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Diritto Commerciale

La fusione per incorporazione estingue la società incorporata

La fusione per incorporazione estingue la società incorporata dalla data di cancellazione dal registro delle imprese (“cessano, infatti, per la società incorporata, la sede sociale, la denominazione, gli organi amministrativi e di controllo, il capitale nominale, le azioni o quote che lo rappresentano, e così via; in una parola, la primigenia organizzazione si dissolve e nessuna situazione soggettiva residua”); la fusione realizza una successione a titolo universale corrispondente alla successione mortis causa e produce gli effetti, tra loro interdipendenti, dell’estinzione della società incorporata e della contestuale sostituzione a questa, nella titolarità dei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, della società incorporante, che rappresenta il nuovo centro di imputazione e di legittimazione dei rapporti giuridici già riguardanti i soggetti incorporati.

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Concorrenza sleale tra due bar

Per la configurazione della concorrenza sleale, la vicinanza tra due esercizi commerciali simili non costituisce prova autonoma e automatica del danno. La mancanza di prova del nesso causale e la mancata quantificazione del danno, anche in via equitativa, comportano il rigetto della domanda risarcitoria.

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Nomina giudiziale del liquidatore in pendenza di causa

L’ordinanza ribadisce il principio per cui la nomina di un liquidatore giudiziale, in sostituzione di quello dimissionario, non può essere richiesta in via cautelare, ma necessita di un procedimento di volontaria giurisdizione. Inoltre, si evidenzia l’obbligo degli amministratori di consegnare la documentazione societaria al liquidatore in carica, a pena di risoluzione del rapporto di lavoro per quest’ultimo.

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Concorrenza sleale tra pasticcerie

Il Tribunale ha accolto il ricorso, inibendo ai resistenti l’utilizzo del marchio simile a quello della ricorrente, la rimozione dell’insegna confusoria e di ogni riferimento al marchio altrui, online e offline. Il caso evidenzia la tutela contro la contraffazione di marchi noti e la concorrenza sleale.

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Tutela marchi e contraffazione

Il Tribunale ha affermato il principio secondo cui l’utilizzo di un segno distintivo simile ad un marchio registrato per prodotti affini può determinare un rischio di confusione per il pubblico e quindi costituisce un atto di contraffazione.

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Contraffazione marchio e concorrenza sleale

La sentenza ribadisce i principi di diritto in materia di contraffazione del marchio e di concorrenza sleale, in particolare per quanto riguarda il rischio di confusione per associazione da parte del consumatore medio.

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Sequestro conservativo rigettato per mancato danno

In tema di responsabilità da inadempimento contrattuale, grava sul creditore l’onere di provare il danno, il nesso di causalità con la condotta del debitore e la colpa di quest’ultimo. Il sequestro conservativo, quale misura cautelare, presuppone la prova sia del fumus che del periculum in mora.

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Domanda di liquidazione della quota sociale

In caso di morte di un socio di società di persone, gli eredi hanno diritto alla liquidazione della quota. Tuttavia, se il socio superstite opta per la liquidazione della società entro sei mesi, gli eredi avranno diritto alla quota di liquidazione all’esito della procedura e non alla liquidazione della quota alla data della morte del dante causa.

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Tutela marchio e concorrenza sleale su piattaforma Ads

Il Tribunale accoglie il ricorso inibendo l’uso di parole chiave confusorie su piattaforma Ads da parte di un’impresa concorrente, configurando tale condotta come concorrenza sleale per sviamento della clientela e appropriazione di pregi altrui.

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Nomina giudiziale liquidatore società

Il provvedimento in esame affronta la nomina giudiziale del liquidatore di una società, un istituto previsto dal Codice Civile per garantire la corretta gestione della fase di liquidazione anche in assenza di accordo tra i soci.

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Responsabilità socio occulto di s.a.s.

