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Termine impugnazione penale: ricorso tardivo è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso una condanna per ricettazione perché presentato oltre il termine perentorio di 30 giorni. La decisione sottolinea che il mancato rispetto del termine impugnazione penale preclude l’esame nel merito dei motivi, anche se potenzialmente validi, e comporta la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. Il caso riguardava un imputato giudicato in assenza, per cui il termine decorreva dal deposito della sentenza di appello con motivazione contestuale.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Termine Impugnazione Penale: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità del Ricorso Tardivo

Nel processo penale, la precisione e il rispetto delle scadenze sono fondamentali. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda quanto sia cruciale il rispetto del termine impugnazione penale, una regola che, se violata, può vanificare anche le migliori argomentazioni difensive. L’ordinanza in esame dichiara inammissibile un ricorso perché presentato oltre i termini di legge, offrendo un chiaro monito sull’importanza dei presupposti formali nel diritto.

La Vicenda Processuale: Dalla Condanna al Ricorso

Il caso nasce da una condanna per il reato di ricettazione (art. 648 c.p.) emessa dal Tribunale di Livorno. In seguito, la Corte di Appello di Firenze, accogliendo un concordato tra le parti, aveva parzialmente riformato la sentenza, rideterminando la pena. Nonostante la pena inflitta fosse inferiore ai due anni, la Corte territoriale non aveva concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena, sebbene invocato dalla difesa.

Proprio su questo punto si concentrava il ricorso per Cassazione presentato dal difensore dell’imputato. Il motivo era unico: la violazione di legge per il mancato riconoscimento della sospensione condizionale, un beneficio che, in presenza dei presupposti, avrebbe potuto evitare l’esecuzione della pena detentiva.

Il Termine Impugnazione Penale: Un Paletto Invalicabile

La Corte di Cassazione, tuttavia, non è nemmeno entrata nel merito della questione sollevata dalla difesa. L’attenzione dei giudici si è fermata su un aspetto preliminare e assorbente: la tardività del ricorso. Il rispetto del termine impugnazione penale è un requisito di ammissibilità senza il quale il giudice non può esaminare le ragioni dell’impugnazione.

Nel caso specifico, la sentenza della Corte di Appello era stata emessa il 7 marzo 2024 con ‘motivazione contestuale’, ovvero le ragioni della decisione erano state depositate contestualmente alla lettura del dispositivo in udienza. Poiché l’imputato era stato giudicato in assenza, il termine per proporre ricorso era di trenta giorni, come previsto dall’art. 585 del codice di procedura penale. Tale termine scadeva, quindi, il 6 aprile 2024.

La Decisione della Suprema Corte

Il ricorso, invece, è stato depositato presso la cancelleria della Corte d’Appello solo il 9 aprile 2024, ovvero tre giorni dopo la scadenza. Questa circostanza, pur se apparentemente di lieve entità, ha avuto conseguenze decisive.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione in modo netto e inequivocabile. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché presentato ‘fuori termine’. I giudici hanno sottolineato che il rispetto dei termini processuali non è una mera formalità, ma una garanzia di certezza del diritto e di ragionevole durata del processo. La tardività del deposito ha reso l’atto processuale nullo, precludendo ogni possibilità di valutazione nel merito. La Corte ha quindi applicato la procedura ‘de plano’ prevista dall’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, che consente una rapida definizione dei ricorsi palesemente inammissibili.

Le Conclusioni

Le conseguenze per il ricorrente sono state severe. A norma dell’art. 616 c.p.p., la declaratoria di inammissibilità ha comportato la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende. Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: nel diritto, la forma è sostanza. Anche un motivo di ricorso potenzialmente fondato, come poteva essere quello sul mancato riconoscimento della sospensione condizionale, non può essere esaminato se l’atto che lo veicola non rispetta i requisiti di ammissibilità imposti dalla legge, primo fra tutti il rispetto perentorio del termine impugnazione penale.

Qual è il termine per impugnare una sentenza penale quando l’imputato è assente?
Se la sentenza viene emessa con motivazione contestuale, ovvero letta e depositata in udienza, il termine per proporre impugnazione per l’imputato giudicato in assenza è di trenta giorni.

Cosa accade se un ricorso in Cassazione viene depositato dopo la scadenza del termine?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito dei motivi presentati, indipendentemente dalla loro fondatezza, e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
In base all’articolo 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto il ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende, il cui importo è stabilito dal giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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