LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricettazione attenuata: no 131-bis per vendita online

Un soggetto condannato per ricettazione attenuata di merce contraffatta ha presentato ricorso in Cassazione, chiedendo l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che la sistematicità della condotta (acquisti reiterati e vendita a molti clienti) esclude la minima offensività richiesta, rendendo inapplicabile il beneficio, nonostante il valore modesto dei singoli beni.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricettazione Attenuata e Vendita Sistematica: Quando la Tenuità del Fatto Non Si Applica

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale riguardo al reato di ricettazione attenuata: l’abitualità e la sistematicità della condotta, come la vendita online di merce contraffatta, possono escludere l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, anche se il valore dei singoli beni è modesto. Analizziamo insieme questa importante decisione.

Il Contesto: Dalla Condanna in Appello al Ricorso in Cassazione

Il caso riguarda un imputato condannato dalla Corte di Appello di Roma per il reato di ricettazione continuata (capo B), mentre il reato di commercio di prodotti con segni falsi (capo A) era stato dichiarato estinto per prescrizione. La Corte d’Appello, pur riformando parzialmente la sentenza di primo grado, aveva confermato la responsabilità penale per la ricettazione.

La Posizione della Difesa

L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali:
1. La mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), sostenendo che l’offesa fosse minima, anche alla luce del riconoscimento dell’attenuante speciale per fatti di lieve entità prevista per la ricettazione.
2. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, a suo dire negato sulla base di un presunto legame con fornitori internazionali di merce contraffatta, ritenuto inesistente.

Ricettazione Attenuata: L’Analisi della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendo le argomentazioni della Corte d’Appello congrue e prive di vizi logici. La decisione si fonda su una precisa valutazione della natura dell’attività illecita contestata.

L’Esclusione dell’Art. 131-bis cod. pen.: Perché?

Il punto cruciale della sentenza riguarda l’inapplicabilità dell’art. 131-bis c.p. La Corte ha sottolineato che, sebbene si trattasse di ricettazione attenuata (relativa a beni di modesto valore), la condotta dell’imputato non poteva essere considerata occasionale. Al contrario, le dinamiche di vendita, caratterizzate da acquisti reiterati di pacchi dall’estero contenenti merce contraffatta e dalla successiva commercializzazione a una platea indeterminata di clienti, configuravano un’attività commerciale strutturata.

Questa sistematicità, secondo i giudici, impedisce di qualificare l’offesa come ‘minima’ e il comportamento come ‘non occasionale’, due requisiti essenziali per l’applicazione della tenuità del fatto.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo di ricorso è stato respinto. La Corte ha osservato che la pena era già stata adeguata alla concreta gravità del fatto attraverso il riconoscimento della fattispecie attenuata della ricettazione. Pertanto, la sola incensuratezza dell’imputato non era un elemento sufficiente a giustificare un’ulteriore riduzione della pena tramite le attenuanti generiche, soprattutto a fronte delle modalità organizzate e continuative con cui veniva esercitata l’attività commerciale illecita.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte Suprema si basano sulla distinzione tra la singola azione e il contesto complessivo in cui essa si inserisce. Sebbene ogni singola vendita potesse riguardare un bene di scarso valore, l’insieme delle operazioni rivelava un’attività economica illecita non sporadica. Il percorso argomentativo dei giudici di appello è stato ritenuto logico e coerente, e come tale non sindacabile in sede di legittimità. La Corte di Cassazione, infatti, non riesamina i fatti, ma si limita a verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia offre un importante spunto di riflessione: nel valutare la ‘particolare tenuità del fatto’, non si deve guardare solo al valore economico del singolo oggetto del reato, ma anche e soprattutto alla natura della condotta. Un’attività sistematica, organizzata e protratta nel tempo, come quella tipica di chi vende online merce contraffatta, difficilmente potrà beneficiare della non punibilità ex art. 131-bis c.p. La sentenza conferma un orientamento volto a non depotenziare la risposta sanzionatoria di fronte a fenomeni criminali che, pur frammentati in piccoli episodi, nel loro complesso manifestano una significativa offensività e una chiara volontà delinquenziale.

Quando può essere esclusa l’applicazione della “particolare tenuità del fatto” nel reato di ricettazione attenuata?
Può essere esclusa quando il comportamento, pur riguardando beni di modesto valore, non è occasionale ma sistematico. La sentenza specifica che acquisti reiterati di merce contraffatta e la successiva vendita a una platea indeterminata di clienti configurano un’attività commerciale che non permette di ritenere sussistente la minima offensività richiesta dalla norma.

La sola incensuratezza è sufficiente per ottenere le circostanze attenuanti generiche?
No, secondo questa decisione, la sola incensuratezza dell’imputato non basta per la concessione delle attenuanti generiche, specialmente se le modalità dell’attività illecita, come in questo caso, sono sistematiche e organizzate, deponendo in senso contrario alla concessione del beneficio.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la sentenza di condanna impugnata diventi definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati