fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Diritto Commerciale

Contratto di franchising

La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado, ritenendo validamente costituito e non nullo il contratto di franchising. In particolare, ha ritenuto sussistente il know-how, correttamente comunicato e trasferito all’affiliato. Ha, inoltre, ritenuto infondate le domande di annullamento e di risoluzione del contratto.

Continua »
Conferma misure protettive ex art. 18 CCII

La sentenza analizza i presupposti per la concessione e la conferma delle misure protettive a favore delle imprese in crisi, evidenziando la necessità di bilanciare l’interesse del debitore al risanamento con quello dei creditori a non subire pregiudizi. Il Tribunale sottolinea l’importanza della valutazione caso per caso, tenendo conto del piano di risanamento, delle trattative in corso e della posizione dei creditori.

Continua »
Prelievo di stabilità sui giochi leciti: appelli respinti

La Corte ha stabilito che il prelievo di stabilità del 2015 sui giochi leciti, pur essendo stato un intervento una tantum, non era retroattivo. Il criterio di riparto, stabilito dalla legge, non prevede la solidarietà passiva tra gestore ed esercente. Le domande degli attori, volte a contestare il prelievo, sono state ritenute infondate.

Continua »
Amministratore, responsabilità per mala gestio

La sentenza afferma la responsabilità dell’amministratore di una società in caso di gravi irregolarità contabili, violazione degli obblighi di legge e mancata prova liberatoria. Il danno risarcibile è quantificato anche in eccedenza rispetto al passivo fallimentare.

Continua »
Mancata legittimazione passiva in caso di polizza vita

La sentenza chiarisce che l’appartenenza di due società a uno stesso gruppo non implica la legittimazione passiva automatica della capogruppo per le obbligazioni di una controllata. In particolare, l’emissione di una polizza da parte di una società controllata non attribuisce automaticamente la titolarità del rapporto alla capogruppo, anche in caso di successiva cessione a terzi.

Continua »
Rigetto reclami contro omologa concordato semplificato

La sentenza affronta il tema del concordato semplificato e della falcidia dei crediti prededucibili. La Corte ha stabilito che il rispetto dell’ordine delle cause di prelazione è irrinunciabile, ma la soddisfazione non integrale dei crediti privilegiati è ammissibile in caso di incapienza dei beni su cui insiste la causa di prelazione.

Continua »
Corrispettivo pattuito per la cessione di quote societarie

Il giudizio verte sulla compravendita di quote societarie e sull’impugnazione del prezzo. Il giudice ha affermato che l’onere della prova sulla simulazione del prezzo ricade sull’attore, che non ha fornito prove sufficienti. Inoltre, l’applicazione della garanzia per vizi della cosa venduta alle quote societarie richiede specifiche garanzie contrattuali o la prova del dolo, elementi non emersi nel caso in esame. Infine, la mancata presentazione di memorie istruttorie e la mancata partecipazione alle udienze successive da parte dell’attore hanno dimostrato un disinteresse a proseguire l’opposizione.

Continua »
Crediti ceduti in factoring e competenza Tribunale fallimentare

Il Tribunale, evidenziando la necessità del litisconsorzio necessario del cedente fallito in una controversia tra ceduto e cessionario, revoca il decreto ingiuntivo e dichiara la competenza del Tribunale fallimentare. Si ribadisce che le azioni che incidono sul patrimonio del fallito, compresi gli accertamenti che costituiscono premessa di una pretesa nei confronti della massa, ricadono sotto la giurisdizione del Tribunale fallimentare.

Continua »
Contratto di leasing e mancata consegna dei beni

Se l’utilizzatore accetta di sottoscrivere senza riserve il verbale di consegna pure a fronte di una consegna mancante od incompleta da parte del fornitore, invece di rifiutare la prestazione o far constare il rifiuto nel relativo verbale, egli pone il concedente nelle condizioni di dover adempiere alle proprie obbligazioni verso il fornitore (tra le quali, principalmente il pagamento del prezzo) e non gli è consentito di opporre al concedente che la consegna non è stata completa o che non è avvenuta.

Continua »
Domanda di restituzione finanziamento, mancata prova

Il Tribunale ha ribadito il principio cardine dell’onere della prova a carico del ricorrente, il quale non ha fornito prove sufficienti a dimostrare l’avvenuto finanziamento. La sentenza chiarisce che la concessione di un termine per la formulazione di mezzi di prova non può essere utilizzata per supplire a carenze originarie nella dimostrazione dei fatti costitutivi della domanda.

Continua »
Tribunale di Torino - Apertura di Liquidazione Giudiziale

La sentenza affronta il tema dell’apertura della liquidazione giudiziale, analizzando i requisiti di legittimazione del creditore istante e lo stato di insolvenza del debitore. In particolare, approfondisce la questione della compensazione di crediti e la quantificazione dell’indennità per perdita di avviamento in caso di locazione commerciale. Infine, determina la competenza territoriale, esamina i bilanci e le attività della società, confermando la sussistenza dei presupposti per l’apertura della procedura.

