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Codice Civile
Codice Penale

Diritto di Famiglia

Modifica delle condizioni della separazione

La sentenza di divorzio (definitiva o non definitiva che sia), operando ex nunc, non comporta la cessazione della materia del contendere nel giudizio di separazione personale che sia iniziato anteriormente e sia tuttora in corso, ove esista l’interesse di una delle parti all’operatività della pronuncia di separazione e dei conseguenti provvedimenti patrimoniali (in tal senso Cass. La sentenza n. 28990 del 2008, la quale ha osservato che la domanda di modifica delle condizioni della separazione deve ritenersi in pendenza del giudizio di divorzio preclusa dal divieto del ne bis in idem, va intesa – contrariamente a quanto ritenuto dalla Corte anconetana – nel senso che la preclusione opera nel solo caso in cui si richiedano entrambi gli assegni (di mantenimento e divorzile in favore del coniuge) per lo stesso periodo (in tal senso Cass.

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Assegno di mantenimento a favore del coniuge

I redditi adeguati cui va rapportato l’assegno di mantenimento a favore del coniuge sono quelli necessari a mantenere il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio.

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Appartamento in comodato gratuito al figlio e convivente

Restituzione dell’appartamento concesso in comodato gratuito al figlio ed alla convivente per soddisfare le esigenze abitative della famiglia di fatto.

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Controllo della vita sociale e intima del coniuge

Comportamenti di controllo della vita sociale e intima del coniuge (controlli telefonici e video per verificare dove si trovi), reato di maltrattamenti.

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Infedeltà coniugale, relazione investigativa

Infedeltà coniugale, liceità dell’utilizzo della relazione investigativa redatta da un tecnico incaricato da una delle parti

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Assegno per il mantenimento del figlio maggiorenne

Figlio maggiorenne (non ancora autosufficiente), legittimazione ad ottenere dall’altro genitore il pagamento dell’assegno.

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Assegno di divorzio, assistenziale compensativa

Il riconoscimento dell’assegno di divorzio, a cui deve attribuirsi una funzione assistenziale ed in pari misura compensativa e perequativa, richiede l’accertamento dell’inadeguatezza dei mezzi o comunque l’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive.

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Convivenza more uxorio, estromissione violenta

La convivenza more uxorio, quale formazione sociale che da vita ad un autentico consorzio familiare, determina, sulla casa di abitazione ove si svolge e si attua il programma di vita comune, un potere di fatto basato su di un interesse proprio del convivente ben diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità, tale da assumere i connotati tipici di una detenzione qualificata, che ha titolo in un negozio giuridico di tipo familiare. Ne consegue che l’estromissione violenta o clandestina dall’unità abitativa, compiuta dal convivente proprietario in danno del convivente non proprietario, legittima quest’ultimo alla tutela possessoria, consentendogli di esperire l’azione di spoglio.

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Assegno divorzile, esonero definitivo da ogni obbligo

L’espressione famiglia di fatto non consiste soltanto nel convivere come coniugi, ma indica prima di tutto una famiglia, portatrice di valori di stretta solidarietà, di arricchimento e sviluppo della personalità di ogni componente, e di educazione e istruzione dei figli. In tal senso, si rinviene, seppur indirettamente, nella stessa Carta Costituzionale, una possibile garanzia per la famiglia di fatto, quale formazione sociale di cui si svolge la personalità dell’individuo, ai sensi dell’art.

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Acquisto di un immobile, benefici prima casa

Al verificarsi della separazione legale, la comunione tra coniugi di un diritto reale su un immobile, ancorché originariamente acquistato in regime di comunione legale, deve essere equiparata alla contitolarità indivisa dei diritti sui beni tra soggetti tra loro estranei, che è compatibile con le agevolazioni: la facoltà di usare il bene comune, che non impedisca a ciascuno degli altri comunisti di farne parimenti uso ex art.

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Omessa corresponsione assegno divorzile

Il reato di omessa corresponsione dell’assegno divorzile è procedibile d’ufficio e non a querela della persona offesa, in quanto il rinvio contenuto nell’art.

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Azione di disconoscimento della paternità, test genetico

Nell’azione di disconoscimento di paternità, l’indagine sul DNA può essere espletata nel corso del giudizio. In conclusione, è sempre indispensabile il preventivo consenso dell’interessato, al fine effettuare un test genetico ai fini dell’attivazione di una eventuale azione di disconoscimento in sede giudiziaria, sempre che il diritto sia di rango almeno pari a quello dell’interessato e i dati siano trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento.

