. 1578, la situazione di incompatibilità all’esercizio della professione forense discende obbiettivamente dalla assunzione di una carica sociale, quale quella di amministratore delegato di una società commerciale, che comporti poteri di gestione e di rappresentanza.

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Società in accomandita semplice, esclusione socio accomandatario

Alla società in accomandita semplice è applicabile la normativa dettata dagli artt. In una fattispecie come quella in esame, nella quale la società è composta da quattro soci, tre accomandanti ed un accomandatario, non v’è ragione per non ritenere applicabile la disposizione contenuta nel citato primo comma dell’art.

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Infedeltà patrimoniale dell'amministratore

In tema di legittimazione a proporre querela bisogna rilevare che la nuova fattispecie penale della infedeltà patrimoniale di cui all’articolo 2634 c. c. è posta a tutela del patrimonio sociale e, quindi, non vi è dubbio che parte lesa di tale reato sia la società stessa.

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Amministratore di società, abuso di informazioni privilegiate

n. 58 del 1998 prevede infatti che soggetto attivo del reato di abuso di informazioni privilegiate possa essere non solo che abbia un ruolo all’interno della società emittente dei titoli cui le informazioni si riferiscono, ma anche chi sia in possesso di tali informazioni in ragione dell’esercizio di un’attività lavorativa, di una professione o di una funzione, anche pubblica, o di un ufficio. Sicché commette un abuso chi, essendo in possesso di informazioni privilegiate in quanto amministratore della società, le utilizzi a scopo di profitto personale.

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Abuso di informazioni privilegiate

184 dello stesso decreto, così come modificata dalla legge n. 62 del 2005, vi è un rapporto di specialità per specificazione quanto ai soggetti attivi, che risultano ora qualificati da un ruolo determinato, e una specialità per aggiunta quanto alle condotte più dettagliatamente descritte nella nuova fattispecie.

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