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Matrimonio civile, diversità di sesso dei nubendi

La diversità di sesso dei nubendi è, unitamente alla manifestazione di volontà matrimoniale dagli stessi espressa in presenza dell’ufficiale dello stato civile celebrante, requisito minimo indispensabile per la stessa esistenza del matrimonio civile come atto giuridicamente rilevante.

Pubblicato il 15 January 2013 in Diritto Civile, Diritto di Famiglia, Giurisprudenza Civile

La diversità di sesso dei nubendi è, unitamente alla manifestazione di volontà matrimoniale dagli stessi espressa in presenza dell’ufficiale dello stato civile celebrante, requisito minimo indispensabile per la stessa esistenza del matrimonio civile come atto giuridicamente rilevante.

Questo requisito, pur non previsto in modo espresso né dalla Costituzione, né dal codice civile vigente (a differenza di quello previgente del 1865 che, all’art. 55 ad esempio, stabiliva, quanto al requisito dell’età: “non possono contrarre matrimonio l’uomo prima che abbia compiuto gli anni diciotto, la donna prima che abbia compiuto gli anni quindici”, né dalle numerose leggi che, direttamente o indirettamente, si riferiscono all’istituto matrimoniale, sta tuttavia, quale postulato implicito, a fondamento di tale istituto, come emerge inequivocabilmente da molteplici disposizioni di tali fonti e, in primo luogo, dall’art. 107, primo comma, cod. civ., che, nel disciplinare la forma della celebrazione del matrimonio, prevede tra l’altro che l’ufficiale dello stato civile celebrante riceve da ciascuna delle parti personalmente, l’una dopo l’altra, la dichiarazione che esse si vogliono prendere rispettivamente in marito e in moglie (si veda anche l’art. 108, primo comma).

L’inequivocabile corrispondenza di tali parole “marito” e “moglie” – utilizzate dal legislatore in modo assolutamente prevalente rispetto ad altre espressioni analogo significato – rispettivamente, con la parte maschile e con la parte femminile dell’atto (e del rapporto) matrimoniale è attestato anche da numerose disposizioni del diritto vigente.

Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 4184 del 15 marzo 2012

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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