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Tutela della incolumità pubblica dalle aggressioni di cani

Nel nostro sistema giuridico, per effetto di approprianti interventi normativi sono vietati: a) l’addestramento inteso ad esaltare l’aggressività dei cani; b) l’addestramento inteso ad esaltare il rischio di maggiore aggressività di cani appartenenti a incroci o razze; c) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di sviluppare l’aggressività; […]

Pubblicato il 17 January 2008 in Diritto Penale

Nel nostro sistema giuridico, per effetto di approprianti interventi normativi sono vietati: a) l’addestramento inteso ad esaltare l’aggressività dei cani; b) l’addestramento inteso ad esaltare il rischio di maggiore aggressività di cani appartenenti a incroci o razze; c) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di sviluppare l’aggressività; d) la sottoposizione di cani a doping; e) gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un cane, o finalizzati ad altri scopi non curativi, in particolare: i) il taglio della coda orecchie; la recisione delle corde vocali; (ad eccezione di interventi curativi necessari per ragioni di medicina veterinaria). I proprietari e i detentori di cani, hanno l’obbligo di applicare la museruola o il guinzaglio ai cani quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico e applicare la museruola e il guinzaglio ai cani condotti nei locali pubblici e sui pubblici mezzi di trasporto. Tali obblighi, tuttavia, non si applicano ai cani per non vedenti o non udenti, addestrati come cani guida. Chiunque possegga o detenga cani ha l’obbligo di vigilare con particolare attenzione sulla detenzione degli stessi al fine di evitare ogni possibile aggressioni a persone e deve stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi causati dal proprio cane. L’uso di collari elettrici o altri congegni atti a determinare scosse o impulsi elettrici sui cani procura paura e sofferenza e può provocare reazioni di aggressività da parte degli animali stessi, pertanto l’impiego di tali strumenti si configura come maltrattamento e chiunque li utilizzi è perseguibile ai sensi della legge. Si definisce cane con aggressività non controllata quel soggetto che, non provocato, lede o minaccia di ledere l’integrità fisica di una persona o di altri animali attraverso un comportamento aggressivo non controllato dal proprietario o detentore dell’animale. I servizi veterinari tengono aggiornato un archivio dei cani morsicatori e dei cani con aggressività non controllata rilevati, nonchè dei cani di cui all’elenco allegato al fine di predisporre i necessari interventi di controllo per la tutela della incolumità pubblica. L’autorità sanitaria competente, in collaborazione con la Azienda sanitaria locale stabilisce: a) i criteri per la classificazione del rischio da cani di proprietà con aggressività non controllata con i relativi parametri per la rilevazione; b) i percorsi di controllo e rieducazione per la prevenzione delle morsicature; c) l’obbligo per i proprietari dei cani addestrati di stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilità civile per danni contro terzi causati dal proprio cane; d) ulteriori prescrizioni e misure atte a controllare o limitare il rischio di morsicature. È vietato acquistare, possedere o detenere cani il cui addestramento è inteso ad esaltare il rischio di maggiore per i delinquenti abituali o per tendenza; a chi è sottoposto a misure di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale; a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni; a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per i reati di cui agli articoli 727, 544-ter, 544-quater, 544-quinques del codice penale e, per quelli previsti dall’art. 2 della legge 20 luglio 2004, n. 189; ai minori di diciotto anni e agli interdetti o inabilitati per infermità. Infine merita sottolineare che le violazioni delle disposizioni sundicate sono sanzionate dalle Amministrazioni competenti secondo i parametri territoriali in vigore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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