LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Usura mutuo: inammissibile ricorso contro la banca

Un cliente ha fatto ricorso in Cassazione dopo che la sua richiesta di accertamento di usura su un contratto di mutuo era stata respinta in primo e secondo grado. La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo principi chiave in materia di usura mutuo. Ha confermato che la verifica del superamento del tasso soglia per gli interessi di mora deve avvenire in concreto e non in astratto. Inoltre, ha precisato che la commissione di estinzione anticipata non concorre al calcolo del TEG ai fini dell’usura e che la mancata indicazione del TAEG ha solo una funzione informativa, non causando la nullità del contratto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Usura Mutuo: la Cassazione Dichiara Inammissibile il Ricorso del Cliente

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha affrontato nuovamente il tema dell’usura mutuo, fornendo importanti chiarimenti sull’applicazione dei tassi di mora, sul ruolo del TAEG e sulla questione dell’anatocismo. La decisione dichiara inammissibile il ricorso di un mutuatario, confermando le sentenze dei precedenti gradi di giudizio e consolidando orientamenti giurisprudenziali di grande rilevanza per il contenzioso bancario.

I Fatti di Causa: il Cliente contro la Banca

Un cliente citava in giudizio un istituto di credito chiedendo la restituzione di tutti gli interessi pagati per un contratto di mutuo di circa 160.000 euro, sostenendo che i tassi applicati fossero usurari. In particolare, il ricorrente contestava le condizioni economiche del contratto, che prevedevano un tasso variabile, un tasso di mora calcolato su base Euribor più uno spread, e un TEG del 4,99%. La richiesta, basata sulla presunta violazione della legge anti-usura, era stata respinta sia dal Tribunale che dalla Corte d’Appello.

Il caso è quindi approdato in Cassazione, dove il cliente ha sollevato tre motivi di ricorso principali:
1. La violazione delle norme sull’usura, criticando l’interpretazione fornita dalle Sezioni Unite della Cassazione nel 2020.
2. La violazione dei principi di trasparenza per la mancata o errata indicazione del TAEG.
3. La presunta applicazione di un regime di capitalizzazione composta (anatocismo) nel piano di ammortamento “alla francese”.

L’Analisi della Corte sulle Questioni di Usura Mutuo

La Corte Suprema ha esaminato ogni motivo del ricorso, dichiarandoli tutti inammissibili e cogliendo l’occasione per ribadire principi fondamentali.

Il Tasso di Mora e i Principi delle Sezioni Unite

Il ricorrente contestava il principio, affermato dalle Sezioni Unite (sentenza n. 19597/2020), secondo cui la verifica del superamento del tasso soglia deve avvenire tenendo conto della concreta applicazione del tasso di mora. La Corte ha ritenuto il motivo inammissibile, affermando che il ricorso non offriva argomenti validi per discostarsi da tale autorevole precedente. Il principio chiave è che la potenziale usurarietà del tasso di mora non può essere valutata in astratto su un contratto che si svolge regolarmente, ma deve essere verificata nel momento in cui la mora si verifica effettivamente. Nel caso specifico, il TEG del contratto (4,99%) e il tasso di mora pattuito (7,48%) erano entrambi inferiori al tasso soglia vigente all’epoca (9,42%).

Inoltre, la Corte ha specificato che costi eventuali come le commissioni di estinzione anticipata non concorrono a determinare la violazione della soglia di usura, confermando altre recenti pronunce.

La Trasparenza Contrattuale e il Ruolo del TAEG

Sul secondo motivo, relativo alla mancata indicazione del TAEG e alla violazione degli obblighi di trasparenza, la Corte ha nuovamente dichiarato l’inammissibilità. Gli Ermellini hanno ribadito che l’ISC (Indicatore Sintetico di Costo) o TAEG è un dato che definisce il costo complessivo del finanziamento a fini informativi. La sua mancata o errata indicazione non rientra tra le cause di nullità previste dall’art. 117 del Testo Unico Bancario, che sanziona l’omessa pattuizione scritta di tassi, prezzi e altre condizioni economiche, ma non di un mero indicatore.

La Questione dell’Anatocismo nel Piano “alla Francese”

Anche il terzo motivo, riguardante l’anatocismo, è stato giudicato inammissibile. La Corte lo ha definito una “silloge di astratte declamazioni”, non concretamente collegate al rapporto contrattuale specifico. La corte territoriale aveva già escluso la presenza di un fenomeno anatocistico, una decisione in linea con la recente pronuncia delle Sezioni Unite (n. 15130/2024) che ha escluso l’anatocismo intrinseco nei mutui a tasso fisso con ammortamento alla francese. Il ricorrente non ha fornito alcuna allegazione specifica per dimostrare perché tale principio non dovesse applicarsi al suo caso.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si fondano su un approccio pragmatico e di continuità con la giurisprudenza consolidata. In primo luogo, in tema di usura mutuo, si consolida il principio della “verifica in concreto”: non basta una potenziale astratta applicazione di tassi usurari (come il tasso di mora), ma è necessario che la soglia sia effettivamente superata. In secondo luogo, si distingue nettamente tra le condizioni economiche essenziali del contratto (tassi, prezzi), la cui mancanza scritta causa nullità, e gli indicatori informativi come il TAEG, la cui omissione non ha la stessa grave conseguenza. Infine, la Corte ha respinto le argomentazioni generiche sull’anatocismo, richiedendo una dimostrazione concreta e specifica legata al singolo contratto, in linea con i recenti chiarimenti delle Sezioni Unite.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rafforza la stabilità dei principi giurisprudenziali in materia di contenzioso bancario. Per i mutuatari, emerge chiaramente che una contestazione di usura mutuo deve essere fondata su basi solide e concrete, dimostrando l’effettivo superamento del tasso soglia al momento dell’applicazione degli interessi di mora e non basandosi su calcoli meramente ipotetici. La decisione ribadisce inoltre la natura informativa del TAEG, limitando le possibilità di impugnare un contratto per la sua sola mancata indicazione. Il ricorso è stato quindi dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Il tasso di mora deve essere sempre sommato al tasso corrispettivo per verificare l’usura?
No, la Corte chiarisce che il principio della verifica dell’usura va riferito alla concreta applicazione del tasso di mora, escludendo una verifica preventiva ed eventuale in relazione a un contratto che ha uno sviluppo regolare e senza ritardi nei pagamenti.

La commissione di estinzione anticipata concorre a determinare il superamento della soglia di usura?
No, la Corte di Cassazione, richiamando sue precedenti pronunce, ha chiarito che la commissione di estinzione anticipata non concorre a determinare la violazione del tasso soglia ai fini della normativa anti-usura.

La mancata indicazione del TAEG nel contratto di mutuo ne causa la nullità?
No, la Corte ribadisce che il TAEG (o ISC) è un dato che definisce il costo complessivo dell’operazione a fini informativi, ma non rientra tra i tassi, prezzi ed altre condizioni la cui mancata indicazione scritta è sanzionata con la nullità ai sensi dell’art. 117 del Testo Unico Bancario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati