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Vendita immobile irregolare: chi paga la sanatoria?

Un’azienda acquista un immobile commerciale scoprendo un’irregolarità edilizia. La sentenza analizza la responsabilità del venditore. Il Tribunale riconosce il rimborso dei costi per la sanatoria ma nega il risarcimento per i danni da ritardo, evidenziando il principio di autoresponsabilità dell’acquirente che era a conoscenza del problema. In caso di vendita immobile irregolare, la garanzia del venditore copre i costi per regolarizzare, ma l’accettazione del rischio da parte del compratore può escludere altri danni.

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Vendita Immobile Irregolare: Chi Paga la Sanatoria e i Danni da Ritardo?

La compravendita di un immobile è un passo cruciale, ma cosa succede se, dopo l’acquisto, emergono irregolarità edilizie? La questione si complica ulteriormente quando l’acquirente è a conoscenza del problema prima del rogito. Una recente sentenza del Tribunale di Torino affronta un caso di vendita immobile irregolare, definendo chiaramente i confini della responsabilità del venditore e il principio di autoresponsabilità dell’acquirente. Analizziamo la decisione per capire chi deve sostenere i costi della sanatoria e se spetta un risarcimento per i danni da ritardo.

I Fatti del Caso: L’Acquisto e la Scoperta dell’Irregolarità

Una società, intenzionata a trasferire la propria attività, sottoscrive un contratto preliminare per l’acquisto di un capannone industriale. Successivamente, emerge una difformità urbanistica: la sagoma dell’edificio non corrisponde a quella autorizzata dal Comune.

La parte venditrice, informata del problema, si impegna a regolarizzare la situazione a proprie spese e presenta, tramite un tecnico di fiducia, una richiesta di permesso di costruire in sanatoria. Le parti procedono comunque alla stipula del contratto definitivo di compravendita, menzionando nell’atto la pratica di sanatoria in corso e inserendo una clausola in cui il venditore garantisce la regolarità urbanistica dell’immobile.

Purtroppo, la richiesta di sanatoria viene respinta dal Comune. L’acquirente, ormai proprietario, dopo alcuni mesi di trattative infruttuose con il venditore, incarica un proprio tecnico per presentare una nuova e corretta istanza, che viene finalmente approvata. Per ottenere la regolarizzazione, la società acquirente sostiene costi significativi, tra oneri, sanzioni e parcella del professionista. Inoltre, a causa del ritardo accumulato, chiede al venditore il risarcimento dei canoni di locazione che ha dovuto continuare a pagare per la sua vecchia sede.

La Decisione del Tribunale sulla vendita immobile irregolare

Il Tribunale ha accolto solo parzialmente le richieste dell’acquirente, delineando una netta distinzione tra i costi per la regolarizzazione e i danni da ritardo.

In sintesi, la Corte ha stabilito che:
1. Il venditore è tenuto a rimborsare tutti i costi sostenuti dall’acquirente per la sanatoria, inclusi oneri, sanzioni e spese tecniche.
2. La richiesta di risarcimento per i danni da ritardo (i canoni di locazione) è stata respinta.
3. In un’azione di regresso, il venditore originario (che aveva venduto l’immobile al convenuto) è stato condannato a tenere indenne quest’ultimo da quanto dovuto all’acquirente finale.

Le Motivazioni: Garanzia del Venditore vs. Autoresponsabilità dell’Acquirente

La sentenza si basa su un attento bilanciamento tra gli obblighi contrattuali del venditore e la condotta consapevole dell’acquirente.

La Responsabilità per i Costi della Sanatoria

Il Tribunale ha inquadrato la fattispecie nell’ambito dell’art. 1489 c.c. (cosa gravata da oneri o diritti di terzi), che si applica alle irregolarità edilizie. Sebbene l’acquirente fosse a conoscenza della difformità, il venditore aveva esplicitamente garantito nel contratto che si sarebbe fatto carico della regolarizzazione. Non avendo adempiuto a tale obbligo, il venditore è stato condannato a rimborsare integralmente i costi che l’acquirente ha dovuto sostenere per sanare l’immobile. La conoscenza del vizio da parte del compratore non annulla una specifica garanzia contrattuale assunta dal venditore.