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Assegno di mantenimento per il figlio maggiorenne

In riferimento alle controverse questioni del mantenimento della prole maggiorenne, non è dovuto l’assegno di mantenimento per il figlio maggiorenne, allorquando, lo stesso sia ultratrentenne, nonché, dotato di patrimonio personale e ciò nonostante, ancora dedito, a spese del padre, agli studi universitari in sede diversa dal luogo di residenza familiare, senza avere ingiustificatamente né conseguito alcun correlato titolo di studio, né trovato, una pur possibile occupazione remunerativa.

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Procedimento di separazione personale dei coniugi

Tutti gli atti, i documenti ed i provvedimenti relativi al procedimento di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché ai procedimenti anche esecutivi e cautelari diretti ad ottenere la corresponsione o la revisione degli assegni di cui agli artt. Per effetto delle sentenze della Corte Costituzionale n. 176 del 1992 e n. 154 del 1999, l’esenzione anzidetta si estende a tutti gli atti, i documenti ed i provvedimenti relativi al procedimento di separazione personale dei coniugi, in modo da garantire l’adempimento delle obbligazioni che i coniugi separati hanno assunto per conferire un nuovo assetto ai loro interessi economici.

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Diritto fondamentale, pretesa del figlio al mantenimento

La natura di diritto fondamentale della pretesa del figlio al mantenimento, all’istruzione e all’educazione è stata già affermata in una rilevante pronuncia della Suprema Corte, che, muovendo dal combinato disposto degli artt. 24, comma 3, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea) viene riconosciuto con particolare incisività il diritto del minore di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse.

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Ruolo educativo affidato ai genitori, diritto dovere

Il ruolo educativo affidato ai genitori consiste nell’assicurare al figlio uno sviluppo ed una maturazione integrale della personalità, conformemente ai precetti fissati negli artt.

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Concetti di ordine e assistenza morale delle famiglie

Gli obblighi di assistenza morale nei confronti dei figli si definiscono in concreto secondo i principi etici dell’ordine familiare e costituiscono il contenuto di un dovere che trae il suo carattere imperativo e inderogabile dalla comminatoria penale: l’osservanza di tali obblighi, tenuto conto della responsabilità penale che consegue al loro inadempimento, è personale e intrasferibile. Cassazione Penale, Sentenza n. 51488 del 24 ottobre 2013, depositata il 19 dicembre 2013

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Violazione degli obblighi di assistenza morale verso i figli

La condotta contraria all’ordine e alla morale delle famiglie presa in considerazione dal primo comma dell’art. Entro tale prospettiva, inoltre, si è rilevato che gli obblighi di assistenza morale ed affettiva, incombenti sull’esercente la potestà di genitore ai sensi del primo comma dell’art.

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Provvidenze economiche erogate da genitori e nonni

Nel passato, la certezza o, quantomeno, il rilevante grado di probabilità di provvidenze economiche durevoli e costanti nel tempo, erogate da genitori a favore di figli maggiorenni ed economicamente indipendenti e da nonni a favore di nipoti non conviventi, poteva fondarsi su obblighi, non giuridici, ma socialmente molto forti perché radicati in stili di vita di completa dedizione dei genitori/nonni nei confronti dei discendenti. Con la conseguenza che, in mancanza di convivenza o di altro obbligo giuridico, non essendo ipotizzabile con elevato grado di certezza un beneficio durevole nel tempo, non può sussistere perdita che si risolva in un danno patrimoniale.

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Perdita del rapporto parentale

Il fatto illecito, costituito dalla uccisione del congiunto, dà luogo a danno non patrimoniale, consistente nella perdita del rapporto parentale, quando colpisce soggetti legati da un vincolo parentale stretto, la cui estinzione lede il diritto all’intangibilità della sfera degli affetti reciproci e della scambievole solidarietà che connota la vita familiare nucleare. Solo in tal modo il rapporto tra danneggiato primario e secondario assume rilevanza giuridica ai fini della lesione del rapporto parentale, venendo in rilievo la comunità familiare come luogo in cui, attraverso la quotidianità della vita, si esplica la personalità di ciascuno (art.

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