LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Civile

Contratto di appalto: prova e regime fiscale

Una società committente viene condannata a pagare per lavori edili, nonostante sostenesse si trattasse di un subappalto basandosi su fatture con “reverse charge”. La Cassazione rigetta il ricorso, stabilendo che la qualificazione di un contratto di appalto dipende dalla valutazione complessiva delle prove (testimonianze, documenti) da parte del giudice, e il regime fiscale applicato dalle parti non è di per sé un elemento decisivo.

Continua »
Contributi trasporto pubblico: legittima la riduzione

Una società di trasporti ha contestato la riduzione dei contributi erogati da una Regione e alcuni Comuni, sostenendo che un taglio del 25%, inizialmente temporaneo, fosse stato reso illegittimamente permanente. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la riduzione dei contributi trasporto pubblico è legittima se fondata sul criterio della “spesa storica” e sulle previsioni delle leggi di bilancio regionali, che prevalgono in questo contesto.

Continua »
Equa riparazione rinvii: la Cassazione decide

Un cittadino ha richiesto un’equa riparazione per l’eccessiva durata di un processo. La Corte d’Appello aveva ridotto l’indennizzo, imputando alle parti un ritardo di quattro anni per dei rinvii richiesti. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che il giudice non può detrarre automaticamente il tempo dei rinvii ma deve valutare caso per caso a chi sia effettivamente imputabile il ritardo. La questione centrale riguarda l’equa riparazione rinvii e la responsabilità dello Stato.

Continua »
Contratto preliminare: il secondo accordo annulla il primo

La Corte di Cassazione ha stabilito che un secondo accordo, che prevede la stipula di un futuro e più dettagliato contratto preliminare, può annullare e superare il vincolo del primo. In questo caso, una società immobiliare è stata condannata a restituire un deposito cauzionale perché, dopo una prima proposta di acquisto, le parti avevano firmato una scrittura successiva che subordinava l’accordo alla stesura di un nuovo preliminare, mai concluso. La Corte ha ritenuto che il vincolo contrattuale non si fosse mai perfezionato.

Continua »
Prova Contraria: Ammissibilità e Valutazione Giudice

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di una società al pagamento di lavori edili, chiarendo importanti principi sulla prova contraria. La sentenza stabilisce che i documenti possono essere ammessi anche tardivamente se servono a contrastare nuove allegazioni della controparte. Inoltre, una proposta transattiva tra avvocati, sebbene soggetta a regole deontologiche, è utilizzabile come prova nel processo civile. La Corte ha anche ribadito il valore di ‘ficta confessio’ attribuibile alla mancata comparizione ingiustificata all’interrogatorio formale.

Continua »
Competenza per valore: come si calcola nel precetto?

Una società di recupero crediti notifica un precetto a un’azienda, terzo pignorato, per una somma determinata e per le quote future di stipendio di un suo dipendente. L’azienda si oppone e sorge un dubbio sulla competenza per valore. La Cassazione chiarisce che per determinare la competenza si deve considerare l’intero importo precettato, incluse le somme future ma determinabili, stabilendo la competenza del Tribunale e non del Giudice di Pace.

Continua »
Arricchimento senza causa: no se immobile pignorato

Una società sublocatrice ha agito contro la subconduttrice per un importo a titolo di ingiustificato arricchimento, dopo che la sua pretesa per canoni di locazione era stata respinta a causa di un pignoramento sull’immobile. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’azione di arricchimento senza causa non è ammissibile in questo contesto. Il diritto di riscuotere i canoni o l’indennità di occupazione di un bene pignorato spetta esclusivamente al custode giudiziario. Di conseguenza, il locatore non subisce alcun impoverimento e non può agire contro l’inquilino, il cui obbligo di pagamento è verso la procedura esecutiva e non verso il locatore stesso.

Continua »
Presunzione di condominialità: il costruttore vince

Un proprietario ha citato in giudizio il condominio per danni da infiltrazioni provenienti da un’area esterna. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, confermando che il condominio non è responsabile. La ragione risiede nel fatto che il costruttore originale si era riservato la proprietà di quell’area nel primo atto di vendita, superando così la presunzione di condominialità. Questo titolo iniziale ha escluso la responsabilità del condominio per la manutenzione e la custodia dell’area in questione.

Continua »
Forma scritta appalto: quando può essere derogata?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21330/2025, ha stabilito che la forma scritta appalto, pattuita contrattualmente per eventuali varianti, può essere derogata tacitamente. Se il committente accetta l’esecuzione di lavori extracontratto e non contesta i costi, si configura una rinuncia implicita alla forma scritta. Il caso riguardava una società di costruzioni che chiedeva il pagamento di opere aggiuntive a una ditta committente. La Corte ha rigettato il ricorso di quest’ultima, confermando le decisioni dei giudici di merito e consolidando il principio secondo cui i comportamenti concludenti delle parti prevalgono sulla forma convenzionale.

Continua »
Eccezione di inadempimento: onere della prova

Una società committente si opponeva al pagamento per l’installazione di un’insegna, sollevando un’eccezione di inadempimento per ritardi e vizi. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo che una volta che l’appaltatore prova di aver eseguito la prestazione, spetta al committente dimostrare la gravità dell’inadempimento. La Corte ha inoltre confermato che la ricezione dell’opera senza riserve può configurare un’accettazione tacita, anche in assenza di una verifica formale.

