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Codice Civile
Codice Penale

Diritto di Famiglia

Danno non patrimoniale, lesione del rapporto parentale

2 della Costituzione, di dare rilievo all’esplicarsi dei diritti della personalità nelle formazioni sociali e, quindi, nella famiglia dei conviventi, come proiezione sociale e dinamica della personalità dell’individuo.

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Componenti della coppia omosessuale, diritti

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 4184 del 15 marzo 2012

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Matrimonio civile, diversità di sesso dei nubendi

La diversità di sesso dei nubendi è, unitamente alla manifestazione di volontà matrimoniale dagli stessi espressa in presenza dell’ufficiale dello stato civile celebrante, requisito minimo indispensabile per la stessa esistenza del matrimonio civile come atto giuridicamente rilevante.

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Matrimoni civili dei cittadini italiani celebrati all’estero

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 4184 del 15 marzo 2012

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Ordine di revoca, assegnazione della casa familiare

Cassazione Civile, Sezione Terza, Sentenza n. 1367 del 31 gennaio 2012

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Reato di maltrattamenti di cui all'art. 572 c.p.

In tale quadro, poco conta la soglia di sensibilità del minore vittima, la quale, non solo per il grado di sviluppo psico-fisico della persona offesa, ma, sopratutto, perché essa, oggettivamente disafferenziata dai contesti di riferimento, di necessità, non può disporre di standard di peso della negativa e deteriore realtà in cui è costretta a vivere. Cassazione Penale, Sezione Sesta, Sentenza n. 36503 del 23 settembre 2011 – depositata il 10 ottobre 2011

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Assegno di mantenimento, convivenza con altra persona

La mera convivenza del coniuge con altra persona non incide di per sé direttamente sull’assegno di mantenimento. Si rescinde, così, ogni connessione con tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale e, con ciò, ogni presupposto per la riconoscibilità di un assegno divorzile, fondato sulla conservazione di esso.

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Cause di scioglimento della comunione

191 c. c. prevede le cause di scioglimento della comunione e, tra essi, la separazione personale (giudiziale o consensuale). Secondo un costante indirizzo giurisprudenziale, lo scioglimento si perfeziona con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione giudiziale, o l’omologa di quella consensuale.

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Aumenti di partecipazione al capitale di società

La quota sociale va invece ricondotta nella nozione di beni mobili fornita dagli artt. A) c. c. , costituiscono oggetto della comunione legale tra i coniugi, anche se effettuati durante il matrimonio ad opera di uno solo di essi, e non personali, ove non ricorra una delle ipotesi previste dall’art.

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Assegnazione della casa familiare

L’assegnazione della casa familiare disposta in favore dell’altro coniuge in occasione della separazione, sia giudiziale (ex art. 6, comma sesto, della legge n. 898 del 1970, quale sostituito dall’art.

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Separazione consensuale, trasferimento dei beni immobili

L’accordo mediante il quale i coniugi, nel quadro della complessiva regolamentazione dei loro rapporti in sede di separazione consensuale, stabiliscano il trasferimento dei beni immobili (e, segnatamente, di quello che costituisce la casa familiare), dà vita ad un contratto atipico, il quale, volto a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico ai sensi dell’art.

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Accordo consensuale, termine alla convivenza coniugale

162 c. c. (caratterizzate da un sostanziale parallelismo di volontà e interessi, nonché postulanti lo svolgimento della convivenza coniugale ed il riferimento ad una generalità di beni, anche di futura acquisizione), ma costituiscono espressione di libera autonomia contrattuale, sempre che non comportino una lesione di diritti inderogabili.

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Separazione consensuale, vendita della casa familiare

In una separazione consensuale la clausola con la quale i coniugi prevedono la futura vendita della casa familiare è autonoma rispetto agli accordi oggetto di omologazione, e pertanto non è modificabile con il procedimento disciplinato dall’art.

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Intollerabilità della convivenza matrimoniale: approfondiamo il tema

La separazione dei coniugi, pur dovendo trovare causa e giustificazione in situazioni di intollerabilità della convivenza oggettivamente apprezzabili e giuridicamente controllabili, per la sua pronuncia non è necessario che sussista una situazione di conflitto riconducibile alla volontà di entrambi i coniugi, ben potendo la frattura dipendere dalla condizione di disaffezione e di distacco spirituale di una sola delle parti. Ove tale situazione d’intollerabilità si verifichi, anche rispetto ad un solo coniuge, questi ha diritto di chiedere la separazione.

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Maltrattamenti in famiglia, differenze con l’abuso dei mezzi correttivi

Integra il delitto di maltrattamenti in famiglia l’atteggiamento violento tenuto per futili motivi nei confronti della propria figlia, fin da quando aveva quattro o cinque anni , alla quale, tra l’altro, si è impedito di frequentare persone di sesso maschile e di uscire di casa se non per andare a scuola o fare la spesa. Tale regime di prevaricazione e violenza, tale da rendere intollerabili le condizioni di vita, non si concilia con le caratteristiche del delitto di abuso dei mezzi di correzione e disciplina, che presuppone un uso consentito e legittimo dei mezzi correttivi, che, senza attingere a forme di violenza, trasmodi in abuso a cagione dell’eccesso, arbitrarietà o intempestività della misura.

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Diritto di visita dei nonni

Modalità di esercizio della visita da parte dei nonni materni stabilite dai primi giudici, conflittualità esistente tra i nonni ed i genitori

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Assegnazione della casa coniugale

156 c. c. , stante il carattere eccezionale della norma, dettata nell’esclusivo interesse della prole minorenne, nel caso in cui determini l’assegnazione della cosa coniugale in favore del coniuge separato che non risulti affidatario di prole minorenne o convivente con figli maggiorenni non autosufficienti.

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Tribunale per i minorenni, affidamento dei figli naturali

Il Tribunale per i minorenni è l’organo competente a conoscere dei procedimenti di affidamento dei figli naturali e ad emanare i provvedimenti di carattere economico relativi al loro mantenimento.

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Il coniuge affidatario non è tenuto al pagamento dell'ICI

Il diritto riconosciuto al coniuge, non titolare di un diritto di proprietà o di godimento, sulla casa coniugale, con il provvedimento giudiziale di assegnazione di detta casa in sede di separazione o divorzio, ha natura di atipico diritto personale di godimento e non già di diritto reale. Di conseguenza difetta in capo al coniuge semplicemente assegnatario dell’immobile adibito a casa coniugale la titolarità di un diritto di proprietà o di uno di quei diritti reali di godimento specificamente previsti dalla norma, i quali costituiscono l’unico elemento di identificazione del soggetto tenuto al pagamento dell’imposta comunale sull’immobile stesso (ICI).

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Rapporti personali tra i coniugi di diversa cittadinanza

La sopravvenuta mancanza di una specifica norma che consenta l’individuazione del regime patrimoniale applicabile a coniugi di diversa nazionalità, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 254/66, impone anzitutto di verificare se le rispettive leggi nazionali dei coniugi sono suscettibili di un’applicazione cumulativa.

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