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Termine impugnazione sentenza: come si calcola?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso in materia di lavoro perché presentato oltre il termine impugnazione sentenza di sei mesi. La decisione ribadisce che il calcolo si basa sul principio ‘ex nominatione dierum’ e che la sospensione feriale dei termini non si applica alle controversie di lavoro, rendendo il deposito tardivo e quindi inaccoglibile.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Termine Impugnazione Sentenza: Guida Pratica al Calcolo

Il rispetto del termine impugnazione sentenza è un pilastro fondamentale del processo civile. Un errore nel calcolo, anche di un solo giorno, può compromettere irrimediabilmente l’esito di una causa, portando a una declaratoria di inammissibilità. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre l’occasione per ripassare le regole che governano questa materia, con un focus specifico sulle controversie di lavoro, che presentano importanti peculiarità.

I Fatti del Caso

Una lavoratrice, soccombente in secondo grado, decideva di presentare ricorso per Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma. La sentenza di appello era stata pubblicata in data 28 marzo 2023. La parte ricorrente notificava il proprio ricorso a mezzo Posta Elettronica Certificata (P.E.C.) solo in data 29 ottobre 2023. La controparte non svolgeva attività difensiva.

La questione è giunta all’attenzione della Suprema Corte, la quale ha dovuto preliminarmente verificare il rispetto del termine per proporre l’impugnazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per tardività. Secondo i giudici, il ricorso è stato notificato ben oltre la scadenza del termine lungo semestrale previsto dall’articolo 327 del codice di procedura civile. Di conseguenza, la Corte non è potuta entrare nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione di carattere puramente procedurale.

Le Motivazioni: il Calcolo del Termine Impugnazione Sentenza

La decisione della Corte si fonda su principi consolidati in materia di calcolo dei termini processuali. Vediamo nel dettaglio il ragionamento seguito.

Il Principio “Ex Nominatione Dierum”

Per i termini calcolati a mesi o ad anni, il codice di procedura civile adotta il sistema della computazione ex nominatione dierum. Ciò significa che il tempo decorre senza tenere conto del numero effettivo di giorni di ciascun mese, ma semplicemente facendo scadere il termine nel giorno del mese finale corrispondente a quello iniziale.

Nel caso specifico, la sentenza era stata pubblicata il 28 marzo 2023. Il termine lungo di sei mesi, pertanto, è iniziato a decorrere da tale data ed è scaduto alle ore 23:59:59 del 28 settembre 2023. La notifica del ricorso, avvenuta il 29 ottobre 2023, era quindi palesemente tardiva.

L’assenza della Sospensione Feriale nel Diritto del Lavoro

Un punto cruciale, spesso fonte di errori, riguarda la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale (1-31 agosto). La Corte ha correttamente ricordato che, ai sensi della Legge n. 742 del 1969, tale sospensione non si applica alle controversie individuali di lavoro. Pertanto, nel calcolare i sei mesi, il mese di agosto deve essere conteggiato per intero, senza alcuna interruzione. Questo rappresenta una deroga significativa rispetto alla regola generale valida per la maggior parte delle cause civili.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Tardività

La declaratoria di inammissibilità per tardività ha conseguenze molto gravi per la parte ricorrente. In primo luogo, la sentenza impugnata diventa definitiva, consolidando i suoi effetti. In secondo luogo, la parte soccombente è stata condannata non solo a non vedersi rimborsate le spese, ma anche al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, come previsto per i casi di ricorsi inammissibili trattati con procedura accelerata. Infine, è stata accertata la sussistenza dei presupposti per il versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, raddoppiando di fatto il costo iniziale del giudizio. Questa ordinanza sottolinea ancora una volta l’importanza cruciale di una gestione attenta e precisa delle scadenze processuali, la cui violazione preclude qualsiasi possibilità di ottenere giustizia nel merito.

Come si calcola il termine lungo semestrale per l’impugnazione di una sentenza non notificata?
Si calcola secondo il principio ‘ex nominatione dierum’, ovvero scade nel giorno del sesto mese corrispondente a quello in cui la sentenza è stata pubblicata. Ad esempio, per una sentenza pubblicata il 28 marzo, il termine scade il 28 settembre.

La sospensione estiva dei termini (periodo feriale) si applica alle cause di lavoro?
No, la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale (1-31 agosto) non si applica alle controversie individuali di lavoro. Il calcolo dei termini prosegue senza interruzioni.

Quali sono le conseguenze di un ricorso presentato dopo la scadenza del termine?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che il giudice non esamina il merito della questione, la sentenza impugnata diventa definitiva e la parte che ha presentato il ricorso tardivo può essere condannata al pagamento di sanzioni pecuniarie e al versamento di un ulteriore contributo unificato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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