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Remissione di querela: reato estinto in Cassazione

Un imputato, condannato in appello per furto aggravato, ottiene l’annullamento della sentenza in Cassazione. Decisiva la remissione di querela presentata dal querelante e accettata dall’imputato dopo la sentenza di secondo grado. La Corte ha applicato le novità della Riforma Cartabia, che ha reso il reato procedibile a querela, dichiarando l’estinzione del reato stesso.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando Annulla una Condanna

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento processuale penale, capace di incidere profondamente sull’esito di un procedimento, anche dopo una sentenza di condanna. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione ha riaffermato questo principio, applicando le importanti innovazioni introdotte dalla Riforma Cartabia. Il caso analizzato riguarda un’ipotesi di furto aggravato, il cui destino processuale è stato completamente ribaltato da un atto di volontà delle parti, intervenuto dopo la decisione della Corte d’Appello.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato sia in primo grado dal Tribunale di Vicenza sia in secondo grado dalla Corte d’Appello di Venezia per il reato di furto aggravato. L’aggravante contestata era quella di aver commesso il fatto su cose esposte per necessità o consuetudine alla pubblica fede. Successivamente alla sentenza d’appello, e prima della scadenza del termine per ricorrere in Cassazione, accadeva un fatto nuovo e decisivo: la persona offesa dal reato presentava una remissione di querela, che veniva contestualmente accettata dall’imputato. Quest’ultimo, quindi, proponeva ricorso per cassazione al solo fine di far valere l’avvenuta remissione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando la sentenza di condanna senza rinvio. La decisione si fonda su due pilastri giuridici interconnessi: l’ammissibilità del ricorso per far valere cause di estinzione del reato sopravvenute e l’impatto della Riforma Cartabia sulla procedibilità del reato contestato. I giudici hanno chiarito che è pienamente legittimo ricorrere in Cassazione al solo scopo di introdurre nel processo la remissione di querela ritualmente accettata. Questo atto, se valido, deve essere preso in considerazione per determinare l’estinzione del reato.

Le Motivazioni: L’impatto della Riforma sulla Remissione di Querela

La motivazione centrale della sentenza risiede nell’analisi degli effetti del D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (la c.d. “Riforma Cartabia”). Questa riforma ha modificato il regime di procedibilità per numerosi reati, tra cui la specifica ipotesi di furto aggravato oggetto del processo. Prima della riforma, tale reato era procedibile d’ufficio; a seguito delle nuove disposizioni, è diventato procedibile a querela di parte. La Corte ha quindi applicato il principio secondo cui la nuova disciplina, essendo più favorevole all’imputato, si applica anche ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore. Di conseguenza, il reato per cui era stata emessa la condanna è stato “trasformato” in un reato per cui la volontà della persona offesa è diventata determinante. Poiché la persona offesa ha ritirato la sua volontà punitiva attraverso la remissione di querela, e l’imputato ha accettato, il reato non poteva che essere dichiarato estinto. La Corte ha quindi annullato la sentenza impugnata, ponendo fine al procedimento. Ha inoltre stabilito, come previsto dalla legge, che le spese processuali fossero a carico del querelato, ovvero l’imputato che ha beneficiato dell’estinzione.

Le Conclusioni

Questa sentenza offre importanti spunti di riflessione. In primo luogo, conferma che la remissione di querela è un atto che può efficacemente estinguere il reato anche dopo una doppia condanna di merito, purché intervenga prima che la sentenza diventi definitiva. In secondo luogo, evidenzia la portata retroattiva delle modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia in materia di procedibilità. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, emerge con chiarezza come la volontà delle parti possa risolvere una controversia penale, specialmente per quei reati che il legislatore ha scelto di rimettere alla valutazione della persona offesa. La decisione, infine, sottolinea l’importanza di monitorare costantemente l’evoluzione normativa, poiché una modifica legislativa può cambiare radicalmente le sorti di un processo già in corso.

È possibile presentare una remissione di querela dopo una sentenza di condanna?
Sì, la sentenza conferma che è possibile presentare e accettare una remissione di querela anche dopo la sentenza di condanna in appello, a condizione che ciò avvenga prima che la sentenza diventi definitiva e venga introdotta nel processo, ad esempio con un ricorso in Cassazione.

Qual è l’effetto della remissione di querela se un reato diventa procedibile a querela solo dopo la sua commissione?
Se una nuova legge, come la Riforma Cartabia, rende un reato procedibile a querela, questa modifica si applica retroattivamente se più favorevole all’imputato. Di conseguenza, una remissione di querela intervenuta successivamente è pienamente efficace e provoca l’estinzione del reato.

In caso di estinzione del reato per remissione di querela, chi paga le spese processuali?
La sentenza stabilisce che le spese processuali devono essere poste a carico del querelato, cioè dell’imputato che ha accettato la remissione e ha beneficiato dell’estinzione del reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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