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Rapporto di lavoro subordinato

Nel rapporto di lavoro subordinato è configurabile l’obbligo del lavoratore di ricevere le comunicazioni, anche formali in dipendenza del potere direttivo e disciplinare.

Pubblicato il 25 March 2009 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Il principio secondo cui il rifiuto del destinatario di un atto unilaterale recettizio di ricevere lo stesso non esclude che la comunicazione debba ritenersi avvenuta e produca i relativi effetti, ha un ambito di validità determinato dal concorrente operare del principio secondo cui non esiste, in termini generali ed incondizionati, l’obbligo, o l’onere, del soggetto giuridico di ricevere comunicazioni e, in particolare, di accettare la consegna di comunicazioni scritte da parte di chicchessia e in qualunque situazione.

Una soggezione in tal senso del destinatario non esiste in termini generali, ma può dipendere dalle situazioni o dai rapporti giuridici cui la comunicazione si collega. In particolare, nel rapporto di lavoro subordinato è configurabile in linea di massima l’obbligo del lavoratore di ricevere le comunicazioni, anche formali, in dipendenza del potere direttivo e disciplinare al quale egli è sottoposto, mentre un obbligo analogo non è configurabile, in genere, al di fuori dell’orario di lavoro, e, in particolare, in un luogo pubblico.

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, Sentenza n. 23061 del 5 novembre 2007

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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