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Usucapione coerede: quando è valido il possesso?

In un caso di disputa tra due fratelli per un immobile ereditato, la Corte di Cassazione ha rigettato la domanda di usucapione del coerede che aveva goduto del bene in via esclusiva. La Corte ha ribadito che, per l’usucapione tra coeredi, non è sufficiente la mera astensione degli altri dall’uso del bene, ma è necessaria la prova di un possesso con l’intenzione inequivocabile di escludere gli altri comproprietari, comportandosi come unico proprietario.

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Usucapione coerede: possedere non basta, serve l’intenzione di escludere

L’usucapione coerede è un tema complesso che spesso genera contenziosi familiari. Vivere per decenni nell’immobile ereditato, pagando tasse e spese, è sufficiente per diventarne proprietari esclusivi? Con l’ordinanza in commento, la Corte di Cassazione fa chiarezza, ribadendo un principio fondamentale: per usucapire la quota degli altri eredi, non basta un possesso esclusivo, ma è necessaria la prova di un comportamento che manifesti in modo inequivocabile la volontà di possedere uti dominus, ovvero come unico proprietario, escludendo apertamente gli altri.

I fatti di causa

La vicenda nasce dalla disputa tra due fratelli per un appartamento caduto in successione a seguito della morte del padre. Uno dei due fratelli citava in giudizio l’altro per ottenere lo scioglimento della comunione ereditaria, il rimborso di metà delle spese sostenute e dei frutti derivanti dal possesso esclusivo del bene da parte del convenuto. Quest’ultimo, costituitosi in giudizio, si opponeva e, in via riconvenzionale, chiedeva che venisse accertato il suo acquisto della piena proprietà dell’immobile per usucapione.
Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello rigettavano la domanda di usucapione, ritenendo che il fratello non avesse fornito la prova di un possesso idoneo a escludere il comproprietario. La questione è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La decisione della Corte sul caso di usucapione del coerede

La Suprema Corte ha confermato le decisioni dei giudici di merito, rigettando il ricorso del fratello che mirava a ottenere la proprietà esclusiva del bene. I giudici hanno esaminato congiuntamente i vari motivi di ricorso, ritenendoli infondati. Il cuore della decisione si basa sulla consolidata giurisprudenza in materia di usucapione coerede.
La Corte ha specificato che, sebbene per il coerede non sia necessaria una formale interversione del possesso, è indispensabile che il suo possesso si estenda in termini di esclusività. Questo non significa semplicemente che gli altri coeredi si siano astenuti dall’usare il bene, ma richiede qualcosa di più: il coerede che intende usucapire deve aver goduto del bene in modo inconciliabile con la possibilità di un godimento altrui, manifestando una volontà inequivocabile di possedere come unico proprietario (uti dominus) e non più come semplice comproprietario (uti condominus).

Le Motivazioni

La Corte ha chiarito che atti come l’amministrazione del bene, il pagamento delle imposte e delle spese di manutenzione o persino la locazione a terzi non sono, di per sé, sufficienti a dimostrare l’intento di escludere gli altri comproprietari. Tali attività, infatti, possono rientrare nella normale gestione del bene comune, svolta anche nell’interesse degli altri. Sussiste una presunzione juris tantum (cioè, fino a prova contraria) che il coerede abbia agito in qualità di gestore della cosa comune, anticipando anche le spese relative alle quote altrui.
L’onere della prova grava interamente su chi invoca l’usucapione. Questi deve dimostrare che il rapporto materiale con il bene si è svolto in modo da escludere, con una palese manifestazione di volontà, gli altri comunisti da un analogo rapporto con il bene. Nel caso di specie, era addirittura emerso che il ricorrente, in un precedente giudizio relativo a una delibera condominiale, aveva egli stesso riconosciuto la contitolarità del fratello, lamentando la mancata convocazione di quest’ultimo all’assemblea. Questo comportamento è stato ritenuto in netto contrasto con l’affermato animus possidendi uti dominus.

Conclusioni

L’ordinanza rafforza un principio cruciale in materia di comunione ereditaria e usucapione. Per il coerede che voglia diventare proprietario esclusivo di un bene ereditato, il semplice trascorrere del tempo e l’utilizzo esclusivo non sono sufficienti. È imperativo dimostrare con atti concreti, univoci e apertamente contrastanti con il diritto degli altri, l’intenzione di comportarsi come l’unico e solo proprietario. In assenza di tale prova rigorosa, il possesso continuerà ad essere considerato un possesso uti condominus, inidoneo a determinare l’acquisto per usucapione delle quote altrui.

È sufficiente che un coerede utilizzi in via esclusiva il bene comune per molti anni per diventarne proprietario per usucapione?
No. Secondo la Corte, non è sufficiente che gli altri partecipanti si siano astenuti dall’uso della cosa, ma occorre che il coerede ne abbia goduto in modo inconciliabile con la possibilità di godimento altrui, manifestando una volontà inequivocabile di possedere come unico proprietario.

Pagare le tasse e le spese di manutenzione di un immobile in comproprietà dimostra la volontà di usucapirlo?
No. La Corte ha chiarito che il pagamento delle imposte e lo svolgimento di opere di manutenzione non sono sufficienti a provare l’intenzione di possedere uti dominus, in quanto opera una presunzione che il coerede abbia agito nella sua qualità di comproprietario, anticipando anche le quote degli altri.

Cosa deve fare un coerede per poter usucapire la quota degli altri?
Il coerede deve estendere il proprio possesso in termini di esclusività, ponendo in essere un’attività durevole, apertamente contrastante e inoppugnabilmente incompatibile con il possesso altrui. Deve, in sostanza, manifestare con atti esterni e inequivocabili la volontà di escludere gli altri comproprietari dal loro diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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