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Prescrizione reato: stop dopo la condanna di primo grado

Un soggetto, condannato in primo grado per violazione della quarantena, era stato prosciolto in appello per estinzione del reato. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, chiarendo che per i reati commessi dal 1° gennaio 2020, la nuova disciplina sulla prescrizione reato prevede la sospensione definitiva del suo corso dopo la sentenza di condanna di primo grado, rendendo errata la declaratoria di estinzione.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: la Cassazione Conferma lo Stop Dopo la Condanna di Primo Grado

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 37775/2025) interviene su un tema cruciale della giustizia penale: la prescrizione reato. La pronuncia chiarisce in modo definitivo quale normativa applicare ai reati commessi a partire dal 1° gennaio 2020, confermando che la condanna in primo grado blocca definitivamente il decorso del tempo necessario a estinguere il reato. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Dalla Violazione della Quarantena all’Appello

Il caso nasce dalla vicenda di un cittadino condannato in primo grado dal Tribunale di Milano per aver violato la quarantena obbligatoria imposta a seguito di positività al Covid-19. Il fatto risaliva al 23 giugno 2020, quando l’imputato si era recato presso gli uffici della Questura per una pratica amministrativa, contravvenendo all’isolamento domiciliare.

Successivamente, la Corte di Appello di Milano, accogliendo il ricorso dell’imputato, aveva riformato la sentenza di primo grado. I giudici di secondo grado avevano dichiarato l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione, ritenendo che il termine massimo di cinque anni fosse ormai decorso.

La Decisione della Corte d’Appello e il Ricorso in Cassazione

La Corte d’Appello aveva basato la sua decisione su un calcolo della prescrizione che non teneva conto delle recenti riforme legislative. Contro questa sentenza ha proposto ricorso per cassazione la Procura generale, sostenendo che la Corte territoriale avesse commesso un errore di diritto. Secondo la Procura, per un reato commesso nel giugno 2020, non era più applicabile il vecchio regime della prescrizione, ma la nuova disciplina che ne sospende definitivamente il corso dopo la condanna di primo grado.

Le Motivazioni della Cassazione: La Disciplina della Prescrizione Reato dopo il 2020

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno chiarito la successione delle leggi in materia di prescrizione e la loro applicazione nel tempo (ratione temporis).

La Successione delle Leggi nel Tempo

I giudici supremi hanno ricordato che la disciplina della prescrizione ha subito importanti modifiche:
1. Legge n. 103/2017 (Riforma Orlando): Applicabile ai reati commessi fino al 31 dicembre 2019, prevedeva una sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado per un periodo massimo di un anno e sei mesi.
2. Legge n. 3/2019 (c.d. Spazzacorrotti) e Legge n. 134/2021 (Riforma Cartabia): Queste riforme hanno introdotto un cambiamento radicale per i reati commessi a partire dal 1° gennaio 2020. Attraverso l’introduzione dell’art. 161-bis del codice penale, si è stabilito che il corso della prescrizione cessa definitivamente con la pronuncia della sentenza di condanna di primo grado.

Per bilanciare questo ‘blocco’ della prescrizione, è stato introdotto l’art. 344-bis del codice di procedura penale, che prevede termini massimi per la durata dei processi di appello e cassazione, la cui violazione porta all’improcedibilità dell’azione penale.

L’Applicazione al Caso Concreto

Nel caso specifico, il reato era stato commesso il 23 giugno 2020, quindi ricadeva pienamente sotto la nuova disciplina. La sentenza di condanna di primo grado era stata emessa il 26 giugno 2024. In quel momento, il reato non era ancora prescritto. Di conseguenza, da quella data, il corso della prescrizione si è definitivamente interrotto.

La Corte di Appello ha quindi errato nel ritenere che il termine di prescrizione continuasse a decorrere, maturando nel giugno 2025. La sua decisione era in contrasto con la normativa vigente.

Le Conclusioni: Implicazioni della Sentenza

La sentenza della Cassazione ribadisce un principio fondamentale per tutti i processi relativi a reati commessi dopo il 1° gennaio 2020: la condanna in primo grado rappresenta uno spartiacque che ferma l’orologio della prescrizione. Questa pronuncia ha l’effetto di consolidare l’applicazione della riforma, volta a evitare che i processi, specialmente nei gradi di impugnazione, si concludano con un nulla di fatto per il decorso del tempo.

Per effetto di questa decisione, la sentenza di proscioglimento della Corte d’Appello è stata annullata con rinvio. Il processo dovrà quindi essere celebrato nuovamente davanti a un’altra sezione della Corte d’Appello di Milano, che dovrà riesaminare il merito della vicenda attenendosi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione in materia di prescrizione reato.

Quando si ferma la prescrizione per i reati commessi dopo il 1° gennaio 2020?
Secondo la normativa vigente, per i reati commessi a partire da tale data, il corso della prescrizione cessa definitivamente dopo la pronuncia della sentenza di condanna di primo grado.

Perché la Corte d’Appello ha sbagliato nel dichiarare il reato prescritto?
La Corte d’Appello ha erroneamente applicato la vecchia disciplina della prescrizione, senza considerare che il reato, essendo stato commesso nel 2020, ricadeva nel nuovo regime che blocca il decorso dei termini dopo la condanna di primo grado.

Qual è la conseguenza della decisione della Cassazione?
La sentenza della Corte d’Appello che dichiarava il reato prescritto è stata annullata. Il caso è stato rinviato a un’altra sezione della stessa Corte per un nuovo giudizio, che dovrà basarsi sul principio di diritto affermato dalla Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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