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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Motivo di impugnazione respinto nella sua interezza
Ove una sentenza (o un capo di questa) si fondi su più ragioni, tutte autonomamente idonee a sorreggerla, è necessario, per giungere alla cassazione della pronunzia, non solo che ciascuna di esse abbia formato oggetto di specifica censura, ma anche che il ricorso abbia esito positivo nella sua interezza con l'accoglimento di tutte le censure, affinché si realizzi lo scopo stesso dell'impugnazione.
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Legitimatio ad causam e titolarità della situazione giuridica
La legitimatio ad causam, attiva e passiva, consiste nella titolarità del potere e del dovere di promuovere o subire un giudizio in ordine al rapporto sostanziale dedotto in causa, mediante la deduzione di fatti in astratto idonei a fondare il diritto azionato, secondo la prospettazione dell'attore, prescindendo dall'effettiva titolarità del rapporto dedotto in causa, con conseguente dovere del giudice di verificarne l'esistenza in ogni stato e grado del procedimento. 182 c. p. c. , a verificare d'ufficio la regolarità della costituzione delle parti, rientra nel suo potere rilevare di propria iniziativa, anche in sede impugnatoria, e salvo il limite dell'eventuale formazione del giudicato interno, il difetto di legittimazione attiva o passiva, siccome trattasi di profilo d'indagine che attiene alla regolare instaurazione del contraddittorio.
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Cancellazione dagli elenchi degli esercenti il commercio
In merito alle controversie attinenti alla legittimità della cancellazione dagli elenchi degli esercenti il commercio, la Suprema Corte ha individuato la legittimazione passiva della Camera di commercio presso cui opera la competente commissione provinciale per gli elenchi nominativi. 31 marzo 1998, n. 114), che ha istituito il REC, ossia il registro degli esercenti il commercio presso ciascuna camera di commercio (art.
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Facoltà di prosecuzione del rapporto di lavoro, diritto a pensione
A seguito della sentenza della Corte Costituzionale 282/1991, la disposizione, art. 4 primo comma del dpr 29 dicembre 1973 n. 1092, che dispone la cessazione dal servizio per gli impiegati al compimento del sessantacinquesimo anno di età, non è stata cancellata dall’ordinamento, ma è stata modificata solo entro limiti ben precisi, nel senso che la deroga, e quindi la facoltà di prosecuzione del rapporto di lavoro, è ammessa soltanto per il tempo strettamente necessario al raggiungimento dell'anzianità minima per il diritto a pensione.
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Lesioni personali del lavoratore
2087 c. c. imputa all'imprenditore-datore di lavoro i danni all'integrità fisica ed alla personalità morale del lavoratore non secondo un criterio di responsabilità oggettiva bensì in base a negligenza, imperizia, imprudenza o violazione di specifiche norme, restando a suo carico la prova liberatoria ex.
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Indennità sostitutiva prima del deposito della sentenza
In applicazione di tale principio deve ritenersi pienamente valida ed efficace l'opzione per l'indennità sostitutiva esercitata prima del deposito della sentenza che ha accertato l'illegittimità del licenziamento ed ha disposto la reintegrazione nel posto di lavoro.
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Indennità sostitutiva, diritto alla reintegrazione
18 della legge n. 300 del 1970, nel testo modificato dall'art. 1 della legge n. 108 del 1990, si inserisce, in connessione con il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro, in un rapporto obbligatorio avente la struttura di un'obbligazione con facoltà alternativa dal lato del creditore, essendo attribuita al prestatore la facoltà insindacabile di monetizzare il diritto alla reintegrazione in una prestazione pecuniaria di ammontare fisso, pari a quindici mensilità di retribuzione.
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Affissione del codice disciplinare nel pubblico impiego privatizzato
7, primo comma, legge 300/1970 prescrive l'affissione in luogo visibile a tutti delle norme disciplinari vigenti all'interno dell'impresa e ha per scopo di rendere conoscibili a tutti i lavoratori non soltanto le singole fattispecie di illecito ma anche le relative sanzioni, in modo che ciascun lavoratore conosca non solo i comportamenti a cui è astretto ma anche le conseguenze delle violazioni, necessariamente proporzionate alla gravità di esse. 16 aprile 1994 n. 297 enumera le sanzioni disciplinati, distingue sia pure attraverso clausole generali le diverse fattispecie di illecito e disciplina il relativo procedimento.
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Lavoratore, possibilità di essere adibito ad altre mansioni
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 24459 del 7 novembre 2006
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Documento indispensabile ai fini della decisione della causa
Nel rito del lavoro, in base al combinato disposto degli artt. Tale rigoroso sistema di preclusioni trova un contemperamento, ispirato alla ricerca della verità materiale, cui è doverosamente funzionalizzato il rito del lavoro, teso a garantire una tutela differenziata in ragione della natura dei diritti che nel giudizio devono trovare riconoscimento, nei poteri d'ufficio del giudice in materia di ammissione di nuovi mezzi di prova, ai sensi del citato art.
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Obbligo di conservazione del posto del lavoratore assente
Ai fini dell'acquisizione del diritto alla qualifica superiore, di distinti periodi di reiterata assegnazione alle corrispondenti mansioni, l'art. Nel caso in esame, la vacanza del posto in organico del titolare dell'ufficio si è verificata solo con la cessazione del rapporto del soggetto destinato a tale posizione di lavoro; fino a tale momento, nonostante le precedenti assenze, è perdurato nei confronti del medesimo l'obbligo di conservazione del posto.
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Condizione risolutiva o sospensiva
Le parti, nella loro autonomia contrattuale, possono pattuire una condizione risolutiva o sospensiva nell'interesse esclusivo di uno soltanto dei contraenti. A tal fine occorre una espressa clausola contrattuale che ne disponga, o quantomeno, un insieme di elementi che siano idonei ad indurre il convincimento che si tratti di una condizione alla quale l'altra parte non abbia alcun interesse.
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Ordine di allontanamento del cittadino extracomunitario
Ed è certamente alla stregua degli stessi criteri che appare configurabile la esimente del giustificato motivo nella sussistenza di una condizione di oggettiva ed indiscutibile indisponibilità dei mezzi necessari e sufficienti per l'acquisto del titolo di viaggio per l'allontanamento dell'obbligato.
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Fattispecie di concorso in estorsione aggravata
La condotta di chi si adoperi nel proseguire una attività estorsiva, iniziata dal proprio padre, attualmente detenuto, configura la fattispecie di concorso in estorsione aggravata.
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Cittadino extracomunitario, domanda di regolarizzazione
Qualora il cittadino extracomunitario abbia presentato, tramite il suo datore di lavoro, istanza di regolarizzazione entro la data prescritta dalla legge (11. 2 del citato d. l. 195/2002 prevede il divieto di adozione di provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale, fino alla data di conclusione della relativa procedura, nei confronti di lavoratori che abbiano presentato, nel termine di legge, la domanda di regolarizzazione.
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Denuncia di danno temuto in regime di comunione condivisa
La deduzione del pericolo di danno alla salute assume rilievo caratterizzante ed esclusivo, ai fini dell'ammissibilità dell'istanza cautelare di danno temuto, nei casi in cui tale pericolo costituisca la conseguenza di una menomazione delle facoltà di godimento pieno ed esclusivo che ai sensi dell'art. L'appartenenza, in regime di comunione indivisa, della cosa, da cui proviene il pericolo, anche soggetti diversi dagli istanti, giustifica il ricorso all'azione cautela suddetta, nonostante questi ultimi siano contitolari della relativa proprietà, nei casi in cui la mancanza di accordo non consenta di poter ovviare alla denunciata situazione di pericolo.
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Rapporti personali tra i coniugi di diversa cittadinanza
La sopravvenuta mancanza di una specifica norma che consenta l'individuazione del regime patrimoniale applicabile a coniugi di diversa nazionalità, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 254/66, impone anzitutto di verificare se le rispettive leggi nazionali dei coniugi sono suscettibili di un'applicazione cumulativa.
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Assemblea condominiale, convocazione amministratore illegittimo
In tema di condominio di edifici, l'istituto della prorogatio imperii, che trova fondamento nella presunzione di conformità alla volontà dei condomini e nell'interesse del condominio alla continuità dell'amministratore, è applicabile in ogni caso in cui il condominio rimanga privato dell'opera dell'amministratore, e, pertanto, non solo nei casi di scadenza del termine di cui all'art. 66 c. c. , secondo comma, il quanto il potere di convocare l'assemblea, da tale norma attribuito a ciascun condomino, presuppone la mancanza dell'amministratore, che è ipotesi diversa da quella che si verifica nei casi di cessazione, per qualsivoglia causa, del mandato dell'amministratore o di illegittimità della sua nomina.
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Delibera condominiale di approvazione del bilancio preventivo
Devono, pertanto, ritenersi valide le deliberazioni assembleari con le quali si stabilisce che il bilancio preventivo per il nuovo esercizio sia conforme al preventivo o al consuntivo dell'esercizio precedente, risultando in tal modo determinate per relationem sia la somma complessivamente stanziata sia quella destinata alle singole voci, mentre la ripartizione fra i singoli condomini deriva automaticamente dall'applicazione delle tabelle millesimali.
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La violazione del regolamento di condominio
Cassazione Civile, Seconda Sezione, Sentenza n. 1405 del 23 gennaio 2007
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