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Guida in stato di ebbrezza: quando il ricorso è nullo

Un’automobilista ricorre in Cassazione contro una condanna per guida in stato di ebbrezza, aggravata da un incidente notturno. I motivi del ricorso, incentrati sulla validità dell’etilometro e sulla presunta violazione del diritto di difesa, vengono respinti. La Corte Suprema dichiara il ricorso inammissibile, ribadendo che spetta all’imputato contestare specificamente il malfunzionamento dell’apparecchio e che non è possibile una rivalutazione dei fatti in sede di legittimità. Viene inoltre negata l’applicabilità della ‘particolare tenuità del fatto’ a causa della gravità della condotta.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida in Stato di Ebbrezza: Onere della Prova e Limiti del Ricorso in Cassazione

L’ordinanza n. 12252/2024 della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sul reato di guida in stato di ebbrezza, definendo i confini dell’onere della prova relativo al funzionamento dell’etilometro e i limiti dei motivi di ricorso ammissibili in sede di legittimità. La Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di un’automobilista, confermando la sua condanna e ribadendo principi procedurali di fondamentale importanza.

I Fatti del Caso: Condanna per Guida in Stato di Ebbrezza e Incidente Notturno

Una conducente veniva condannata in primo e secondo grado per il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. Le era stato contestato di aver guidato un’autovettura in stato di ebbrezza alcolica, con un tasso rientrante nella seconda fascia sanzionatoria. La situazione era aggravata dal fatto di aver provocato un incidente stradale e di aver commesso il fatto durante le ore notturne. La pena inflitta era di due mesi e venti giorni di arresto e 1067,00 euro di ammenda, con la concessione delle attenuanti generiche.

I Motivi del Ricorso: Etilometro, Difesa e Tenuità del Fatto

L’imputata, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione basato su diverse doglianze:

1. Inutilizzabilità dell’accertamento etilometrico: si contestava la validità della prova raccolta tramite etilometro.
2. Violazione del diritto di difesa: si lamentava la mancata notifica del diritto di farsi assistere da un difensore di fiducia prima di procedere al test.
3. Mancato riconoscimento della particolare tenuità del fatto: si sosteneva che la condotta dovesse essere considerata non punibile ai sensi dell’art. 131-bis c.p.
4. Errata determinazione della pena: si criticava il trattamento sanzionatorio applicato dai giudici di merito.

Le Motivazioni della Cassazione: Quando il Ricorso per Guida in Stato di Ebbrezza è Inammissibile

La Corte Suprema ha ritenuto i motivi di ricorso manifestamente infondati, dichiarandolo inammissibile. Le motivazioni della decisione chiariscono aspetti cruciali della procedura penale in materia.

La contestazione sul funzionamento dell’etilometro: a chi spetta l’onere?

La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: l’onere di provare l’omologazione e le verifiche periodiche sull’etilometro sorge in capo all’accusa solo a fronte di una specifica e circostanziata contestazione da parte della difesa. Non è sufficiente una generica lamentela sul buon funzionamento dell’apparecchio. Nel caso di specie, la difesa non aveva sollevato alcuna contestazione specifica, rendendo il motivo di ricorso infondato.

L’avviso al difensore: il verbale fa fede

Riguardo alla presunta violazione del diritto di difesa, i giudici di legittimità hanno sottolineato come le corti di merito avessero già accertato, sulla base del verbale redatto il giorno dei fatti, che l’automobilista aveva prestato il proprio consenso al test e aveva esplicitamente dichiarato di non volersi avvalere dell’assistenza di un legale. Tentare di rimettere in discussione tale accertamento fattuale in Cassazione costituisce un tentativo inammissibile di trasformare la Corte di legittimità in un ulteriore giudice del fatto.

Niente particolare tenuità del fatto in caso di incidente

La richiesta di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta. La Corte ha evidenziato che il superamento del tasso alcolemico, rientrante nella seconda soglia, e soprattutto le modalità della condotta, ovvero l’aver provocato un incidente stradale, sono elementi che esprimono una significativa pericolosità. Tale pericolosità è ostativa al riconoscimento della particolare tenuità del fatto.

La determinazione della pena

Infine, anche la doglianza sul trattamento sanzionatorio è stata giudicata infondata. I giudici di merito avevano correttamente bilanciato gli elementi a carico e a favore dell’imputata, concedendo le attenuanti generiche, irrogando una sanzione vicina al minimo edittale e riconoscendo il beneficio della sospensione condizionale della pena. La decisione è stata ritenuta logica e priva di arbitrarietà, e quindi non censurabile in sede di legittimità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza della Cassazione riafferma alcuni principi chiave per chi affronta un procedimento per guida in stato di ebbrezza. In primo luogo, le contestazioni tecniche, come quelle relative al funzionamento dell’etilometro, devono essere specifiche e dettagliate, non generiche. In secondo luogo, il ricorso in Cassazione non può essere utilizzato per ottenere una nuova valutazione delle prove e dei fatti già esaminati dai giudici di merito. Infine, la gravità della condotta, desumibile da elementi come il livello di alcol nel sangue e l’aver causato un sinistro, preclude l’accesso a benefici come la non punibilità per particolare tenuità del fatto. La decisione sottolinea la necessità di una difesa tecnica attenta fin dalle prime fasi del procedimento.

Chi deve dimostrare che l’etilometro funziona correttamente?
Secondo la Corte, l’onere di contestare specificamente il malfunzionamento dell’apparecchio spetta all’imputato. Solo a seguito di una contestazione dettagliata, l’accusa ha il dovere di provare l’omologazione e le verifiche periodiche dello strumento.

È possibile annullare la prova dell’alcoltest se non si è stati avvisati della facoltà di farsi assistere da un avvocato?
No, in questo caso non è stato possibile perché dal verbale redatto dagli operanti risultava che l’interessata aveva dato il suo consenso agli accertamenti e aveva espressamente dichiarato di non volersi avvalere dell’assistenza di un difensore. La Corte di Cassazione non può riesaminare questa circostanza di fatto.

La ‘particolare tenuità del fatto’ può essere applicata a un caso di guida in stato di ebbrezza con incidente?
La Corte ha stabilito di no. Il superamento del tasso alcolemico (in questo caso rientrante nella seconda soglia prevista dalla legge) e le modalità del fatto (aver provocato un incidente) sono stati considerati elementi che dimostrano una pericolosità della condotta tale da escludere il riconoscimento della particolare tenuità del fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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