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Codice Civile
Codice Penale

Giurisprudenza Civile

Equipollenza 24 CFU ad abilitazione insegnamento: la Cassazione chiarisce

La sentenza analizza la questione dell’equipollenza tra il possesso congiunto di laurea e 24 CFU e l’abilitazione all’insegnamento per l’accesso ai ruoli di docente nella scuola secondaria. La Corte, in linea con la recente giurisprudenza della Corte di Cassazione, ribadisce che tali requisiti non sono equipollenti, in quanto l’abilitazione richiede specifici percorsi formativi previsti dalla legge o il superamento di un concorso pubblico.

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Diritto al congedo straordinario per assistenza al genitore disabile anche in caso di convivenza instaurata successivamente alla richiesta

La sentenza afferma il principio per cui il diritto al congedo straordinario per assistenza a un familiare disabile può essere riconosciuto anche se la convivenza con il soggetto bisognoso di cure è successiva alla richiesta, purché tale convivenza sia stata preordinata e finalizzata a fornire l’assistenza necessaria.

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Illegittimità del licenziamento per uso improprio del pc aziendale e accesso ai locali aziendali - Profili di Specificità della Contestazione e Ritorsione

La sentenza chiarisce che l’utilizzo del pc aziendale per fini personali e l’accesso ai locali aziendali per scopi privati, pur potendo integrare violazioni disciplinari, necessitano di contestazioni specifiche da parte del datore di lavoro per giustificare un licenziamento. La Corte sottolinea come la genericità delle accuse, prive di dettagli su episodi, frequenza e durata delle violazioni, renda la contestazione illegittima. Inoltre, la sentenza ribadisce che la proposizione di un’azione giudiziaria da parte del lavoratore non costituisce di per sé giusta causa di licenziamento, a meno che non si dimostri l’intento ritorsivo come unico motivo del recesso. In assenza di tale prova, il licenziamento è da ritenersi illegittimo.

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Risarcimento danni da locazione e pagamento canoni arretrati

In caso di danni all’immobile locato che eccedono il normale degrado d’uso, il conduttore è tenuto al risarcimento. La quantificazione del danno deve essere supportata da prove concrete, come fatture o perizie. Il conduttore è inoltre tenuto al pagamento dei canoni di locazione fino alla scadenza del preavviso, anche se ha rilasciato l’immobile anticipatamente.

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Rigetto appello avverso sanzione disciplinare sospensione dal lavoro

La sentenza conferma la legittimità di una sanzione disciplinare di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione inflitta ad un dipendente. Il lavoratore aveva contestato la tempestività della contestazione disciplinare e la valutazione delle prove. La Corte ha ritenuto la contestazione tempestiva e le prove sufficienti a confermare la sanzione, in quanto proporzionata alla gravità dell’infrazione commessa.

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Inefficacia dell'aumento unilaterale dei tassi e legittimità del recesso dal contratto di apertura di credito

La sentenza analizza la legittimità dell’aumento unilaterale dei tassi da parte della banca e del successivo recesso dal contratto di apertura di credito a tempo indeterminato. La Corte, pur riconoscendo la possibilità di modifica unilaterale e di recesso, ne circoscrive la validità al rispetto di specifici presupposti, tra cui la comunicazione dettagliata delle ragioni che giustificano la decisione e il rispetto della buona fede contrattuale. Nel caso specifico, la banca non ha adempiuto agli obblighi informativi, rendendo inefficace la modifica unilaterale dei tassi. Tuttavia, il recesso è stato ritenuto legittimo in quanto esercitato dalla banca per tutelare il proprio credito a fronte dell’incapacità del cliente di far fronte al debito.

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Nullità parziale di un contratto di credito al consumo per errata indicazione del TAEG e calcolo degli interessi moratori

La sentenza affronta il tema della nullità parziale di un contratto di credito al consumo a causa dell’erronea indicazione del TAEG, stabilendo che il costo dell’assicurazione obbligatoria per ottenere il credito deve essere incluso nel calcolo. Di conseguenza, il contratto viene eterodeterminato con l’applicazione del tasso nominale minimo dei buoni del tesoro, come previsto dalla legge. La sentenza si sofferma, inoltre, sulla clausola relativa agli interessi moratori, dichiarandone la nullità e applicando la sanzione civile della nullità parziale. Infine, la Corte accoglie parzialmente la domanda riconvenzionale del finanziatore, condannando il consumatore al pagamento del capitale residuo e degli interessi calcolati al tasso legale.

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Misurazione orario di lavoro, tempo della disponibilità del lavoratore

n. 66 del 2003 attribuisce un espresso ed alternativo rilievo non solo al tempo della prestazione effettiva ma anche a quello della disponibilità del lavoratore e della sua presenza sui luoghi di lavoro (Cass.

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Trasmissibilità della garanzia autonoma nella cessione dei crediti a sofferenza

La sentenza chiarisce che la cessione dei crediti a sofferenza comprende anche le garanzie autonome prestate. Viene inoltre analizzata la distinzione tra fideiussione e contratto autonomo di garanzia, sottolineando come la clausola di pagamento a prima richiesta non sia sufficiente a qualificare un negozio come contratto autonomo di garanzia. Infine, si ribadisce che l’onere della prova del credito nel leasing finanziario grava sul creditore, che deve produrre il titolo negoziale e allegare l’inadempimento, mentre al debitore spetta la prova dell’adempimento.

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Responsabilità da cose in custodia e concorso di colpa del danneggiato

La Corte di Appello conferma il principio secondo cui la responsabilità ex art. 2051 c.c. presuppone un nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, escludendo la responsabilità del custode se il danno è evitabile con l’uso dell’ordinaria diligenza da parte del danneggiato.

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Responsabilità civile del magistrato - Rigetto della domanda di risarcimento per danno morale - Mancanza di prova del danno

La Corte d’Appello ha stabilito che la mera sottoposizione a un procedimento penale, rivelatosi poi infondato, non costituisce di per sé un danno risarcibile. Per ottenere il risarcimento del danno morale, è necessario che il soggetto provi l’effettiva esistenza di una sofferenza interiore e dimostri gli elementi concreti di tale pregiudizio.

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Mancata fornitura di misure complete per infissi: respinto l'appello, spese compensate per mancata collaborazione

La sentenza affronta il tema della responsabilità contrattuale e dell’obbligo di buona fede nelle obbligazioni. In particolare, si evidenzia come la mancanza di collaborazione tra le parti possa comportare una distribuzione delle responsabilità in caso di inadempimento contrattuale. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che la mancata comunicazione di alcune misure da parte del committente non fosse un inadempimento così grave da giustificare il rifiuto di pagare gli infissi, data la possibilità di reperire facilmente tali informazioni e la mancata collaborazione dimostrata anche dalla ditta fornitrice.

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Regolamentazione dei confini tra proprietà e gestione di affari altrui

La sentenza affronta il tema della delimitazione dei confini tra proprietà adiacenti, ribadendo che in mancanza di elementi probatori certi, il giudice può fare riferimento alle mappe catastali. Inoltre, la Corte si pronuncia sull’istituto della gestione di affari altrui, chiarendo che per la sua configurabilità è necessaria la presenza di specifici presupposti, tra cui l’utilità dell’intervento per il proprietario e l’assenza di un divieto da parte di quest’ultimo.

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Rigetto dell'appello per usura bancaria e nullità del precetto

La sentenza chiarisce che l’onere della prova per la ripetizione di indebito grava sull’attore, il quale deve dimostrare la sussistenza di fatti costitutivi della domanda, come la nullità del rapporto. Inoltre, viene ribadito che la rinegoziazione di un mutuo non costituisce novazione se non vi è un’inequivoca volontà di estinguere l’obbligazione precedente. Infine, il TAEG comprende solo gli oneri connessi all’erogazione del mutuo e non gli interessi di mora.