Continua »
Azione Revocatoria: trasferimento tra coniugi inefficace

La Corte di Cassazione conferma l’inefficacia di un trasferimento immobiliare tra coniugi, avvenuto il giorno dopo la notifica di un pignoramento. L’azione revocatoria del creditore ha successo perché la consapevolezza del danno (scientia damni) da parte della moglie è stata provata tramite presunzioni, come il rapporto coniugale e la sospetta tempistica dell’atto, rendendo l’operazione pregiudizievole per le ragioni creditorie.

Continua »
Ripartizione spese terrazza: la guida della Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha stabilito un importante principio sulla ripartizione spese terrazza ad uso esclusivo che funge anche da copertura per garage di altri condomini. Contrariamente a quanto deciso dalla Corte d’Appello, che aveva addebitato l’intero costo al proprietario della terrazza, la Cassazione ha applicato per analogia l’art. 1125 c.c., suddividendo le spese tra il proprietario del piano superiore (per l’impermeabilizzazione) e i proprietari dei garage sottostanti (per intonaco e tinta).

Continua »
Onere della prova: chi deve dimostrare l'investimento?

Un investitore affida 50.000 euro a un promotore per l’acquisto di azioni. A seguito di perdite, l’investitore chiede la restituzione dei fondi, lamentando l’inadempimento. La Corte di Cassazione conferma la condanna del promotore, stabilendo che l’onere della prova dell’effettivo acquisto dei titoli grava su chi ha ricevuto il denaro (mandatario), non sull’investitore (mandante). La mancata produzione di prove documentali, come estratti conto, determina l’inadempimento e l’obbligo di risarcimento.

Continua »
Espromissione: no rimborso se il matrimonio salta

Una futura suocera si era impegnata a pagare l’abito da sposa della nuora tramite un accordo qualificato come espromissione. A seguito dell’annullamento del matrimonio, chiedeva la restituzione delle somme versate. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, dichiarando il ricorso inammissibile e specificando che, nell’espromissione, non si possono opporre al creditore eccezioni basate su eventi successivi all’accordo, come la cancellazione delle nozze.

Continua »
Contratto d'appalto: la prova per i lavori extra

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un imprenditore che richiedeva il pagamento per lavori extra, non previsti in un contratto d’appalto originario. La Corte ha stabilito che l’imprenditore non è riuscito a fornire la prova di un nuovo e distinto contratto stipulato con il committente. La sentenza chiarisce inoltre i poteri del giudice del rinvio a seguito di un annullamento per vizio di motivazione, specificando che questi ha piena autonomia nella rivalutazione delle prove.

Continua »
Recesso contratto preliminare: vincolo non dichiarato

La Corte di Cassazione conferma la legittimità del recesso dal contratto preliminare da parte del promissario acquirente. La causa è la mancata comunicazione da parte del venditore di un vincolo storico-artistico sull’immobile, un’omissione considerata grave inadempimento, nonostante il venditore avesse garantito l’assenza di oneri. La Corte ha stabilito che tale condotta viola l’obbligo di buona fede e giustifica la richiesta di restituzione del doppio della caparra.

Continua »
Omessa pronuncia: Cassazione annulla sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d’Appello a causa di una omessa pronuncia su specifici motivi di gravame. Il caso, originato da una complessa compravendita immobiliare del 1988, vedeva contrapposti acquirenti e venditori su questioni di risarcimento danni, rimborso spese e validità degli atti. La Suprema Corte ha accolto i ricorsi degli acquirenti, rilevando che i giudici di secondo grado non si erano espressi su una domanda di risarcimento per il ritardo nella trascrizione dell’atto e su un motivo d’appello relativo al rimborso delle spese per la cancellazione di ipoteche. La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per un nuovo esame.

Continua »
Locazione uso diverso: quando è concessione pubblica?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi in un caso riguardante un chiosco-bar su suolo pubblico. La controversia verteva sulla qualificazione del rapporto come locazione uso diverso o concessione amministrativa. La Corte ha rigettato le censure basandosi su principi procedurali, in particolare sulla regola della pluralità di “rationes decidendi”, secondo cui se una sentenza si fonda su più ragioni autonome, è necessario impugnarle tutte efficacemente affinché il ricorso sia ammissibile. In questo caso, la qualifica di concessione era supportata sia dalla destinazione dell’area a pubblico servizio sia dalla sua natura parzialmente demaniale.

Continua »
Ripartizione spese terrazzo: chi paga i danni?

La Corte di Cassazione chiarisce la ripartizione spese terrazzo quando questo funge da copertura per garage sottostanti. In un caso di infiltrazioni, la Corte ha stabilito che se il danno deriva dall’usura dovuta all’uso esclusivo del cortile da parte della collettività dei condomini, le spese di manutenzione e risarcimento sono a totale carico di questi ultimi, applicando in via analogica l’art. 1125 c.c. e liberando da ogni responsabilità il proprietario esclusivo della superficie.

Continua »
Indennizzo equa riparazione: calcolo e limiti di legge

Un cittadino ha richiesto un indennizzo equa riparazione per una causa durata 10 anni. La Corte d’Appello aveva limitato il risarcimento a 157,50 euro, pari al danno accertato nel giudizio originario. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, chiarendo che il limite all’indennizzo deve basarsi sul “valore della causa” complessivo, che include anche le domande di valore indeterminato, e non solo sull’importo liquidato.

Continua »