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Sanzioni CONSOB: la Cassazione e la legge nel tempo

La Corte di Cassazione si pronuncia su un caso di sanzioni CONSOB inflitte a un istituto bancario e ai suoi esponenti. La Corte accoglie parzialmente il ricorso, stabilendo un principio fondamentale sugli illeciti continuati: una nuova legge più severa si applica solo alla condotta successiva alla sua entrata in vigore, non retroattivamente. Viene invece confermato che il principio della legge più favorevole (favor rei) non si applica automaticamente a queste sanzioni amministrative, che non hanno natura penale.

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Sanzioni CONSOB e Legge nel Tempo: La Cassazione Traccia i Confini

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nel diritto dei mercati finanziari: l’applicazione delle sanzioni CONSOB quando la legge cambia nel tempo. La decisione chiarisce come trattare gli illeciti che si protraggono a cavallo di una modifica normativa e ribadisce la natura non penale della maggior parte di queste sanzioni, con importanti conseguenze pratiche per banche, intermediari e loro esponenti aziendali.

I Fatti del Caso: Sanzioni e Ricorso

Il caso nasce da una delibera dell’Autorità di Vigilanza del mercato finanziario che aveva irrogato pesanti sanzioni pecuniarie a un istituto bancario e a sedici suoi esponenti aziendali per tre distinte violazioni della normativa in materia di servizi di investimento. Le violazioni contestate riguardavano la mancata diligenza e correttezza verso i clienti, carenze procedurali e inadeguatezza nella valutazione degli investimenti.

L’istituto e i suoi rappresentanti si sono opposti, portando il caso davanti alla Corte d’Appello, che ha però respinto le loro istanze. Il contenzioso è quindi approdato in Cassazione, basandosi su diversi motivi di ricorso, tra cui i due più rilevanti riguardavano l’applicazione della legge nel tempo.

In particolare, i ricorrenti sostenevano:
1. La mancata applicazione della legge più favorevole (favor rei) a una delle violazioni.
2. L’illegittima applicazione retroattiva di una nuova normativa, più severa, a illeciti di durata che erano iniziati prima della sua entrata in vigore.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto parzialmente il ricorso, cassando la sentenza della Corte d’Appello su un punto decisivo e rinviando per una nuova valutazione.

L’Irretroattività delle Sanzioni CONSOB Più Sfavorevoli

Il punto centrale e innovativo della decisione riguarda gli illeciti permanenti, cioè quelle violazioni che non si esauriscono in un solo momento ma continuano nel tempo. Nel caso di specie, due delle violazioni erano iniziate prima dell’8 marzo 2016, data di entrata in vigore di una nuova e più aspra disciplina sanzionatoria, e si erano protratte oltre tale data.

La Corte di Cassazione ha stabilito che la Corte d’Appello ha commesso un errore di diritto applicando la nuova disciplina sanzionatoria all’intero periodo della violazione. Il principio di legalità e irretroattività della norma sfavorevole impone che la nuova legge possa sanzionare solo la parte della condotta posta in essere dopo la sua entrata in vigore. Di conseguenza, ha annullato la sentenza su questo punto, demandando al giudice del rinvio il compito di ricalcolare la sanzione inflitta alla banca, tenendo conto solo del periodo successivo alla modifica normativa.

Il Principio del Favor Rei nelle Sanzioni CONSOB

La Corte ha, invece, respinto il motivo relativo all’applicazione del principio della lex mitior o favor rei. I giudici hanno confermato il loro orientamento consolidato: le sanzioni CONSOB per violazioni in materia di intermediazione finanziaria hanno natura amministrativa e non sostanzialmente penale (a differenza di quelle per abusi di mercato, come nel noto caso Grande Stevens). Pertanto, non si applica automaticamente il principio della retroattività della legge più favorevole, tipico del diritto penale. Vige, al contrario, il principio tempus regit actum, secondo cui si applica la legge in vigore al momento della commissione dell’illecito.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Corte si fonda su una netta distinzione tra illeciti istantanei e permanenti e sulla rigorosa applicazione del principio di legalità sancito dalla Costituzione. Per gli illeciti che si protraggono nel tempo, la condotta illecita si rinnova ogni giorno. Se nel frattempo interviene una nuova legge sanzionatoria, questa non può che applicarsi dal momento della sua vigenza in poi, senza poter ‘catturare’ il comportamento pregresso, che resta disciplinato dalla vecchia normativa. Qualsiasi altra interpretazione violerebbe il principio di irretroattività.

Riguardo al favor rei, la Corte ha ribadito che le norme transitorie della riforma del 2015 escludevano espressamente l’applicazione del nuovo regime ai fatti pregressi. La natura non penale di queste sanzioni, secondo il diritto interno, giustifica l’assenza di un obbligo costituzionale o convenzionale (CEDU) di applicare retroattivamente la disciplina più mite, lasciando la scelta alla discrezionalità del legislatore.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza offre due importanti indicazioni per gli operatori del settore finanziario:
1. Certezza del diritto negli illeciti permanenti: Viene stabilito un chiaro criterio temporale per l’applicazione delle sanzioni in caso di modifiche normative. Gli intermediari sanno che una nuova disciplina più severa non potrà essere applicata a condotte passate, anche se parte di un illecito continuato.
2. Conferma della natura amministrativa delle sanzioni: La non applicabilità del favor rei significa che gli intermediari non possono sperare in sconti di pena derivanti da future leggi più miti. Ciò rafforza l’effetto deterrente delle sanzioni vigenti al momento della violazione.

Si applica la legge più favorevole (principio del favor rei) alle sanzioni amministrative della CONSOB?
No, la Corte di Cassazione ha ribadito che, ad eccezione dei casi di manipolazione del mercato, queste sanzioni hanno natura amministrativa e non penale secondo il diritto interno. Pertanto, non si estende automaticamente il principio del favor rei e si applica la legge in vigore al momento della commissione dell’illecito, come previsto dalle specifiche norme transitorie.

Come si sanziona un illecito finanziario che continua nel tempo anche dopo un cambio di legge in senso più severo?
La Corte ha chiarito che la nuova legge più severa si applica solo per la parte di condotta posta in essere dopo la sua entrata in vigore. Non è possibile applicare retroattivamente la nuova norma per coprire anche il periodo in cui vigeva la precedente disciplina meno afflittiva.

La CONSOB è competente a sanzionare condotte che potrebbero assomigliare a pratiche commerciali scorrette?
Sì, la sentenza conferma la competenza sanzionatoria della CONSOB per le violazioni delle norme del Testo Unico della Finanza che regolano i doveri degli intermediari, anche se tali condotte possono avere profili di contatto con le pratiche commerciali scorrette, di competenza di un’altra autorità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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