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Rigetto appello per opposizione a precetto su mutuo e onere della prova

La sentenza conferma il principio secondo cui grava su chi agisce in ripetizione di indebito fornire la prova del fondamento della domanda. Nel caso di un mutuo, l’onere della prova si estende alla dimostrazione della debenza delle somme richieste a titolo di interessi. Inoltre, la sentenza ribadisce che la rinegoziazione di un mutuo non costituisce novazione del contratto originario se non emerge una chiara volontà delle parti di estinguere il precedente rapporto. Infine, il TAEG comprende solo gli oneri connessi all’erogazione del mutuo e non gli eventuali interessi di mora.

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Rigetto dell'appello avverso la sentenza del Tribunale di Pesaro in materia di fideiussione

La Corte d’Appello ha stabilito che la fideiussione non è soggetta a mediazione obbligatoria e ha confermato la correttezza della sentenza di primo grado in merito alla legittimazione ad agire della banca cessionaria del credito. La Corte ha inoltre ribadito che la presunzione di nullità per intesa anticoncorrenziale non opera per le fideiussioni stipulate successivamente al periodo oggetto di accertamento da parte della Banca d’Italia, gravando sul garante l’onere di fornire adeguata prova dell’illecito. Infine, la Corte ha dichiarato inammissibile l’eccezione di decadenza del creditore ex art. 1957 c.c. sollevata tardivamente.

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Estinzione del giudizio di appello per rinuncia dell'appellante

Il presente caso analizza gli effetti della rinuncia agli atti nel giudizio di appello e la conseguente declaratoria di estinzione del giudizio. Viene inoltre chiarito che l’estinzione del processo in appello non necessita di accettazione della controparte e che la pronuncia, in questo caso, assume la forma della sentenza. Infine si specifica che in assenza di una delle parti non si può statuire sulle spese.

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Mancata indicazione del regime di capitalizzazione composta nel piano di ammortamento alla francese: la Cassazione fa chiarezza

La Corte d’Appello di Ancona ha confermato la sentenza di primo grado che aveva rigettato l’opposizione a un decreto ingiuntivo emesso nei confronti di alcuni debitori per il pagamento di un mutuo. La Corte ha stabilito che:
– L’onere della prova del credito in un contratto di mutuo spetta al mutuante, il quale deve dimostrare l’erogazione della somma e l’inadempimento del debitore.
– Nel caso di specie, la banca ha assolto all’onere probatorio producendo il contratto di mutuo, il piano di ammortamento e la certificazione notarile delle scritture contabili.
– Non è necessaria la produzione di un estratto conto certificato ai sensi dell’art. 50 TUB.
– L’eccezione di superamento del tasso soglia degli interessi è stata dichiarata inammissibile per genericità.
– Il piano di ammortamento alla francese non è nullo per indeterminatezza dell’oggetto o per violazione della normativa sulla trasparenza bancaria, come chiarito dalla Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 15340/2024.
– Non sussiste alcun meccanismo anatocistico nel piano di ammortamento alla francese.
– È stata accolta la domanda di manleva proposta da uno dei fideiussori nei confronti di un altro soggetto che si era impegnato a tenerlo indenne.

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Mancata diagnosi di malformazioni fetali e diritto all'autodeterminazione dei genitori

La sentenza affronta il tema della responsabilità medica in caso di mancata diagnosi di malformazioni fetali e il diritto dei genitori all’interruzione di gravidanza. La Corte ha stabilito che, per ottenere il risarcimento del danno da lesione del diritto all’autodeterminazione, è necessario dimostrare che la gestante, se correttamente informata, avrebbe optato per l’aborto. Inoltre, il danno risarcibile è limitato alla differenza tra la situazione attuale e quella ipotetica che si sarebbe verificata con una diagnosi tempestiva.

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Risarcimento danni da inadempimento del preliminare di preliminare

Viene confermata la validità del contratto preliminare di preliminare, configurandolo come fonte di obblighi per le parti. In caso di inadempimento, la parte lesa ha diritto al risarcimento del danno, limitatamente all’interesse negativo, comprensivo delle spese sostenute e delle occasioni perse dimostrabili. Non è dovuto il risarcimento per l’interesse positivo.

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