fbpx
Generic filters
Parola esatta ...
Cerca nei titolo
Search in excerpt
Filtra per categoria
Codice Civile
Codice Penale

Apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni

Art. 617 bis c.p. La condotta deve essere finalizzata ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone

Pubblicato il 02 September 2018 in Diritto Informatico, Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Art. 617 bis c.p. – La condotta, onde rivestire valenza penale, deve essere finalizzata ad “intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone.

Art. 617 bis c.p. – Il jammer telefonico, disturbatore di frequenze, è uno strumento utilizzato per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere onde radio. Si è, quindi, in presenza di una strumentazione funzionale ad impedire od ostacolare le attività tecniche d’indagine, in concreto le intercettazioni, sia telefoniche che ambientali.

Se è vero che il legislatore ha inteso sanzionare la semplice installazione di apparecchiature del tipo sopra descritto, o anche solo di parti di esse, è altrettanto indiscutibile che il dettato normativo è chiaro nel prevedere che tale condotta, onde rivestire valenza penale, deve essere finalizzata ad “intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone”.

Dunque, a fare in modo che l’agente, attraverso l’indebita captazione del flusso di notizie fra soggetti terzi, consentita dalle apparecchiature medesime, possa acquisire dati scambiatisi dagli interlocutori, ovvero precludere loro detto scambio.

Tanto in linea con la consolidata esegesi del concetto di intercettazione, che si riferisce alla registrazione, ovvero comunque alla presa di cognizione di conversazioni che intercorrono fra soggetti diversi da colui che registra o prende cognizione del contenuto delle conversazioni medesime.

La disposizione in esame, che anticipa la soglia di punibilità propria dell’art. 617 c.p., trova collocazione nel novero dei delitti contro l’inviolabilità dei segreti, che sono ovviamente tali se non coinvolgono l’agente, direttamente o indirettamente (per esserne messo volontariamente a parte).

Cassazione Penale, Sezione Sesta, Sentenza n. 39279 ud. 16/05/2018 – deposito del 30/08/2018

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato
Desideri approfondire l’argomento ed avere una consulenza legale?

Articoli correlati