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Ricorso inammissibile guida in ebbrezza: la Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un motociclista condannato per guida in ebbrezza. Il ricorso è stato giudicato generico, in quanto si limitava a riproporre le stesse questioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza una critica specifica alla sentenza impugnata. La condanna per guida in ebbrezza è quindi confermata, data la gravità della condotta e la recidività.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Guida in Ebbrezza: La Decisione della Cassazione

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame affronta un caso di ricorso inammissibile per guida in ebbrezza, offrendo importanti chiarimenti sui requisiti necessari per contestare efficacemente una sentenza di condanna. Quando un ricorso si limita a riproporre le stesse argomentazioni già valutate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza sollevare critiche specifiche e pertinenti alla motivazione della sentenza impugnata, il suo destino è segnato. Questo provvedimento ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’appello e il ricorso per cassazione non sono un’occasione per un riesame completo del fatto, ma strumenti per censurare specifici errori di diritto o di motivazione.

I Fatti del Caso: Guida in Ebbrezza e Incidente Autonomo

Il caso riguarda un motociclista condannato in primo e secondo grado per il reato previsto dall’art. 186, comma 2, lett. c), e 2-bis del Codice della Strada. L’imputato era stato trovato alla guida del suo motociclo in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico di 1,29 g/l. La situazione era aggravata dal fatto di aver causato un incidente stradale autonomo, finendo per collidere per ben due volte contro veicoli in sosta. La Corte d’Appello di Genova aveva confermato la condanna a tre mesi di arresto e 1500 euro di ammenda, oltre alla sospensione della patente di guida.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Corte d’Appello

L’imputato, tramite il suo difensore, aveva presentato ricorso in Cassazione lamentando un vizio di motivazione da parte della Corte d’Appello. In particolare, contestava il rigetto delle sue richieste relative a tre punti:

1. La concessione delle attenuanti generiche.
2. La sostituzione della pena detentiva con i lavori di pubblica utilità.
3. La riduzione della misura della sospensione della patente.

La Corte d’Appello aveva motivato il proprio diniego evidenziando la concreta gravità del fatto e l’elevato grado di colpa dell’imputato. La condotta, caratterizzata da un doppio impatto contro veicoli fermi, era stata ritenuta particolarmente pericolosa per la sicurezza stradale, giustificando così il trattamento sanzionatorio applicato.

Il Ricorso Inammissibile per Guida in Ebbrezza secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per guida in ebbrezza, condividendo pienamente l’iter logico-giuridico seguito dai giudici di merito. I giudici di legittimità hanno osservato come il ricorso non formulasse una critica specifica e puntuale alla sentenza d’appello, ma si limitasse a riproporre le medesime censure già esaminate e respinte.

La Genericità dei Motivi di Appello

Il punto centrale della decisione è la genericità del ricorso. La Cassazione ha sottolineato che riprodurre le stesse argomentazioni del precedente grado di giudizio, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, rende il motivo di ricorso inammissibile. Non è sufficiente dissentire dalla decisione, ma è necessario dimostrare perché la motivazione del giudice sia errata, illogica o contraddittoria.

La Valutazione sulla Gravità del Fatto e la Colpa

La Corte ha inoltre confermato la correttezza della valutazione della Corte d’Appello. Il diniego delle attenuanti generiche era stato giustamente fondato non sul mero titolo di reato, ma sulle concrete modalità della condotta. Inoltre, la richiesta di lavori di pubblica utilità è stata respinta anche perché l’imputato ne aveva già beneficiato in passato, senza che ciò avesse sortito un effetto dissuasivo, dimostrando di non aver tratto alcun insegnamento positivo da quella precedente opportunità.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte di Cassazione si basano su un orientamento giurisprudenziale consolidato, richiamando anche una pronuncia delle Sezioni Unite (sent. Tushaj, n. 13681/2016). Il principio affermato è che il ricorso per cassazione deve essere specifico e non può tradursi in una richiesta di nuova valutazione dei fatti. La Corte ha ritenuto che la decisione d’appello fosse adeguatamente motivata, logica e conforme alla legge, avendo correttamente considerato la gravità della condotta e la colpa dell’imputato nel negare i benefici richiesti. La precedente fruizione dei lavori di pubblica utilità, senza un esito rieducativo, è stata un ulteriore elemento a sfavore del ricorrente, dimostrando una persistente inclinazione a violare le norme.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nel Ricorso per Cassazione

Questa ordinanza è un monito sull’importanza di redigere ricorsi specifici e tecnicamente fondati. Un ricorso inammissibile per guida in ebbrezza come quello in esame non solo non porta ad alcuna riforma della sentenza, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. La decisione evidenzia come la valutazione del giudice di merito sulla gravità del fatto e sulla personalità dell’imputato sia difficilmente censurabile in sede di legittimità, se sorretta da una motivazione coerente e priva di vizi logici evidenti.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando non possiede i requisiti richiesti dalla legge. Nel caso specifico, è stato ritenuto tale perché si limitava a riprodurre le stesse censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza formulare una critica specifica alla motivazione della sentenza impugnata.

Perché non sono state concesse le attenuanti generiche in questo caso di guida in ebbrezza?
Le attenuanti generiche non sono state concesse a causa della concreta gravità del fatto e dell’elevato grado di colpa. La Corte ha valutato non il semplice reato, ma le modalità della condotta, ovvero l’aver causato un incidente urtando per due volte veicoli in sosta, creando un serio pericolo per gli altri utenti della strada.

È possibile ottenere la sostituzione della pena con i lavori di pubblica utilità se si è già usufruito di questa misura in passato?
No, in questo caso la richiesta è stata respinta. La Corte ha ritenuto che il fatto che l’imputato avesse già usufruito in passato dei lavori di pubblica utilità senza trarne alcun insegnamento positivo dimostrava l’inefficacia di tale misura nel suo caso specifico, giustificando il diniego.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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