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Clausola vessatoria: quando è valida se illeggibile?

Una società di telecomunicazioni appella una sentenza che l’aveva condannata per un disservizio, contestando la competenza territoriale del tribunale. La Corte d’Appello accoglie l’appello, basandosi sulla validità di una clausola vessatoria che stabiliva un foro esclusivo. Sebbene la clausola fosse scritta con caratteri poco leggibili, la Corte ha stabilito che, in assenza di una contestazione al momento della firma, la clausola è da ritenersi valida e approvata, ribaltando la decisione di primo grado e trasferendo la causa al tribunale indicato nel contratto.

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Clausola Vessatoria Illeggibile: Se Non la Contesti Subito, è Valida

Ti è mai capitato di firmare un contratto e notare che alcune clausole sono scritte in un carattere così piccolo da essere quasi indecifrabili? In questi casi, quella clausola vessatoria che definisce il foro competente in caso di lite è valida? Una recente sentenza della Corte d’Appello di Lecce, rifacendosi a un principio consolidato della Corte di Cassazione, offre una risposta netta: la responsabilità di farsi sentire ricade su chi firma. Se non si contesta l’illeggibilità al momento della stipula, la clausola è efficace.

I Fatti del Caso: un Disservizio Telefonico e la Battaglia sulla Competenza

La vicenda ha origine da un grave disservizio subito da un’azienda. Dopo aver richiesto la portabilità di quattro linee telefoniche e del servizio ADSL da un operatore a un altro, l’azienda si è ritrovata con le linee completamente isolate per quasi un anno. Questo ha causato un notevole pregiudizio all’attività commerciale, impedendo di ricevere comunicazioni e di utilizzare internet.

Di conseguenza, l’azienda ha citato in giudizio il primo operatore telefonico presso il Tribunale di Brindisi, chiedendo un risarcimento danni per inadempimento contrattuale.

La Decisione di Primo Grado: la Clausola Annullata per Illeggibilità

In primo grado, la società di telecomunicazioni convenuta si è difesa eccependo, tra le altre cose, l’incompetenza territoriale del Tribunale di Brindisi. Sosteneva che il contratto conteneva una clausola vessatoria (l’art. 27 delle condizioni generali) che stabiliva la competenza esclusiva del Tribunale di Milano per ogni controversia.

Il Tribunale di Brindisi ha respinto questa eccezione. Ha dichiarato la clausola nulla perché il testo era talmente illeggibile a occhio nudo da impedire al cliente di averne effettiva conoscenza, nonostante la doppia sottoscrizione. Di conseguenza, ha ritenuto parzialmente responsabile la società di telecomunicazioni e l’ha condannata a un risarcimento di € 7.080,00.

L’Appello e la Validità della Clausola Vessatoria

La società di telecomunicazioni ha impugnato la sentenza davanti alla Corte d’Appello di Lecce, insistendo sul suo motivo principale: l’errato rigetto dell’eccezione di incompetenza territoriale. Secondo l’appellante, la clausola vessatoria era stata validamente approvata e doveva essere rispettata.

Le Motivazioni della Corte d’Appello

La Corte d’Appello ha ribaltato la decisione di primo grado, ritenendo l’appello fondato. La motivazione si basa su un principio di diritto espresso dalla Corte di Cassazione (ord. n. 3307/2018): nei contratti conclusi tramite moduli o formulari, la clausola che deroga alla competenza territoriale è vessatoria e richiede una specifica approvazione per iscritto (la cosiddetta “doppia firma”).

Tuttavia, se la clausola risulta scarsamente leggibile, il contraente debole (in questo caso, l’azienda cliente) ha il diritto di esigere dalla controparte un modello contrattuale pienamente leggibile. Se non esercita questo diritto e non solleva alcuna obiezione al momento della firma, non può successivamente lamentare in sede giudiziale di non aver compreso la portata della clausola. La doppia sottoscrizione, in assenza di contestazioni, è sufficiente a provare l’approvazione.

Nel caso specifico, l’azienda cliente non aveva provato di aver sollevato problemi sulla leggibilità dei caratteri al momento della stipula. Pertanto, la Corte ha ritenuto la clausola sul foro esclusivo di Milano pienamente valida ed efficace.

Conclusioni: L’Onere della Diligenza del Contraente Debole

La sentenza chiarisce un punto fondamentale: la tutela del contraente debole non si spinge fino a sanare la sua negligenza. Chi firma un contratto ha l’onere di essere diligente. Se una parte del testo è illeggibile, è suo dovere contestarlo immediatamente e chiedere un documento chiaro. Firmare senza protestare equivale a un’accettazione, anche delle clausole più svantaggiose come quella sul foro competente.

La Corte d’Appello di Lecce ha quindi revocato la sentenza di primo grado, ha dichiarato l’incompetenza del Tribunale di Brindisi e ha rimesso le parti davanti al Tribunale di Milano, come previsto dal contratto, condannando l’azienda cliente al pagamento delle spese legali per entrambi i gradi di giudizio.

Una clausola vessatoria in un contratto è valida se scritta con caratteri piccolissimi e quasi illeggibili?
Sì, secondo la decisione in esame, la clausola è considerata valida se la parte che la sottoscrive non contesta la sua illeggibilità al momento della firma e la approva specificamente con una seconda sottoscrizione, come richiesto dalla legge.

Cosa succede se un tribunale si dichiara competente nonostante una clausola di foro esclusivo in un contratto?
La sua decisione può essere impugnata in appello. Se la Corte d’Appello, come in questo caso, ritiene valida la clausola di foro esclusivo, revoca la sentenza di primo grado, dichiara l’incompetenza del primo tribunale e rimette la causa al giudice indicato nel contratto.

Chi ha l’onere di agire se una clausola contrattuale è illeggibile?
L’onere spetta al cosiddetto “contraente debole”, ovvero la parte che subisce le condizioni contrattuali predisposte dall’altro. Questa parte ha il diritto e l’onere di richiedere un modello contrattuale leggibile. Se non lo fa, non può lamentarsi in un secondo momento di non aver compreso il contenuto della clausola.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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