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Remissione di querela: annullamento in Cassazione

Un uomo condannato per tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale ricorre in Cassazione. Durante il processo, la vittima del furto presenta una remissione di querela. La Suprema Corte annulla la condanna per il furto, dichiarando il reato estinto. Poiché il furto era il reato più grave su cui si basava la pena, la sentenza viene annullata con rinvio alla Corte d’Appello per rideterminare la sanzione per il solo reato di resistenza.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Annullamento della Condanna per Furto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 4651/2024) offre un chiaro esempio di come un atto procedurale, quale la remissione di querela, possa avere un impatto decisivo sull’esito di un processo penale, anche quando questo è giunto al suo ultimo grado di giudizio. Il caso in esame riguarda un imputato condannato per tentato furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, la cui posizione è stata radicalmente modificata proprio da questo istituto.

I Fatti del Processo

L’imputato era stato condannato nei primi due gradi di giudizio per due distinti reati, commessi nell’ambito di un medesimo disegno criminoso:
1. Tentato furto aggravato (capo A): l’accusa riguardava il tentativo di rubare beni, con le aggravanti della violenza sulle cose e dell’esposizione alla pubblica fede.
2. Resistenza a pubblico ufficiale (capo B): l’imputato si era opposto con violenza a un pubblico ufficiale per evitare l’arresto.

La Corte d’Appello aveva confermato la condanna, portando la difesa a presentare ricorso per cassazione, lamentando vizi di motivazione e violazioni di legge su vari aspetti della sentenza.

Il Ricorso in Cassazione e l’Intervento della Remissione di Querela

Mentre il ricorso era pendente davanti alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e determinante: la persona offesa dal reato di tentato furto ha formalmente ritirato la sua querela e l’imputato ha accettato tale remissione. Questo evento ha spostato il focus del giudizio di legittimità, introducendo una causa di estinzione del reato.

La difesa ha quindi chiesto l’annullamento della sentenza, sottolineando come, a seguito della Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), il reato di furto contestato fosse diventato procedibile a querela di parte. La remissione di querela assumeva, quindi, un ruolo centrale.

La Decisione della Suprema Corte: Estinzione e Annullamento con Rinvio

La Corte di Cassazione ha analizzato la situazione distinguendo nettamente le sorti dei due reati.

L’Effetto della Remissione di Querela sul Tentato Furto

I giudici hanno innanzitutto riconosciuto il mutato regime di procedibilità del reato di furto. In virtù delle nuove disposizioni, la remissione della querela, intervenuta prima della sentenza definitiva, determina l’estinzione del reato. La Corte ha applicato il principio consolidato secondo cui la presenza di una causa di estinzione del reato prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, a condizione che quest’ultimo sia stato tempestivamente proposto.

Di conseguenza, la Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente al reato di tentato furto, dichiarandolo estinto per remissione di querela.

L’Inammissibilità degli Altri Motivi di Ricorso

Per quanto riguarda il reato di resistenza a pubblico ufficiale e gli altri motivi di doglianza (relativi alla mancata applicazione di cause di non punibilità o al bilanciamento delle circostanze), la Corte li ha dichiarati inammissibili. I giudici hanno ritenuto che tali motivi fossero generici e mirassero a ottenere una nuova valutazione del merito dei fatti, attività preclusa nel giudizio di legittimità, che è limitato al controllo della corretta applicazione della legge.

le motivazioni
La decisione della Corte si fonda su principi cardine del diritto processuale penale. In primo luogo, viene ribadita la prevalenza delle cause di estinzione del reato, come la remissione di querela, sulle questioni di ammissibilità del ricorso. Questo garantisce che, ove possibile, si arrivi a una declaratoria liberatoria per l’imputato. La Corte ha precisato che tale principio opera purché il ricorso non sia palesemente inammissibile per cause originarie (come la tardività), cosa che non si verificava nel caso di specie. In secondo luogo, la sentenza evidenzia i limiti invalicabili del giudizio di cassazione. I motivi di ricorso relativi al reato di resistenza sono stati respinti perché non denunciavano un vizio di legittimità (errore di diritto o vizio logico manifesto della motivazione), ma sollecitavano una rilettura delle prove, attività riservata esclusivamente ai giudici di merito. Infine, la Corte ha dovuto affrontare la conseguenza pratica dell’estinzione del reato più grave. Poiché la pena base era stata calcolata proprio sul tentato furto, l’annullamento parziale della condanna rendeva necessario un nuovo calcolo. Non potendo la Cassazione rideterminare la pena, ha correttamente annullato la sentenza sul punto del trattamento sanzionatorio, rinviando il caso alla Corte d’Appello per questa specifica operazione.

le conclusioni
Questa sentenza offre importanti spunti di riflessione. Dimostra come le modifiche normative, come quelle introdotte dalla Riforma Cartabia sull’ampliamento dei reati a querela, abbiano un impatto diretto e significativo sui processi in corso. Sottolinea inoltre l’importanza strategica della remissione di querela come strumento deflattivo e risolutivo. Per l’imputato, il risultato è un parziale successo: sebbene la condanna per resistenza a pubblico ufficiale rimanga, dovrà affrontare un nuovo giudizio d’appello finalizzato esclusivamente a ottenere una pena più mite, calcolata sulla base del solo reato residuo.

Cosa succede se la vittima di un furto ritira la querela mentre il processo è in Cassazione?
La Corte di Cassazione deve dichiarare il reato estinto. Secondo la giurisprudenza, questa declaratoria prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, a patto che il ricorso stesso sia stato presentato nei termini di legge.

Perché la condanna non è stata annullata anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale?
Perché i motivi di ricorso relativi a tale reato sono stati ritenuti inammissibili. La difesa, secondo la Corte, non ha evidenziato errori di diritto ma ha tentato di ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività che non è consentita nel giudizio di legittimità davanti alla Cassazione.

Se un reato viene dichiarato estinto in un processo con più accuse, cosa accade alla pena complessiva?
Se il reato estinto era quello più grave, su cui era stata calcolata la ‘pena base’, l’intera sanzione deve essere rideterminata. La Corte di Cassazione, non potendo effettuare questo calcolo, annulla la sentenza limitatamente al trattamento sanzionatorio e rinvia il caso a una Corte d’Appello per una nuova quantificazione della pena per i reati residui.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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