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Sorveglianza speciale: quando la dimenticanza è reato?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto sottoposto a sorveglianza speciale che aveva omesso di presentarsi alla polizia giudiziaria, adducendo una semplice dimenticanza. La Corte ha ribadito che la dimenticanza esclude il reato solo se integra gli estremi dell’ignoranza inevitabile della legge, una condizione non ravvisata nel caso di specie. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sorveglianza Speciale: la Semplice Dimenticanza Non Basta a Evitare la Condanna

La sorveglianza speciale è una delle misure di prevenzione più incisive previste dal nostro ordinamento, imponendo a chi vi è sottoposto una serie di obblighi stringenti. Ma cosa accade se uno di questi obblighi, come la presentazione alla polizia, viene violato per una semplice dimenticanza? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha offerto un importante chiarimento su questo punto, stabilendo che la mera disattenzione non è, di norma, una scusante valida.

I Fatti del Caso

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un individuo, sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, che aveva proposto ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello. La condanna era scaturita dalla violazione dell’obbligo di presentarsi periodicamente presso gli uffici della polizia giudiziaria. La difesa del ricorrente si basava su un’unica argomentazione: la violazione era avvenuta non per volontà di trasgredire la legge, ma a causa di una semplice dimenticanza.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando di fatto la condanna. I giudici hanno ritenuto che la motivazione della Corte d’Appello fosse logica, coerente e in linea con i principi giuridici consolidati. Il punto cruciale della decisione risiede nella distinzione tra una mera dimenticanza e una condizione più complessa e rara: l’ignoranza inevitabile della legge penale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha spiegato che, per il reato omissivo di violazione degli obblighi della sorveglianza speciale (previsto dall’art. 75, comma 2, del d.lgs. n. 159/2011), è richiesto il cosiddetto dolo generico. Questo significa che per essere colpevoli è sufficiente avere la coscienza e la volontà di non adempiere all’obbligo, senza che sia necessario un fine particolare.

La dimenticanza, secondo la Cassazione, può escludere questo dolo solo a una condizione molto specifica: deve integrare gli estremi dell'”ignoranza inevitabile” del precetto penale. Questo concetto, elaborato dalla Corte Costituzionale con la storica sentenza n. 364 del 1988, si riferisce a situazioni eccezionali in cui il soggetto, nonostante abbia usato tutta la diligenza richiesta, non poteva venire a conoscenza della norma da rispettare.

Nel caso in esame, la Corte ha stabilito che la dimenticanza dell’obbligo di firma non poteva essere considerata un’ignoranza inevitabile. L’obbligo era stato imposto con un provvedimento formale e il soggetto era pienamente consapevole dei suoi doveri. La semplice disattenzione, quindi, si traduce in una colpevole negligenza che non esclude la responsabilità penale.

Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: gli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale devono essere osservati con la massima diligenza. La scusante della “dimenticanza” ha margini di applicazione estremamente ridotti e non può essere invocata come una giustificazione generica. Per chi è sottoposto a tali misure, è essenziale un’attenzione costante al rispetto delle prescrizioni, poiché una semplice disattenzione può facilmente integrare gli estremi di un reato. La decisione sottolinea come l’ordinamento richieda un comportamento attivo e responsabile da parte dei soggetti ritenuti socialmente pericolosi, la cui negligenza nel rispettare le regole imposte viene equiparata a una precisa volontà di trasgredire.

Dimenticare di firmare in caserma durante la sorveglianza speciale è sempre un reato?
Sì, di regola è un reato. La semplice dimenticanza non è considerata una scusante valida, a meno che non si dimostri che essa derivi da un’ignoranza della legge penale che era assolutamente inevitabile, una circostanza molto rara e difficile da provare.

Cosa significa “ignoranza inevitabile” della legge penale?
Significa trovarsi in una situazione eccezionale in cui una persona, pur usando la massima diligenza e attenzione, non ha avuto alcuna possibilità oggettiva di conoscere l’obbligo imposto dalla legge. Non si tratta di una semplice non conoscenza, ma di un’impossibilità di conoscere.

Quali sono le conseguenze se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, la legge prevede che il ricorrente sia condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, il cui importo è stabilito dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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