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Reato di maltrattamenti di cui all’art. 572 c.p.

In tale quadro, poco conta la soglia di sensibilità del minore vittima, la quale, non solo per il grado di sviluppo psico-fisico della persona offesa, ma, sopratutto, perché essa, oggettivamente disafferenziata dai contesti di riferimento, di necessità, non può disporre di standard di peso della negativa e deteriore realtà in cui è costretta a vivere. Cassazione Penale, Sezione Sesta, Sentenza n. 36503 del 23 settembre 2011 – depositata il 10 ottobre 2011

Pubblicato il 04 February 2012 in Diritto di Famiglia, Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Nel reato di maltrattamenti di cui all’art. 572 c.p., l’oggetto giuridico non è costituito solo dall’interesse dello Stato alla salvaguardia della famiglia da comportamenti vessatori e violenti, ma anche dalla tutela dell’incolumità fisica e psichica delle persone indicate nella norma, interessate al rispetto integrale della loro personalità e delle loro potenzialità nello svolgimento di un rapporto, fondato su costruttivi e socializzanti vincoli familiari aperti alle risorse del mondo esterno, a prescindere da condotte pacificamente vessatorie e violente.

In tale quadro, poco conta la soglia di sensibilità del minore vittima, la quale, non solo per il grado di sviluppo psico-fisico della persona offesa, ma, soprattutto, perché essa, oggettivamente differenziata dai contesti di riferimento, di necessità, non può disporre di standard di peso della negativa e deteriore realtà in cui è costretta a vivere.

Cassazione Penale, Sezione Sesta, Sentenza n. 36503 del 23 settembre 2011 – depositata il 10 ottobre 2011

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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