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Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro il diniego delle attenuanti generiche. Il motivo è stato giudicato una mera ripetizione di argomenti già respinti in appello, confermando che il giudice non deve analizzare ogni singolo elemento a favore per motivare la sua decisione.

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Pubblicato il 23 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Cassazione Dichiara Inammissibile il Ricorso Ripetitivo

L’ordinanza n. 37315 del 2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi in materia di attenuanti generiche. In un caso che vedeva un imputato condannato per furto, uso indebito di carta di credito e resistenza a pubblico ufficiale, la Suprema Corte ha stabilito che la semplice riproposizione dei motivi già respinti in appello non è sufficiente per ottenere una revisione della decisione, delineando confini precisi per la critica alla valutazione del giudice di merito.

I Fatti del Processo

Il ricorrente era stato condannato sia in primo grado che in appello per una serie di reati, tra cui due episodi di furto pluriaggravato, un tentativo di uso indebito di carta di credito e resistenza a pubblico ufficiale. La Corte di Appello di Torino aveva confermato la responsabilità penale e la pena, negando la concessione delle circostanze attenuanti generiche. L’imputato ha quindi presentato ricorso alla Corte di Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la presunta mancanza, contraddittorietà o illogicità della motivazione con cui i giudici di merito avevano respinto la sua richiesta di una riduzione di pena.

La Decisione sulle Attenuanti Generiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su una duplice argomentazione: una di carattere procedurale e una di merito. In primo luogo, il ricorso è stato considerato una ‘pedissequa reiterazione’ degli argomenti già presentati e puntualmente respinti dalla Corte di Appello. In secondo luogo, la Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato riguardo la motivazione sul diniego delle attenuanti generiche.

Il Principio di Diritto Rafforzato dalla Corte

Il cuore della decisione risiede nel principio secondo cui il giudice di merito, nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, non è obbligato a prendere in esame ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole emerso dagli atti. È sufficiente, infatti, che la sua motivazione si concentri sugli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti per la decisione. Tutti gli altri aspetti, anche se dedotti dalle parti, si considerano implicitamente superati e disattesi dalla valutazione complessiva del giudice. Nel caso specifico, la motivazione della Corte di Appello è stata giudicata esente da vizi logici evidenti, rendendo il ricorso manifestamente infondato.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che un ricorso per cassazione, per essere ammissibile, deve assolvere una ‘tipica funzione di una critica argomentata’ avverso la sentenza impugnata. Non può limitarsi a riproporre le stesse lamentele già esaminate e rigettate nel grado precedente. Un motivo di ricorso così formulato viene considerato non specifico, ma solo apparente, e quindi processualmente inaccettabile. Inoltre, la valutazione degli elementi per la concessione delle attenuanti è una prerogativa del giudice di merito, e la Cassazione può intervenire solo in presenza di una motivazione manifestamente illogica, cosa che non è stata riscontrata nel provvedimento della Corte d’Appello di Torino.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un’importante lezione per la pratica legale: la redazione di un ricorso per cassazione richiede un’analisi critica e specifica della sentenza impugnata, non una semplice ripetizione. La decisione sul diniego delle attenuanti generiche è ampiamente discrezionale e può essere censurata in sede di legittimità solo in casi eccezionali di illogicità palese. Per l’imputato, la declaratoria di inammissibilità ha comportato non solo la conferma della condanna, ma anche il pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.

È sufficiente ripetere gli stessi motivi dell’appello in un ricorso per cassazione?
No, secondo la Corte, un ricorso che si limita a una ‘pedissequa reiterazione’ di motivi già dedotti in appello e puntualmente disattesi è considerato non specifico e, di conseguenza, inammissibile.

Per negare le attenuanti generiche, il giudice deve considerare tutti gli elementi a favore dell’imputato?
No, non è necessario. La Corte ha ribadito che è sufficiente che il giudice di merito, nel motivare il diniego, faccia riferimento agli elementi ritenuti decisivi o rilevanti, considerando così implicitamente superati tutti gli altri.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
L’imputato che ha proposto il ricorso viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende, come stabilito nel caso di specie per un importo di tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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