La sentenza affronta il tema della responsabilità del socio occulto di una società in accomandita semplice. Il giudice, pur non potendo dichiarare il fallimento del socio occulto, ne accerta la responsabilità illimitata per le obbligazioni sociali, in quanto contravveniva al divieto di compiere atti di amministrazione. La sentenza chiarisce inoltre che il decreto ingiuntivo non opposto è idoneo ad accertare il credito.

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Sequestro conservativo beni ex amministratore

Il Tribunale conferma il sequestro conservativo sui beni di un ex amministratore per responsabilità derivante da una presunta mala gestione societaria, omesso versamento di imposte e dissipazione del patrimonio aziendale.

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Annullata parzialmente sanzione amministrativa per aflatossine

La sentenza affronta il tema della responsabilità dell’operatore del settore alimentare in caso di superamento dei limiti di aflatossine nel latte. Viene ribadita l’importanza dell’attivazione delle procedure di ritiro e dell’elemento psicologico della condotta.

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Scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio

Nelle società di persone, in caso di scioglimento del rapporto sociale limitatamente a un socio, la responsabilità di quest’ultimo verso i terzi per le obbligazioni sociali anteriormente contratte si protrae finché dura il rapporto sociale, poiché il termine “responsabilità” (di cui all’art. 2290 c.c.) allude non già al momento in cui l’obbligazione è sorta, ma a quello in cui è divenuta esigibile ed è rimasta inadempiuta.

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Illecito di danno da pratica commerciale scorretta, dieselgate

La sentenza analizza la natura dell’illecito di danno da pratica commerciale scorretta, distinguendola dall’illecito di pericolo. Inoltre, viene ribadita la necessità di provare il danno conseguenza e il nesso causale tra la condotta e il pregiudizio lamentato dal consumatore per ottenere il risarcimento. Infine, la Corte specifica le condizioni per l’applicazione della valutazione equitativa del danno.

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Procacciatore d'affari, prescrizione e onere della prova

La sentenza conferma il principio secondo cui il diritto alla provvigione del procacciatore d’affari è soggetto a prescrizione quinquennale. Inoltre, l’attività di mediazione, se svolta in modo professionale e continuativo, richiede l’iscrizione al ruolo, pena l’insussistenza del diritto alla provvigione.

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Rigetto impugnazione delibera aumento capitale sociale

La sentenza affronta il tema dell’abuso di maggioranza nelle delibere societarie, in particolare in relazione all’aumento di capitale sociale. Il Tribunale analizza il diritto di informazione del socio, l’interesse sociale alla capitalizzazione, la facoltà di non prevedere un sovrapprezzo in caso di aumento con opzione.

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Nullità di modello per predivulgazione e difetto di novità

La sentenza affronta il tema della predivulgazione di un modello e della sua rilevanza ai fini della validità della registrazione. Il Tribunale, richiamando la giurisprudenza europea, evidenzia che la divulgazione, anche se avvenuta al di fuori del territorio nazionale, può invalidare la registrazione se gli ambienti specializzati del settore avrebbero potuto ragionevolmente venirne a conoscenza. Inoltre, la sentenza ribadisce i requisiti per la tutela del diritto d’autore per le opere del design industriale, richiedendo un’originalità e un valore artistico superiori rispetto alle altre opere protette.

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Affitto d'azienda, ordinanza di rilascio azienda per morosità

Il provvedimento verte sul rilascio di un’azienda a causa del mancato pagamento dei canoni di locazione. Si evidenzia l’applicabilità della clausola risolutiva espressa, la residualità del ricorso ex art. 700 c.p.c. rispetto ad altri strumenti cautelari, la sussistenza del periculum in re ipsa e la valutazione del fumus boni iuris.

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Determinazione modalità esecutive provvedimento cautelare

Il Tribunale, in sede di determinazione delle modalità di esecuzione di un provvedimento cautelare ex art. 669-duodecies c.p.c., ha il potere di specificare le modalità di attuazione del provvedimento stesso, anche mediante accesso a documenti, qualora si tratti di obbligazione di fare.

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