Continua »
Accertamento di Società di Fatto e Liquidazione Giudiziale

La sentenza affronta il tema della società di fatto e dell’estensione della liquidazione giudiziale. Il Tribunale, sulla base degli elementi probatori presentati, ha accertato l’esistenza di una società di fatto tra due società, evidenziando la comunione di intenti e la commistione patrimoniale. Di conseguenza, ha disposto l’estensione della liquidazione giudiziale ai soci illimitatamente responsabili di entrambe le società.

Continua »
Restituzione controvalore dei beni aziendali e ripetizione di indebito

In tema di ripetizione dell’indebito, il creditore istante è tenuto a dimostrare sia l’avvenuto pagamento che la mancanza di una causa che lo giustifichi. La domanda è fondata se l’attore prova il pagamento e l’assenza di un titolo giuridico a supporto dello stesso. La compensazione di crediti richiede la prova specifica degli stessi da parte della parte che la eccepisce.

Continua »
Concorrenza sleale e vizi di bilancio

La sentenza affronta il tema della concorrenza sleale per violazione di norme imperative, stabilendo che non ogni violazione integra tale fattispecie. Affinché si configuri la concorrenza sleale, è necessario che la violazione abbia come finalità l’acquisizione di un vantaggio concorrenziale. Inoltre, la sentenza analizza l’impatto dei vizi di bilancio sulla concorrenza, concludendo che tali vizi non sono di per sé atti concorrenziali e che non possono considerarsi strumentali all’acquisizione di vantaggi concorrenziali se non sono finalizzati a tale scopo.

Continua »
Responsabilità dell'amministratore di società

La sentenza conferma la responsabilità degli amministratori di società per i danni causati da scelte gestionali irragionevoli, come il pagamento di compensi professionali eccessivi senza adeguata verifica e l’autodeterminazione di un compenso personale sproporzionato rispetto ai risultati ottenuti e alla situazione economica della società.

Continua »
Partecipazione agli utili per la collaborazione nell'impresa familiare

Il Tribunale di Ancona, in funzione di giudice del lavoro, condannava XXX a pagare al figlio YYY la somma di euro 122. 230-bis c. c. risiede nella tutela dei familiari-collaboratori continuativamente in essa impegnati, attraverso il riconoscimento di diritti di ordine economico esercitabili durante la vita economica dell’impresa e al momento della cessazione dalla partecipazione per qualsiasi causa o del trasferimento dell’impresa.

Continua »
Società di persone, revoca dell’amministratore ed esclusione del socio

La società semplice XXX, nonché i soci, proponevano ricorso per cassazione avverso la sentenza con cui la Corte di appello di Roma aveva confermato la sentenza con cui il Tribunale aveva dichiarato l’invalidità della delibera assembleare della ridetta società, assunta in data 2 dicembre 2015, con cui YYY era stata esclusa dalla compagine sociale, ai sensi degli artt. Peraltro, la circostanza che alcuni soci, pur avendone diritto, si astengano dall’amministrare, affidando la gestione agli altri (eventualità che si è verificata nel caso di specie, ove è pacifico che YYY abbia amministrato la società per dieci anni) è espressamente contemplata dall’art.

Continua »
Fattura commerciale e contabilità redatta dal direttore dei lavori

La fattura commerciale, avuto riguardo alla sua formazione unilaterale ed alla funzione di far risultare documentalmente elementi relativi all’esecuzione di un contratto, si inquadra fra gli atti giuridici a contenuto partecipativo, consistendo nella dichiarazione, indirizzata all’altra parte, di fatti concernenti un rapporto già costituito, sicché, quando tale rapporto sia contestato (quantomeno in ordine alla quantificazione […]

Continua »
Subentro nel contratto di vigilanza, trasferimento d'azienda

La Corte d’Appello ha ribadito il principio secondo cui, in caso di trasferimento d’azienda, l’acquirente subentra automaticamente nei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda stessa, a meno che non vi sia una specifica pattuizione contraria. La dichiarazione del curatore fallimentare di voler procedere alla “voltura” del contratto implica la necessità di un accordo tra le parti per il subentro. Tuttavia, la Corte ha ritenuto che, nel caso specifico, la società cessionaria avesse implicitamente riconosciuto l’esistenza del contratto proseguito dopo la cessione, avendo comunicato la volontà di sospenderlo.

Continua »
Bancarotta impropria da false comunicazioni sociali

Bancarotta impropria da false comunicazioni sociali, avere occultato nei bilanci le perdite derivanti da plurime condotte depauperative, perdite che, ove annotate per quello che erano – e non dietro le mentite spoglie di operazioni apparentemente regolari – avrebbero disvelato la criticità della situazione economico-patrimoniale della società ed avrebbero determinato l’esigenza di assumere i provvedimenti consequenziali per la ricapitalizzazione della stessa. A tale riguardo, può affermarsi che la giurisprudenza della Suprema Corte, negli ultimi anni si è attestata su un’esegesi particolarmente rigorosa quanto alla responsabilità dell’amministratore senza delega e, in particolare, ai criteri in base ai quali ritenerlo consapevole e, quindi, responsabile di attività predatorie ai danni della società amministrata, commesse dall’amministratore munito di delega.

Continua »