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Ricorso inammissibile: genericità dei motivi e gravità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato contro il rigetto della modifica della custodia cautelare. Il ricorso è stato giudicato generico e non specifico, non contestando adeguatamente le motivazioni del Tribunale basate sulla gravità del reato di tentata rapina e sulla personalità dell’imputato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della presentazione di motivi di impugnazione generici e non specificamente ancorati ai vizi previsti dalla legge. Questo caso offre un’analisi chiara di come la gravità oggettiva del reato e la valutazione della personalità dell’imputato, se ben motivate dal giudice di merito, non possano essere contestate con semplici asserzioni di illogicità.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Modifica della Misura Cautelare

La vicenda processuale ha origine dalla richiesta di un imputato, sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere per il reato di tentata rapina pluriaggravata, di ottenere una revisione della sua condizione. Sia il Giudice per le Indagini Preliminari che, in seguito, il Tribunale del Riesame di Palermo avevano rigettato la sua istanza. Secondo i giudici di merito, gli elementi emersi, anche a seguito di un interrogatorio, non erano sufficienti a giustificare un’attenuazione della misura cautelare. Il Tribunale aveva sottolineato come la gravità del fatto e la personalità negativa dell’imputato, desunta anche da conversazioni telefoniche, rendessero necessaria la permanenza in carcere.

La Decisione della Cassazione: Il Ricorso è Inammissibile

La difesa dell’imputato ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando un presunto difetto di valutazione da parte del Tribunale. In particolare, si contestava la contraddizione tra l’affermata ‘dedizione al crimine’ e l’incensuratezza dell’imputato, oltre a ritenere ingiustificata la previsione che non potesse beneficiare di pene sostitutive. La Suprema Corte, tuttavia, ha dichiarato il ricorso inammissibile, accogliendo la richiesta del Procuratore Generale.

Le Motivazioni della Corte: Genericità e Gravità del Reato

La decisione della Cassazione si fonda su due pilastri argomentativi principali. In primo luogo, il ricorso è stato giudicato inammissibile per la sua genericità. La difesa si è limitata a definire la motivazione del Tribunale come ‘illogica e contraddittoria’ senza però elaborare una critica specifica e senza collegarla a uno dei vizi tassativamente previsti dall’art. 606 del codice di procedura penale. Una contestazione generica della valutazione operata dal giudice di merito non è sufficiente a fondare un valido motivo di ricorso in Cassazione.

In secondo luogo, la Corte ha ritenuto del tutto adeguata la motivazione del Tribunale del Riesame. Il riferimento alla gravità oggettiva del reato è stato considerato un parametro corretto e sufficiente. La Cassazione ha ricordato che il reato contestato, sebbene tentato, si era arrestato in una fase avanzata e che la fattispecie prevede una pena minima già molto elevata (cinque anni), aggravata da molteplici circostanze. Pertanto, il richiamo alla serietà del crimine è stato ritenuto idoneo a giustificare sia il mantenimento della misura cautelare sia la prognosi negativa sulla possibilità di fruire di pene alternative.

Le Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile

Le conseguenze di un ricorso inammissibile sono severe. Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, ravvisando profili di colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (ovvero, l’aver proposto un ricorso palesemente infondato), lo ha condannato anche al pagamento di una somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende. Infine, la sentenza viene trasmessa all’istituto penitenziario per essere inserita nella cartella personale del detenuto, a testimonianza dell’esito del procedimento.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché non formulava motivi specifici di impugnazione, limitandosi a una contestazione generica e a definire ‘illogica’ la motivazione del provvedimento precedente, senza indicare con precisione i vizi di legge.

Quali elementi sono sufficienti per motivare la gravità di un reato ai fini cautelari?
Secondo la Corte, il riferimento alla gravità oggettiva del reato, come un tentativo in fase avanzata, una pena edittale minima elevata e la presenza di plurime aggravanti, è un parametro del tutto sufficiente a soddisfare l’obbligo di motivazione del giudice.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile per colpa?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali. Se la Corte ravvisa una colpa nella proposizione del ricorso, come nel caso di motivi manifestamente generici, viene altresì condannata al pagamento di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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