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sistema contributivo

Nell’ordinamento italiano, il metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita detto anche metodo di calcolo contributivo o sistema contributivo è un metodo di calcolo della pensione di vecchiaia appartenente agli schemi pensionistici con formula delle rendite predefinita, infatti, anche se correlato ai contributi obbligatori versati, la prestazione non è legata ad un patrimonio di previdenza e quindi ai contributi versati come se fosse un risparmio previdenziale, ma ad una formula che è un modo per determinare l’ammontare dell’assegno pensionistico “secondo la legge vigente al momento del pensionamento” che contiene dei riferimenti ai contributi versati ed alla crescita economica. Esso è utilizzato nei sistemi pensionistici senza patrimonio di previdenza, e non ha nulla a che vedere con la capitalizzazione dei premi versati ai fondi pensione che investono il patrimonio per incrementarlo dei rendimenti legati al tasso di interesse, nel rispetto del principio della capitalizzazione integrale. Infatti i contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie sono delle imposte versate anche da soggetti non iscritti agli enti previdenziali, e che quindi non riceveranno alcun trattamento pensionistico. I contributi previdenziali entrano nel patrimonio netto degli enti previdenziali e sono immediatamente utilizzati nel pagamento delle prestazioni previdenziali correnti senza avere la possibilità di incrementarsi con i rendimenti generati da un investimento nel mercato mobiliare o immobiliare. Basti pensare che il patrimonio di previdenza dell’INPS che gestisce il sistema pensionistico pubblico che raccoglie il 95% delle posizioni previdenziali dei lavoratori italiani, è nullo, così come nella maggior parte dei sistemi pensionistici pubblici dei paesi OCSE. La definizione di capitalizzazione simulata sulla crescita deriva dal fatto che l’applicazione del metodo di calcolo usa la stessa formula della legge di capitalizzazione ma la rivalutazione non avviene al tasso di interesse di mercato (valore sempre positivo), ma secondo un tasso di rendimento apparente il quale è un indice che può essere anche negativo. Nel metodo contributivo i contributi hanno quindi una remunerazione da crescita economica e non da patrimonio di previdenza da cui segue che il tasso di rendimento è apparente e non reale. Nel caso italiano, tale indice è legato alla variazione media quinquennale del PIL, ed è quindi tale da correlare, più che nel metodo di calcolo retributivo, la promessa pensionistica con le risorse del sistema economico e quindi del bilancio dello Stato. Secondo tale metodo l’importo calcolato della pensione è legato alla storia contributiva o meglio ai contributi figurativi indicati nell’estratto conto contributivo e alla speranza di vita del lavoratore, fatta salva la verifica della sostenibilità fiscale del sistema pensionistico pubblico vista sia dal lato del contribuente, sia dal lato della pubblica amministrazione e nel bilancio complessivo dello Stato. Il metodo è stato introdotto in Italia con la Riforma Dini del 1995, ma solo per alcune categorie di iscritti al sistema pensionistico pubblico in Italia che ancora non sono andate in pensione, per cui gli effetti di riduzione della spesa pensionistica sono stati, fino al 2014, insignificanti. Con la riforma delle pensioni Fornero è entrato in vigore dal 1 gennaio 2012, per tutti, il metodo di calcolo misto che prevede l’utilizzo del metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita, ma solo per la quota di contributi versati dal 2012. Pertanto ancora nel 2012 le pensioni di vecchiaia venivano calcolate con il metodo di calcolo retributivo e negli anni successivi la quota calcolata con il metodo contributivo non avrà una incidenza significativa nella spesa pensionistica complessiva dello Stato italiano. Gli effetti di riduzione della pensione, come previsto dalla Riforma Dini, saranno significativi per chi nel 1996, non aveva almeno 18 anni di anzianità contributiva , rispetto ai lavoratori che hanno mantenuto il metodo di calcolo retributivo fino al 2011.

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