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Giurisprudenza Civile

Donazione indiretta immobile

La donazione indiretta di un immobile si configura solo quando l’intero costo del bene sia stato sostenuto dal donante. Se il pagamento è parziale la donazione indiretta non sussiste.

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Divisa aziendale come strumento di lavoro e non retribuzione

La sentenza chiarisce la distinzione tra benefit accessori alla retribuzione e strumenti di lavoro forniti al dipendente per l’esecuzione della prestazione. Viene ribadito il principio di omnicomprensività della retribuzione, evidenziando come solo gli elementi che costituiscono un vantaggio economico per il lavoratore, oltre la normale retribuzione, debbano essere considerati nel calcolo del trattamento di fine rapporto.

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Licenziamento del lavoratore per rapina in filiale

La sentenza conferma la responsabilità del lavoratore per non aver rispettato le procedure di sicurezza interne, escludendo la rilevanza della mancata affissione in presenza della conoscibilità della normativa.

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Limiti all'ostensione di documentazione bancaria

La Corte di Appello ha stabilito che l’obbligo di ostensione della documentazione bancaria da parte dell’istituto bancario è limitato a 10 anni. Inoltre, ha ribadito che la riforma anche parziale della sentenza di primo grado comporta la rivalutazione delle spese processuali, che vanno attribuite secondo il principio di soccombenza.

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Mancato rimborso delle spese legali al dirigente

La sentenza conferma che la tutela legale in favore del dipendente non si applica in caso di violazione di istruzioni o disposizioni aziendali, a prescindere dalla rilevanza penale della condotta. La mancata ostensione di un documento, pur non integrando un reato, può costituire una violazione del dovere di diligenza e lealtà verso l’azienda, escludendo il rimborso delle spese legali.

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Responsabilità solidale in appalto violazione obblighi contributivi

La sentenza conferma il principio di diritto per cui, in caso di violazione degli obblighi contributivi da parte del datore di lavoro nell’ambito di un appalto, il committente e l’appaltatore sono responsabili in solido per il pagamento dei contributi evasi, anche in assenza di un controllo diretto sulla gestione del personale. L’onere della prova ricade sull’ente impositore, che deve dimostrare la fondatezza dei crediti rivendicati.

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Confermato inquadramento superiore per mansioni superiori

La sentenza afferma il diritto del lavoratore all’inquadramento superiore in caso di svolgimento di mansioni che eccedono quelle previste dal proprio livello contrattuale, anche in presenza di un contratto a termine trasformato a tempo indeterminato a seguito di conciliazione.

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Responsabilità per caduta su scale condominiali

La Corte d’Appello, confermando il principio di non contestazione ex art. 115 c.p.c., ha stabilito che il danneggiato che agisce in giudizio contro il custode per i danni subiti a causa di una cosa in custodia, non ha l’onere di provare la dinamica dell’evento se questa non è contestata. Spetterà al custode, per liberarsi dalla responsabilità, fornire la prova del caso fortuito.

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Diritto alla pensione di invalidità per stranieri

La Corte ha stabilito che il diritto alla pensione di invalidità civile per gli stranieri extracomunitari non è subordinato al possesso di un permesso di soggiorno di durata quinquennale. È sufficiente un permesso di soggiorno di durata superiore a tre mesi, purché il soggiorno non sia episodico né di breve durata, in linea con i principi costituzionali di uguaglianza e non discriminazione.

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Nullità accordo verbale compensi avvocato

La sentenza conferma la necessità della forma scritta per la validità degli accordi sui compensi professionali tra avvocato e cliente. In assenza di un accordo scritto valido, il compenso è determinato secondo le tariffe professionali vigenti. La mancata contestazione specifica delle voci di spesa non comporta l’automatica accettazione delle stesse.

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Divisione ereditaria e spese di lite

La sentenza definisce un caso di divisione ereditaria affrontando le questioni relative alla non comoda divisibilità, alla formazione dei lotti e al calcolo dei conguagli. Inoltre, chiarisce i criteri di ripartizione delle spese di lite, evidenziando come la soccombenza non sia l’unico parametro applicabile in materia di divisione.

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Riduzione spese di lite per soccombenza reciproca

In caso di soccombenza reciproca, il giudice deve valutare attentamente la ripartizione delle spese processuali, evitando di addossarle interamente ad una sola parte.

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Responsabilità bancaria per concessione abusiva del credito

La sentenza analizza la responsabilità della banca in caso di concessione di credito ad un’impresa in stato di dissesto economico. Viene ribadito che la banca ha il dovere di valutare la situazione finanziaria del beneficiario prima di concedere il credito, anche in caso di proroga o rinnovo. La banca è responsabile se, con la sua condotta, ha contribuito ad aggravare il dissesto.

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Produzione copia raccomandata e interruzione prescrizione

Nel caso di contratti di mutuo con pagamento rateale, il termine di prescrizione decennale decorre dalla scadenza dell’ultima rata e non dalle singole scadenze. La produzione della sola copia della raccomandata, senza la necessità di esperire querela di falso, è sufficiente a dimostrare l’interruzione della prescrizione.

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Notifica al destinatario con denominazione incompleta

La sentenza chiarisce la validità di una notifica amministrativa anche in caso di denominazione incompleta del destinatario, qualora l’indirizzo PEC risulti da pubblici registri. Inoltre, ribadisce l’impossibilità per il giudice ordinario di sindacare il merito di valutazioni tecnico-discrezionali dell’amministrazione in merito a bandi di gara.

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Nullità capitalizzazione trimestrale anteriore al 2000

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui le clausole anatocistiche nei contratti bancari anteriori alla delibera CICR del 2000 sono nulle. L’onere della prova della loro valida rinegoziazione spetta alla banca.

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Improcedibilità della domanda in caso di fallimento

La Corte d’Appello ha stabilito che in caso di fallimento di una delle parti di un contratto, la domanda di risoluzione connessa a pretese restitutorie o risarcitorie deve essere proposta esclusivamente nell’ambito del procedimento di verifica dello stato passivo, in ossequio al principio di par condicio creditorum e alle esigenze di specializzazione e concentrazione della procedura concorsuale. La Corte ha pertanto dichiarato l’improcedibilità della domanda di risoluzione avanzata in sede di cognizione ordinaria.

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Spese legali nel processo penale d'appello

La sentenza affronta il tema del calcolo delle spese legali nel processo penale d’appello, con particolare riferimento alla corretta applicazione dei parametri previsti dal D.M. 55/2014 e dal Protocollo d’intesa del 2016. Viene inoltre affrontato il tema della legittimità dell’applicazione del Protocollo d’intesa alla luce della successiva entrata in vigore della legge 21 aprile 2023 n.49 sull’“equo compenso”.

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Illegittimità iscrizione ipotecaria e risarcimento danni

L’iscrizione ipotecaria eseguita senza la prescritta autorizzazione del Presidente del Tribunale, prevista a pena di nullità, è illegittima e comporta il diritto al risarcimento del danno per il proprietario dell’immobile, in quanto ne compromette la commerciabilità.

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Risoluzione compravendita per gravi vizi

La vendita di un immobile affetto da vizi non sanabili può comportare la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno per l’acquirente, anche se la mancanza del certificato di abitabilità è astrattamente sanabile. La buona fede del venditore non esonera dalla responsabilità per i vizi occulti.

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