LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Riconoscibilità errore: quando si annulla il trade?

Un investitore realizza un profitto eccezionale sfruttando un crollo anomalo del prezzo di un titolo, causato da un errore della piattaforma. La società di trading annulla l’operazione. La Corte di Cassazione conferma la validità dell’annullamento, stabilendo la riconoscibilità errore da parte dell’investitore, il quale, usando l’ordinaria diligenza, avrebbe dovuto sospettare dell’anomalia. Viene quindi negato il diritto al guadagno derivante da un palese sbaglio della controparte.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Errore nel Trading: quando un guadagno può essere annullato?

Un’operazione di trading online che genera un profitto astronomico in poche ore a causa di un crollo anomalo del prezzo. Un sogno per qualsiasi investitore, ma cosa succede se quel crollo è frutto di un palese sbaglio? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha affrontato un caso emblematico, mettendo in luce il principio della riconoscibilità errore come cardine per l’annullamento di un contratto, anche nel mondo frenetico della finanza online.

I Fatti di Causa: Un Guadagno da Sogno o un Errore Evidente?

Un investitore, operando su una piattaforma di trading, nota un improvviso e drastico crollo del valore di un noto indice finanziario (DJ 30). Il valore passa dalle usuali quotazioni di circa 12.000 punti a un’incredibile cifra di 115-130 punti. Cogliendo l’attimo, l’investitore chiude le sue posizioni e realizza un guadagno di circa 860.000 euro.

Tuttavia, la gioia è di breve durata. Poche ore dopo, la società che gestisce la piattaforma annulla l’operazione, sostenendo che la quotazione fosse palesemente errata e che il valore reale non si era mai discostato dai 12.000 punti. L’investitore decide quindi di agire in giudizio per veder riconosciuto il suo guadagno e ottenere il rimborso di altre somme investite.

Il Percorso Giudiziario e il Principio della Riconoscibilità Errore

Il Tribunale di primo grado dà ragione all’investitore, ritenendo che, in qualità di consumatore, non fosse tenuto a riconoscere l’errore. La Corte d’Appello, però, ribalta completamente la decisione. I giudici di secondo grado accolgono la tesi della società di trading, affermando che l’errore era talmente macroscopico da essere riconoscibile da chiunque usasse l’ordinaria diligenza, anche da un investitore non professionista. La questione giunge così all’esame della Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’investitore, confermando la decisione d’appello e chiarendo alcuni punti fondamentali.

Il nodo centrale della controversia è la riconoscibilità errore, disciplinata dall’art. 1428 del Codice Civile. Secondo la Corte, l’accertamento di tale riconoscibilità è una questione di fatto, demandata al giudice di merito, e censurabile in Cassazione solo per vizi di motivazione. In questo caso, la Corte d’Appello ha correttamente valutato gli elementi a disposizione.

I giudici hanno stabilito che, sebbene l’investitore agisse come consumatore, avrebbe potuto e dovuto accorgersi dell’anomalia usando l’ordinaria diligenza. Un crollo di valore così drastico e fuori da ogni logica di mercato avrebbe dovuto indurre chiunque al sospetto. La Corte chiarisce che non si richiede una diligenza qualificata da operatore professionale, ma quella del buon padre di famiglia, che di fronte a un’offerta così inverosimile si interroga sulla sua validità.

Inoltre, la Cassazione ha respinto l’argomento secondo cui, essendo il contratto già stato eseguito, non potesse più essere annullato. Il rimedio dell’annullamento per errore è esperibile anche a fronte di una prestazione già eseguita. Infine, la Corte ha escluso che la società di trading avesse violato specifici obblighi informativi, poiché in questo contesto non agiva come intermediario finanziario, ma come diretta controparte contrattuale dell’investitore.

Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale di correttezza e buona fede nei rapporti contrattuali, che si applica anche alle operazioni finanziarie online. Un guadagno derivante da un errore palese e riconoscibile della controparte non trova tutela nell’ordinamento giuridico. La sentenza insegna che l’ordinaria diligenza impone di non approfittare di situazioni palesemente anomale. Anche per l’investitore non professionale, la prospettiva di un profitto facile e spropositato generato da un evidente sbaglio altrui deve rappresentare un campanello d’allarme, non un’opportunità da cogliere a tutti i costi.

Un’operazione finanziaria già conclusa può essere annullata per errore?
Sì, il fatto che un contratto sia stato eseguito non impedisce che possa essere annullato se sussistono i presupposti legali, come un errore essenziale e riconoscibile dall’altra parte.

Come si stabilisce se un errore sul prezzo era riconoscibile da un investitore non professionale?
La valutazione si basa sul criterio dell’ordinaria diligenza. Un crollo di valore anomalo, irrealistico e senza precedenti, come nel caso di specie, è considerato un forte indizio di errore che anche un consumatore medio avrebbe dovuto notare e che avrebbe dovuto indurlo al sospetto.

Una piattaforma di trading è sempre tenuta a informare il cliente dei propri errori?
Gli obblighi informativi generali degli intermediari non si estendono fino a imporre di segnalare i propri errori nelle dichiarazioni negoziali. Il focus della legge è sulla capacità dell’altra parte di riconoscere l’errore con la normale diligenza, non sull’obbligo di autodenuncia della parte che sbaglia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati