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Consumo idrico anomalo: oneri e doveri dell’utente

La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di consumo idrico anomalo contestato da un condominio. La sentenza chiarisce che, sebbene il gestore debba informare l’utente dell’anomalia, spetta a quest’ultimo attivarsi per verificare il proprio impianto e il contatore. La Corte ha respinto il ricorso del condominio, sottolineando che l’inerzia dell’utente dopo la segnalazione e la sostituzione tardiva del contatore non invalidano la pretesa del fornitore, se l’utente non ha dimostrato di aver adottato le dovute cautele.

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Consumo Idrico Anomalo: Obblighi e Doveri tra Gestore e Utente

Ricevere una bolletta dell’acqua esorbitante può essere un’esperienza allarmante per qualsiasi utente, sia esso un privato cittadino o un intero condominio. Spesso, la causa è un consumo idrico anomalo, una situazione che solleva complesse questioni legali su responsabilità e onere della prova. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti, delineando con precisione i rispettivi doveri del gestore del servizio idrico e dell’utente finale.

I Fatti del Caso: Una Bolletta Eccessiva e un Contatore Sostituito

Un condominio si è opposto a un’ingiunzione di pagamento per una cospicua somma, relativa a fatture per la fornitura d’acqua. Il condominio sosteneva che l’importo fosse il risultato di un consumo anomalo, verosimilmente causato da un malfunzionamento del contatore. A complicare la vicenda, la società fornitrice aveva sostituito il contatore a distanza di tempo, impedendo, a dire del condominio, ogni successiva verifica tecnica sul suo funzionamento.

Nonostante la società di gestione avesse comunicato al condominio la registrazione di un consumo anomalo, quest’ultimo non aveva né richiesto una verifica dell’impianto né effettuato un’autolettura. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato ragione alla società fornitrice, ritenendo che il condominio non avesse adempiuto ai propri oneri di diligenza.

La Decisione della Corte di Cassazione e il consumo idrico anomalo

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del condominio, confermando le decisioni dei gradi precedenti. I giudici hanno stabilito che, in materia di consumo idrico anomalo, non basta lamentare l’importo eccessivo della bolletta o la sostituzione del contatore. È necessario un bilanciamento tra gli obblighi di entrambe le parti, basato sui principi di correttezza e buona fede.

Le Motivazioni: Il Bilanciamento tra Dovere di Informazione e Onere di Cautela

La Corte ha ribadito alcuni principi fondamentali. Sebbene la rilevazione del contatore sia assistita da una presunzione di veridicità, non è una prova assoluta. In caso di contestazione per consumo anomalo, si attiva un duplice onere probatorio:

1. Il Gestore: Deve informare l’utente dell’anomalia per consentirgli di agire tempestivamente e deve fornire la prova del corretto funzionamento del contatore e degli impianti.
2. L’Utente: Una volta ricevuto l’avviso, non può rimanere passivo. Ha l’onere di dimostrare di aver adottato ogni possibile cautela. Questo include la verifica del proprio impianto idraulico per escludere perdite, l’effettuazione di un’autolettura e la richiesta di un controllo tecnico del contatore.

Nel caso specifico, la Corte ha sottolineato che il gestore aveva adempiuto al suo dovere di informazione. Al contrario, il condominio era rimasto inerte. Inoltre, la sostituzione del contatore, avvenuta ben due anni dopo la fatturazione contestata, è stata ritenuta irrilevante, poiché non aveva impedito al condominio di attivarsi per una verifica al momento della segnalazione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per gli Utenti

Questa sentenza offre una lezione pratica cruciale per tutti gli utenti di servizi di somministrazione. Di fronte a una bolletta che riporta un consumo idrico anomalo, la sola contestazione non è sufficiente. È fondamentale agire con prontezza e diligenza. Conservare la documentazione, richiedere per iscritto la verifica del contatore e controllare il proprio impianto sono passaggi essenziali per tutelare i propri diritti. L’inerzia, come dimostra questo caso, può essere interpretata come una violazione dell’onere di cooperazione e buona fede, con la conseguenza di dover comunque pagare le fatture contestate.

In caso di consumo idrico anomalo, a chi spetta dimostrare il malfunzionamento del contatore?
La sentenza chiarisce che la rilevazione del contatore gode di una presunzione semplice di veridicità. Spetta al fornitore dimostrare il regolare funzionamento degli impianti, ma è onere dell’utente provare di aver adottato ogni cautela possibile (es. vigilare su possibili perdite) per escludere cause alternative all’anomalia.

Il gestore può sostituire il contatore senza avvisare l’utente?
La sostituzione unilaterale del contatore può essere problematica se impedisce all’utente di verificare un malfunzionamento. Tuttavia, nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che la sostituzione, avvenuta oltre due anni dopo la fattura contestata, non avesse impedito all’utente di richiedere tempestivamente una verifica quando era stato informato dell’anomalia.

Cosa deve fare l’utente quando riceve una comunicazione di consumo idrico anomalo?
Secondo la Corte, l’utente, una volta informato, non può rimanere inerte. Ha l’onere di attivarsi per verificare il proprio impianto, il contatore (richiedendone un controllo al gestore) e procedere con l’autolettura, per evitare l’aggravarsi del danno.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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