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Lista testi: condanna annullata per errore del Giudice

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per il reato di minaccia emessa da un Giudice di Pace. La decisione è scaturita da un errore procedurale: il giudice di primo grado aveva negato l’audizione di un testimone della difesa, ritenendo erroneamente che non fosse stata depositata la relativa lista testi. La Cassazione, verificando gli atti, ha accertato che la lista era stata depositata tempestivamente, annullando la sentenza e rinviando il caso per un nuovo processo.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Lista testi: quando un errore del giudice porta all’annullamento della condanna

Il diritto alla prova è un pilastro fondamentale del giusto processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio, annullando una condanna a causa di un’errata valutazione del giudice di primo grado sul deposito della lista testi della difesa. Questo caso dimostra come un vizio procedurale possa avere conseguenze decisive sull’esito di un giudizio. Analizziamo insieme la vicenda per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Un uomo veniva condannato dal Giudice di Pace di Messina per il reato di minaccia (art. 612 c.p.) al pagamento di una multa di 600 euro. Secondo la ricostruzione del primo giudice, l’imputato avrebbe proferito frasi minacciose nei confronti di un’altra persona.

L’imputato decideva di impugnare la sentenza, presentando appello al Tribunale. I motivi del gravame erano due:
1. La condanna si basava su un ragionamento congetturale e non teneva conto delle contraddizioni nelle dichiarazioni della persona offesa e dei rapporti conflittuali preesistenti tra le parti.
2. Il Giudice di Pace aveva erroneamente negato l’ammissione di un testimone a difesa, ritenuto decisivo, sulla base del presupposto che la difesa non avesse depositato la lista testi nei termini di legge.

Il Tribunale, tuttavia, rilevava che la sentenza, prevedendo solo una pena pecuniaria, non era appellabile. Di conseguenza, riqualificava l’atto come ricorso per Cassazione e trasmetteva gli atti alla Suprema Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’analisi della lista testi

La Corte di Cassazione, esaminando il ricorso, ha dato priorità logica al secondo motivo, quello relativo alla mancata ammissione del testimone della difesa. Questo punto, infatti, riguarda un potenziale errore procedurale che, se accertato, inficia la validità stessa del processo di primo grado.

Il Giudice di Pace aveva rigettato la richiesta di audizione del testimone affermando che la lista testi non era mai stata depositata. La Suprema Corte, avendo accesso diretto al fascicolo processuale per via della natura del vizio denunciato, ha potuto verificare direttamente la veridicità di tale affermazione.

Le Motivazioni

Dalla consultazione degli atti è emerso un fatto contrario a quanto stabilito dal primo giudice: la difesa dell’imputato aveva regolarmente depositato la lista testi in data 27 marzo 2023. La Corte ha verificato anche la tempestività di tale deposito. Ai sensi dell’art. 29, comma 2, del d.lgs. n. 274/2000 (normativa sul procedimento davanti al Giudice di Pace), la lista deve essere depositata almeno sette giorni prima dell’udienza di comparizione.

Nel caso specifico, l’udienza originaria, fissata per il 13 febbraio 2023, era stata rinviata al 25 settembre 2023. Il deposito effettuato il 27 marzo 2023 rispettava ampiamente il termine di legge. Pertanto, il diniego del Giudice di Pace si basava su un presupposto fattuale errato: la convinzione che la lista non fosse mai stata presentata. Questo errore ha leso il diritto di difesa dell’imputato, impedendogli di presentare prove a suo discarico potenzialmente decisive.

Le Conclusioni

Sulla base di queste considerazioni, la Corte di Cassazione ha concluso che la decisione del Giudice di Pace era viziata. L’erronea esclusione di una prova richiesta dalla difesa, basata su un’inesatta percezione degli atti processuali, costituisce una violazione delle norme procedurali e del diritto di difesa.

Di conseguenza, la Suprema Corte ha annullato la sentenza di condanna e ha disposto il rinvio del processo al Giudice di Pace di Messina per un nuovo giudizio. Nel nuovo processo, si dovrà tenere conto della prova testimoniale originariamente e ingiustamente negata, garantendo così un corretto svolgimento del dibattimento nel pieno rispetto dei diritti dell’imputato.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza?
La sentenza è stata annullata perché il Giudice di Pace ha commesso un errore di fatto, negando l’ammissione di un testimone della difesa sulla base dell’errata convinzione che non fosse stata depositata la lista testi, mentre la Corte ha accertato che il deposito era avvenuto regolarmente e tempestivamente.

Qual è il termine per depositare la lista testi nel procedimento davanti al Giudice di Pace?
Secondo l’art. 29, comma 2, d.lgs. n. 274 del 2000, la lista testi deve essere depositata almeno sette giorni prima della data fissata per l’udienza di comparizione.

Cosa succede ora all’imputato dopo l’annullamento?
Il processo deve essere celebrato di nuovo davanti al Giudice di Pace di Messina. Nel nuovo giudizio si dovrà tenere conto della richiesta di prova testimoniale della difesa, che era stata erroneamente respinta, e il caso sarà deciso nuovamente nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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