LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Particolare tenuità del fatto: no se guidi ubriaco

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista, confermando che l’istituto della particolare tenuità del fatto non si applica al reato di guida senza patente se il conducente è anche positivo al test alcolemico. Questa circostanza rende la condotta più pericolosa e, quindi, non di lieve entità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Particolare Tenuità del Fatto: Quando Non Si Applica alla Guida Senza Patente

L’istituto della particolare tenuità del fatto, introdotto dall’articolo 131-bis del codice penale, rappresenta un importante strumento di deflazione processuale, consentendo di non punire reati considerati di minima gravità. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione attenta di tutte le circostanze del caso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come la presenza di ulteriori fattori di pericolosità, come la guida in stato di ebbrezza, possa escludere questo beneficio anche per reati apparentemente minori.

Il Caso: Guida Senza Patente e Positività all’Alcol Test

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un automobilista condannato per il reato di guida senza patente, con l’aggravante della recidiva nel biennio. L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione sostenendo che i giudici di merito avessero errato nel non riconoscere la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

La difesa sosteneva che la condotta fosse di lieve entità e che, pertanto, dovesse rientrare nell’ambito di applicazione dell’art. 131-bis c.p. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva respinto questa tesi, e il caso è quindi giunto all’attenzione dei giudici di legittimità.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. I giudici hanno confermato la decisione della Corte d’Appello, ritenendo la sua motivazione logica, congrua e corretta dal punto di vista giuridico. L’imputato è stato quindi condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Le Motivazioni: la particolare tenuità del fatto va oltre la recidiva

Il punto cruciale della decisione risiede nell’analisi complessiva della condotta dell’imputato. La Corte ha chiarito che i giudici di merito non si sono limitati a considerare la recidiva, che è un elemento costitutivo del reato contestato, ma hanno valutato il comportamento nella sua interezza.

L’elemento decisivo che ha portato all’esclusione della particolare tenuità del fatto è stato un altro fattore emerso durante il controllo: l’imputato era risultato positivo al test etilometrico. Sebbene la guida in stato di ebbrezza non fosse oggetto specifico dell’imputazione in quel contesto, essa ha contribuito a definire la gravità complessiva della condotta.

Secondo la Cassazione, guidare un veicolo senza titolo abilitativo essendo anche sotto l’effetto dell’alcol rende la circolazione stradale “più pregnante e pericolosa”. Questa combinazione di infrazioni dimostra una non tenuità del comportamento, che va oltre la soglia del “fatto lieve” e manifesta un pericolo concreto per la sicurezza pubblica, incompatibile con il beneficio previsto dall’art. 131-bis c.p.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non può essere frammentaria, ma deve abbracciare ogni aspetto del comportamento del reo. Anche circostanze non direttamente contestate nel capo d’imputazione possono e devono essere considerate per determinare il grado di offensività della condotta.

In pratica, ciò significa che per sperare di ottenere la non punibilità, non è sufficiente che il reato, isolatamente considerato, appaia di modesta entità. Se il contesto rivela ulteriori elementi di pericolosità o di disvalore sociale, come in questo caso la guida in stato di ebbrezza, i giudici sono tenuti a negare il beneficio. La sentenza funge da monito, sottolineando che la pericolosità complessiva dell’agire è il vero metro di giudizio per l’applicazione dell’art. 131-bis.

È possibile ottenere l’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto per la guida senza patente con recidiva?
In teoria sì, ma la decisione dipende da una valutazione complessiva delle circostanze. La sola recidiva, essendo un elemento del reato, non esclude automaticamente il beneficio, ma la presenza di altri fattori negativi può essere determinante per negarlo.

Quali elementi ha considerato la Corte per negare la particolare tenuità del fatto in questo caso?
La Corte ha ritenuto decisiva la circostanza che il conducente fosse risultato positivo al controllo etilometrico. Questo elemento ha reso la sua condotta complessivamente più pericolosa e grave, escludendo così la possibilità di considerarla di lieve entità.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, quando un ricorso è dichiarato inammissibile senza che vi sia assenza di colpa, il ricorrente è condannato a pagare le spese del procedimento e una somma di denaro a favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati