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Ricorso inammissibile: genericità dei motivi e appello

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per indebita percezione di benefici. I motivi dell’appello sono stati ritenuti generici e non specifici, confermando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione

L’ordinanza in esame offre un importante spunto di riflessione sui requisiti formali e sostanziali di un’impugnazione. In particolare, la Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un cittadino contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello. La decisione evidenzia come la genericità dei motivi di ricorso costituisca un ostacolo insormontabile all’esame nel merito, ribadendo principi consolidati della procedura penale.

Il Contesto Normativo: Abrogazione e Principio di Retroattività

Il caso trae origine da una condanna per il reato previsto dalla disciplina sul reddito di cittadinanza. Un punto preliminare affrontato dalla Corte riguarda l’abrogazione di tale reato, avvenuta a partire dal 1° gennaio 2024. Normalmente, in base al principio della lex mitior (la legge più favorevole), l’abolizione del reato dovrebbe comportare l’assoluzione dell’imputato.

Tuttavia, la legge che ha disposto l’abrogazione ha previsto un’eccezione, mantenendo l’applicazione delle sanzioni penali per i fatti commessi prima della sua entrata in vigore. La Cassazione ha confermato la legittimità di questa deroga, giustificandola con la necessità di garantire continuità nella tutela penale fino all’introduzione di nuove misure di sostegno e delle relative sanzioni. Questa scelta legislativa, secondo la Corte, non presenta profili di irragionevolezza.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

Il cuore della decisione risiede nella valutazione dei motivi presentati dal ricorrente. La Corte ha stabilito che il ricorso inammissibile è tale perché le doglianze erano formulate in modo generico. L’atto di impugnazione, infatti, non si confrontava specificamente con le argomentazioni contenute nella sentenza della Corte d’Appello.

Secondo l’articolo 581 del codice di procedura penale, l’impugnazione deve contenere una critica argomentata del provvedimento che si intende contestare. Non è sufficiente presentare deduzioni generiche o limitarsi a chiedere una nuova valutazione delle prove, attività che è preclusa al giudice di legittimità. La funzione tipica del ricorso per Cassazione è il controllo sulla corretta applicazione della legge, non una revisione dei fatti già accertati nei precedenti gradi di giudizio.

Le Motivazioni della Corte

I giudici hanno rilevato che i motivi del ricorso erano inammissibili per una duplice ragione. In primo luogo, per la loro genericità, poiché non individuavano in modo specifico i punti della sentenza impugnata da contestare, né le ragioni di diritto che ne avrebbero dovuto determinare l’annullamento. In secondo luogo, perché le censure erano orientate a sollecitare una rivalutazione delle risultanze istruttorie, un compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non alla Corte di Cassazione.

La Corte ha quindi ribadito che l’onere dell’appellante è quello di sviluppare una critica puntuale e argomentata contro la decisione precedente. Un ricorso che si limiti a riproporre le stesse argomentazioni già respinte, senza confrontarsi con la motivazione della sentenza d’appello, non soddisfa i requisiti di legge e deve essere dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni

La pronuncia si conclude con la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La decisione sottolinea una lezione fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario: la precisione, la specificità e la pertinenza dei motivi sono requisiti essenziali per superare il vaglio di ammissibilità e ottenere una valutazione nel merito. Un ricorso vago o che tenti di trasformare il giudizio di legittimità in un terzo grado di merito è destinato al fallimento.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Perché i motivi presentati erano generici, non si confrontavano in modo specifico con le argomentazioni della sentenza impugnata e miravano a una rivalutazione delle prove, attività preclusa in sede di legittimità.

L’abrogazione del reato ha avuto effetti sulla condanna?
No, perché la stessa legge che ha abrogato il reato ha stabilito che le sanzioni penali continuassero ad applicarsi per i fatti commessi prima dell’abrogazione, e la Corte ha ritenuto legittima tale deroga al principio della legge più favorevole.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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