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Cessione contenzioso bancario: la guida completa

La Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale nella cessione del contenzioso bancario. Con l’ordinanza n. 15689/2025, ha stabilito che la banca acquirente non subentra nelle cause relative a rapporti bancari già estinti prima della cessione. La semplice pendenza di una lite non è sufficiente a trasferire la passività. Il criterio dirimente è che il rapporto sia ‘inerente e funzionale’ all’attività della banca cessionaria, condizione che non sussiste per i contratti ormai chiusi. Questa decisione si fonda sull’interpretazione del contratto di cessione, che prevale nel definire l’esatto perimetro delle passività trasferite.

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Cessione Contenzioso Bancario: Chi Risponde dei Rapporti Estinti?

La cessione contenzioso bancario è un tema di grande rilevanza che tocca gli interessi di imprese e risparmiatori. Quando una banca acquisisce un ramo d’azienda di un altro istituto di credito in crisi, cosa succede alle cause legali in corso relative a contratti ormai chiusi? La Corte di Cassazione, con una recente e importante ordinanza, ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo che la banca acquirente non è automaticamente responsabile per le liti su rapporti già estinti al momento del trasferimento. Vediamo insieme i dettagli di questa decisione.

I Fatti del Caso: La Controversia sui Conti Correnti

La vicenda ha origine dall’azione legale di una società contro un istituto di credito, con la richiesta di accertare la nullità di alcuni contratti di conto corrente e di apertura di credito, e di ottenere la restituzione di somme indebitamente percepite. Il Tribunale di primo grado aveva parzialmente accolto le richieste della società.

Successivamente, la situazione si è complicata: la società appellante è stata dichiarata fallita, mentre la banca è stata posta in liquidazione coatta amministrativa. Nel frattempo, un importante gruppo bancario ha acquisito il ramo d’azienda della banca in liquidazione. La Corte d’Appello, chiamata a decidere sul gravame, ha ritenuto che il gruppo acquirente fosse subentrato nella posizione debitoria, condannandolo al pagamento degli interessi legali sulla somma già riconosciuta in primo grado. Secondo i giudici di secondo grado, la pendenza della lite al momento della cessione era un criterio sufficiente per trasferire la relativa passività al cessionario.

La Cessione Contenzioso Bancario e la Decisione della Cassazione

Ritenendo errata la decisione della Corte d’Appello, il gruppo bancario acquirente ha proposto ricorso per cassazione. La questione centrale sottoposta alla Suprema Corte era se, nel contesto della cessione disciplinata dal D.L. 99/2017, il subentro dell’acquirente nelle passività si estendesse anche a controversie relative a rapporti bancari già conclusi prima della data della cessione stessa.

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, cassando la sentenza d’appello e affermando un principio di diritto di notevole importanza: il subentro della banca cessionaria non si verifica per le liti pendenti che hanno ad oggetto rapporti bancari già estinti alla data della cessione. Tali rapporti, infatti, rientrano nel cosiddetto ‘Contenzioso escluso’ definito dal contratto di cessione.

Le Motivazioni della Sentenza

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su un’attenta analisi del contratto di cessione, stipulato in attuazione del decreto-legge per il salvataggio delle banche venete. Secondo i giudici, per stabilire se una passività litigiosa fosse inclusa o meno nel perimetro della cessione, non basta il solo dato temporale della pendenza della causa. È necessario un requisito ulteriore e fondamentale: la passività deve derivare da ‘rapporti inerenti e funzionali all’esercizio dell’impresa bancaria’ della cessionaria.

Questo criterio di ‘inerenza e funzionalità’ deve essere interpretato in una prospettiva concreta e finalistica. Un rapporto contrattuale già estinto al momento della cessione non può essere considerato funzionale alla ‘nuova’ realtà operativa della banca acquirente. L’obiettivo della cessione era infatti quello di trasferire un complesso aziendale operativo e in continuità, non di accollare al cessionario passività derivanti da vicende commerciali ormai concluse.

La Corte ha specificato che il contratto di cessione stesso, nelle sue clausole, distingueva chiaramente tra ‘Passività Incluse’ e ‘Passività Escluse’. I contenziosi pendenti rientravano tra le passività incluse solo se rispettavano il requisito generale di funzionalità all’impresa. Poiché i contratti di conto corrente in questione erano già stati chiusi, non potevano più contribuire all’attività della banca cessionaria e, di conseguenza, il relativo contenzioso doveva considerarsi escluso dalla cessione.

Le Conclusioni

La pronuncia della Cassazione stabilisce un principio chiaro: nella cessione contenzioso bancario derivante da operazioni di salvataggio, la linea di demarcazione tra passività trasferite ed escluse non è la mera pendenza della lite, ma la funzionalità del rapporto sottostante all’attività dell’impresa acquirente. I rapporti estinti generano passività che rimangono in capo alla procedura di liquidazione della banca cedente.

Questa decisione offre maggiore certezza giuridica nelle operazioni di trasferimento di aziende bancarie, tutelando l’acquirente dall’accollo di passività ‘morte’, non più collegate all’operatività corrente. Per i clienti e i creditori, ciò significa che per le controversie su rapporti chiusi, l’interlocutore corretto resta la procedura di liquidazione della banca originaria, e non il nuovo istituto che ne ha acquisito le attività sane.

Quando una banca acquisisce un’altra, è sempre responsabile per le cause legali già in corso contro la banca cedente?
No. La responsabilità dipende da quanto stabilito nel contratto di cessione. La semplice pendenza di una causa al momento della cessione non è sufficiente a trasferire automaticamente la passività, se il rapporto sottostante era già estinto.

Qual è il criterio principale per decidere se un contenzioso bancario viene trasferito all’acquirente?
Il criterio principale, secondo la Corte, è che il rapporto giuridico oggetto della causa sia ‘inerente e funzionale all’esercizio dell’impresa bancaria’ della banca acquirente. I rapporti già estinti al momento della cessione non soddisfano questo requisito e il relativo contenzioso è quindi escluso.

La legge speciale (D.L. 99/2017) stabilisce quali contenziosi sono trasferiti?
No, la legge definisce le categorie di passività che devono essere obbligatoriamente escluse dalla cessione, ma per tutto il resto delega la determinazione dell’oggetto specifico della cessione all’accordo contrattuale tra le parti (la banca cedente e quella cessionaria).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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