Il Rigetto dei Danni da Ritardo: Un Principio di Autoresponsabilità

Ben diversa è stata la valutazione del Tribunale riguardo ai danni da ritardo. La Corte ha ritenuto che l’acquirente, stipulando il rogito definitivo pur sapendo che la pratica di sanatoria era ancora pendente e dall’esito incerto, ha volontariamente accettato il rischio (alea) di un possibile allungamento dei tempi. Questo comportamento rientra nel principio di autoresponsabilità: chi è consapevole di un’incertezza e non si tutela con specifiche clausole contrattuali (ad esempio, una penale per il ritardo o una condizione sospensiva) non può poi rivalersi sulla controparte per le conseguenze negative.

Inoltre, il giudice ha rilevato che la stessa parte acquirente ha contribuito al ritardo, attendendo diversi mesi dopo la notizia del rigetto della prima sanatoria prima di attivarsi con un proprio tecnico. Tale condotta, secondo l’art. 1227 del codice civile, riduce o esclude il diritto al risarcimento.

L’Analisi delle Domande di Manleva

La sentenza chiarisce anche la catena delle responsabilità. Il venditore convenuto è riuscito a rivalersi sul soggetto da cui aveva a sua volta acquistato l’immobile, poiché anche in quella compravendita era stata fornita una garanzia di conformità. Al contrario, la domanda di manleva del venditore verso il proprio geometra (autore della pratica errata) è stata respinta. Il Tribunale ha specificato che i costi di sanatoria sono un onere del proprietario-venditore per legge. L’errore del tecnico non sposta tale onere, ma potrebbe, al più, fondare un’autonoma azione per il risarcimento di danni specifici (come il compenso per la prestazione inutile), non richiesti in questo giudizio.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Chi Compra Casa

Questa sentenza offre importanti lezioni per chiunque si appresti a una compravendita immobiliare:

1. La conoscenza del vizio non sempre esclude la responsabilità del venditore: Se il venditore si impegna contrattualmente a risolvere un problema a proprie spese, è tenuto a farlo, e in caso di inadempimento deve rimborsare i costi sostenuti dall’acquirente.
2. Attenzione al rischio dei ritardi: Quando si acquista un immobile con una problematica nota e una procedura di regolarizzazione in corso, è fondamentale inserire nel contratto clausole di salvaguardia. Accettare di rogitare ‘al buio’ significa assumersi il rischio dei ritardi, escludendo la possibilità di chiedere i danni correlati.
3. Agire con diligenza: L’acquirente che subisce un danno ha il dovere di attivarsi tempestivamente per limitarne le conseguenze. L’inerzia può essere interpretata come un concorso di colpa che compromette il diritto al risarcimento.

Chi è responsabile per i costi della sanatoria in una vendita di immobile irregolare, se il compratore era a conoscenza del problema?
Il venditore rimane responsabile se ha esplicitamente garantito nel contratto che avrebbe risolto il problema a proprie spese. La conoscenza della difformità da parte dell’acquirente non annulla questa specifica obbligazione contrattuale assunta dal venditore.

L’acquirente di un immobile non conforme ha diritto al risarcimento per i danni da ritardo causati dalla necessità di una sanatoria?
Secondo questa sentenza, no. Se l’acquirente stipula il rogito pur sapendo che la pratica di sanatoria è ancora in corso, accetta il rischio (alea) di un potenziale allungamento dei tempi. Inoltre, un ritardo dell’acquirente nell’attivarsi per risolvere il problema può essere considerato un concorso di colpa che esclude il risarcimento.

Il geometra che ha rilasciato un’attestazione di conformità errata è sempre responsabile verso il venditore per i costi della sanatoria?
Non necessariamente per i costi diretti della sanatoria. La sentenza chiarisce che tali costi sono un onere che grava per legge sul proprietario-venditore. L’errore del tecnico non trasferisce automaticamente su di lui l’obbligo di pagare oneri e sanzioni, ma potrebbe far sorgere una responsabilità per altre voci di danno (es. spese inutili per la pratica errata), se specificamente richieste e provate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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