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Diritto Civile

Taratura Autovelox: Quando è Valida la Multa?
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un automobilista multato per eccesso di velocità rilevato tramite un sistema di controllo elettronico. La Corte ha stabilito che, a fronte della contestazione, l'Amministrazione ha l'onere di provare l'avvenuta taratura autovelox e l'omologazione del dispositivo. Tuttavia, il ricorso del cittadino è stato giudicato inammissibile perché generico e contraddittorio, confermando la validità della sanzione basata sui certificati prodotti dalla Prefettura.
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Recesso comodato: non vale se c’è un termine fisso
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in un contratto di comodato con una durata determinata (nel caso di specie, 20 anni), il proprietario non può chiedere la restituzione anticipata del bene basandosi su una clausola interpretata come diritto di recesso libero. La sentenza conferma la decisione della Corte d'Appello, secondo cui l'interpretazione complessiva del contratto, che prevedeva un termine lungo e la facoltà per il comodatario di sublocare, escludeva la possibilità di un recesso comodato ad nutum. Il ricorso è stato rigettato in quanto mirava a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.
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Restituzione indebito oggettivo: la Cassazione decide
Una banca è stata condannata a restituire gli utili ricevuti da un ente pubblico, poiché lo statuto che li autorizzava è stato annullato retroattivamente. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, dichiarando inammissibile il ricorso della banca. Il principio chiave è che l'obbligo di restituzione indebito oggettivo sorge direttamente dall'annullamento dell'atto amministrativo che costituiva la base giuridica del pagamento, rendendolo privo di causa sin dall'origine.
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Omologazione autovelox: la Cassazione fa chiarezza
Un automobilista contesta una multa per eccesso di velocità sostenendo la mancanza di omologazione dell'apparecchio. La Corte di Cassazione accoglie il ricorso, stabilendo un principio fondamentale: per la validità delle multe da autovelox, è indispensabile la specifica "omologazione autovelox" ministeriale, non essendo sufficiente la semplice "approvazione". La sentenza impugnata viene annullata con rinvio.
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Falso in Procura: Sospeso Avvocato dalla Cassazione
Un avvocato è stato sospeso per un anno e sei mesi per aver alterato la data su una procura del cliente al fine di utilizzarla in nuovi procedimenti legali. Il ricorso del legale, basato sulla presunta assenza di un intento fraudolento, è stato respinto. La Corte di Cassazione ha confermato la sanzione, sottolineando che un falso in procura costituisce una grave violazione disciplinare, indipendentemente dal consenso del cliente, poiché lede l'integrità e la credibilità dell'intera professione forense.
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Prescrizione decennale sanzioni: la Cassazione decide
Una cittadina si opponeva al pagamento di sanzioni amministrative, sostenendo che il diritto di riscossione fosse estinto per il decorso di cinque anni. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che, una volta che il debito è confermato da una sentenza definitiva, il termine applicabile diventa la prescrizione decennale sanzioni. La decisione del giudice, infatti, sostituisce l'atto amministrativo originario, dando vita a un nuovo titolo con un termine di prescrizione più lungo.
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Liberazione fideiussore: l’onere della prova in banca
La Corte di Cassazione ha stabilito che per la liberazione fideiussore ai sensi dell'art. 1956 c.c., spetta al garante dimostrare la malafede della banca nel concedere ulteriore credito al debitore principale. Il semplice fatto che il garante sia uscito dalla compagine sociale della società debitrice non è sufficiente. L'ordinanza chiarisce inoltre l'inammissibilità delle eccezioni di nullità per violazione di norme antitrust se sollevate tardivamente e senza una rituale allegazione dei fatti nel corso del giudizio di merito.
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Risarcimento del danno: onere di allegazione preciso
La Corte di Cassazione chiarisce che per ottenere il risarcimento del danno da ridotto godimento di un immobile, non è sufficiente una richiesta generica. Il proprietario deve allegare fin dall'inizio i fatti specifici che dimostrano il pregiudizio subito, come la perdita di guadagni da un'attività commerciale. In un caso di infiltrazioni in un condominio, la Corte ha annullato la condanna al risarcimento per mancati introiti di un'attività di affittacamere perché tale circostanza non era stata specificamente dedotta nella domanda iniziale, ribadendo l'importanza dell'onere di allegazione per la corretta definizione del processo.
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Prescrizione Sentenza: come opporsi dopo 10 anni
Un creditore avvia un pignoramento sulla base di una sentenza del 2009, divenuta definitiva nello stesso anno. Il debitore si oppone eccependo la prescrizione decennale del diritto. Il Tribunale di Brescia accoglie l'opposizione, confermando che la prescrizione della sentenza si era compiuta nel 2019 e annullando il diritto del creditore di procedere per la sorte capitale. Tuttavia, condanna il debitore al pagamento dell'imposta di registro, versata di recente dal creditore, in quanto tale credito non era prescritto.
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Obblighi informativi banca: doveri dopo l’acquisto
La Corte di Cassazione stabilisce che gli obblighi informativi della banca non cessano con la vendita di un prodotto finanziario. In un caso riguardante obbligazioni poi fallite, la Corte ha sancito che l'intermediario ha il dovere di comunicare al cliente ogni aggravamento del rischio, specialmente in presenza di garanzie contrattuali specifiche che implicano un monitoraggio post-vendita. La sentenza chiarisce che il dovere di diligenza e trasparenza persiste anche dopo l'acquisto.
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Nullità atto di citazione: quando è indispensabile
Un'attività commerciale cita in giudizio quella del piano superiore per danni da infiltrazioni d'acqua. La Corte di Cassazione ha stabilito la nullità atto di citazione perché la parte attrice, agendo per responsabilità extracontrattuale ex art. 2043 c.c., aveva omesso di allegare lo specifico fatto colposo (la condotta negligente) che avrebbe causato il danno, limitandosi a descrivere l'evento dannoso. Questo vizio, non sanato, ha comportato la cassazione della sentenza.
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Responsabilità solidale autonoleggio: ricorso inammissibile
Una società di autonoleggio ha ricevuto un'ingente cartella di pagamento per multe commesse dai propri clienti. La società ha contestato la richiesta, sostenendo di non essere responsabile avendo comunicato i dati dei conducenti. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Ha stabilito che ogni contestazione sulla responsabilità solidale dell'autonoleggio deve essere fatta impugnando i singoli verbali di infrazione al momento della loro notifica, e non attendendo la cartella di pagamento. Inoltre, il ricorso è stato giudicato inammissibile anche per la sua formulazione confusa e non conforme alle regole processuali.
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Rinuncia al ricorso: quando è valida in Cassazione
Una controversia su un contratto d'appalto, iniziata con un'ingiunzione di pagamento e proseguita fino in Cassazione, si conclude con l'estinzione del giudizio. Le parti hanno formalizzato una reciproca rinuncia al ricorso, atto ritenuto valido dalla Suprema Corte in quanto i legali erano muniti di mandato speciale idoneo a concludere la lite.
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Contratto quadro nullo se firmato da un solo cointestatario
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di merito, dichiarando nullo un contratto quadro di intermediazione finanziaria perché sottoscritto da uno solo dei due cointestatari. Secondo la Corte, questa nullità formale travolge anche i successivi ordini di acquisto di titoli, come le obbligazioni di una nota società emittente poi fallita. La decisione sottolinea l'importanza della sottoscrizione di tutti gli investitori per la validità del contratto quadro.
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Negoziate assistita avvocato: quando è obbligatoria?
Un avvocato ha citato in giudizio una società per il mancato pagamento di compensi professionali. I tribunali di merito e la Corte di Cassazione hanno dichiarato la domanda improcedibile per il mancato esperimento della procedura di negoziazione assistita avvocato. La Suprema Corte ha confermato che tale procedura è obbligatoria per le richieste di pagamento inferiori a 50.000 euro, anche nel caso in cui il legale si difenda personalmente in giudizio.
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Responsabilità della banca per promotore: il caso
Un istituto di credito è stato ritenuto responsabile per le azioni fraudolente di un suo ex promotore finanziario. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna, sottolineando che la banca non aveva adeguatamente informato la cliente della cessazione del rapporto con il promotore. Tuttavia, il risarcimento è stato dimezzato a causa del concorso di colpa della risparmiatrice, che aveva fornito al promotore i propri codici di home banking. Questa decisione chiarisce i confini della responsabilità della banca e l'importanza della prudenza del cliente.
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Natura giuridica IPAB: quando è ente privato?
Un professionista ha richiesto il pagamento per incarichi svolti a favore di un'IPAB. La questione centrale del caso riguardava la natura giuridica IPAB: se pubblica, i contratti avrebbero richiesto la forma scritta per essere validi. La Corte di Cassazione ha confermato la natura privata dell'ente, basandosi sul criterio dell'ispirazione religiosa previsto dalla legge. Di conseguenza, ha stabilito che i contratti erano validi anche senza forma scritta, condannando l'ente, oggi un Comune, al pagamento dei compensi professionali.
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Potere sanzionatorio: chi multa nella laguna veneta?
Un diportista ha impugnato una sanzione del Comune di Venezia per la mancata esposizione di un contrassegno sulla propria imbarcazione. La Corte di Cassazione ha stabilito che il Comune non era competente a emettere la sanzione, poiché il potere sanzionatorio spetta all'ente che ha emanato il regolamento violato, ovvero la Città Metropolitana di Venezia, in assenza di una valida delega di funzioni.
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Errore di giudizio e risarcimento: il limite del danno
La Corte di Cassazione ha cassato una sentenza della Corte d'Appello per un errore di giudizio nel calcolo di un risarcimento danni. La Corte territoriale non aveva limitato la condanna alla quota di responsabilità parziale (66,87%) dell'azienda condannata, un punto già definito in primo grado e non contestato. Questo vizio, unito a un errato calcolo di rivalutazione e interessi a seguito di un pagamento parziale, ha portato all'annullamento con rinvio della decisione.
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Notifica al professionista: valida se al lavoro?
Una professionista sanitaria, sospesa per tre mesi a seguito di un procedimento disciplinare, ha impugnato la decisione sostenendo la nullità della notifica dell'avviso di convocazione. La notifica, fallita presso la residenza anagrafica, era stata perfezionata presso il luogo di lavoro. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la validità della notifica al professionista presso il luogo di lavoro quando la reperibilità presso la residenza è impossibile, chiarendo la distinzione tra le procedure di notifica agli irreperibili.
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