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Surrogazione fideiussore: obbligo dell’importatore

Una compagnia assicuratrice, in qualità di fideiussore di uno spedizioniere doganale, paga i dazi non versati da quest’ultimo. Successivamente, agisce in surrogazione contro l’importatore della merce per recuperare la somma. La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei giudici di merito, stabilisce che l’importatore è tenuto a rimborsare il fideiussore. Questo perché l’importatore è il soggetto passivo principale dell’obbligazione tributaria verso l’amministrazione doganale. L’eventuale inadempimento nei rapporti interni tra l’importatore e i suoi spedizionieri (mandatari o sub-mandatari) non è opponibile al fideiussore che ha saldato il debito e che, tramite la surrogazione fideiussore, subentra nei diritti del creditore originario.

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Surrogazione Fideiussore e Dazi Doganali: L’Importatore Paga Anche se lo Spedizioniere è Inadempiente

Nel complesso mondo del commercio internazionale, la figura dello spedizioniere doganale è cruciale. Ma cosa succede se la catena di pagamenti si interrompe? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale: l’importatore è tenuto a rimborsare la compagnia assicuratrice che, tramite surrogazione fideiussore, ha saldato i dazi doganali non pagati da uno spedizioniere, anche se l’importatore aveva già versato la somma al proprio mandatario. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I fatti del caso: la doppia richiesta di pagamento

Un’azienda importatrice di merci dalla Turchia si è vista recapitare un decreto ingiuntivo da parte di una compagnia di assicurazioni. La richiesta era di pagare una somma per i diritti doganali relativi alla merce importata. La compagnia assicuratrice era intervenuta in qualità di fideiussore di uno spedizioniere doganale (un sub-mandatario) che non aveva versato i dazi all’Amministrazione finanziaria.

L’importatore si è opposto, sostenendo di aver già pagato quanto dovuto al proprio spedizioniere di fiducia (il mandatario principale) e di non avere alcun rapporto diretto con lo spedizioniere inadempiente, né tantomeno con la sua compagnia assicuratrice. Sostanzialmente, si è trovato nella scomoda posizione di dover pagare due volte per gli stessi dazi doganali.

I tribunali di primo e secondo grado hanno dato torto all’importatore, che ha quindi deciso di ricorrere in Cassazione.

La decisione della Corte e il principio della surrogazione fideiussore

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la condanna dell’importatore a rimborsare la compagnia assicuratrice. La decisione si fonda su un principio giuridico consolidato, già espresso dalle Sezioni Unite della stessa Corte in passato.

Il punto centrale è che l’obbligazione di pagare i dazi doganali grava primariamente sul proprietario della merce, ovvero sull’importatore. Lo spedizioniere agisce solo come un rappresentante o mandatario per espletare le formalità, ma non si sostituisce all’importatore come debitore principale del tributo.

Quando lo spedizioniere (o un sub-spedizioniere da lui incaricato) stipula una polizza fideiussoria per garantire il pagamento dei dazi, la compagnia assicuratrice si impegna a pagare al posto suo in caso di inadempimento. Una volta che l’assicurazione ha pagato, la legge le riconosce il diritto di surrogazione. Questo significa che la compagnia “si mette nei panni” del creditore originario (l’Amministrazione doganale) e può chiedere il pagamento al debitore principale, che resta sempre e comunque l’importatore.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha rigettato le argomentazioni del ricorrente, qualificandole come un tentativo di riesaminare i fatti del caso, cosa non permessa nel giudizio di legittimità. Il giudice d’appello aveva correttamente accertato l’esistenza di un rapporto di subdelega tra lo spedizioniere originario e quello inadempiente, rendendo così pienamente operativo il meccanismo della garanzia e della successiva surroga.

Il ragionamento della Corte si basa su alcuni pilastri fondamentali:

* L’Importatore è il Debitore Principale: Il rapporto tributario intercorre tra l’Amministrazione finanziaria e il proprietario della merce. Gli spedizionieri sono solo intermediari.
* Irrilevanza dei Rapporti Interni: Il fatto che l’importatore abbia già pagato lo spedizioniere, e che quest’ultimo non abbia poi provveduto a saldare i dazi, è una questione che riguarda esclusivamente il rapporto interno tra di loro. Questo inadempimento non può essere opposto al fideiussore che ha garantito e pagato il debito verso lo Stato.
* La Funzione della Fideiussione: La polizza fideiussoria serve proprio a garantire l’Amministrazione doganale contro l’insolvenza dello spedizioniere. Permettere all’importatore di non pagare il fideiussore vanificherebbe questa funzione e lascerebbe la compagnia assicuratrice senza tutela, nonostante abbia adempiuto al suo obbligo contrattuale.

Conclusioni: le implicazioni pratiche per gli importatori

Questa ordinanza ribadisce un principio di grande importanza pratica per chiunque importi merci. L’importatore deve essere consapevole che la sua obbligazione per i dazi doganali si estingue solo quando questi vengono effettivamente versati all’erario, non quando vengono pagati al proprio spedizioniere. È fondamentale, quindi, scegliere con estrema cura i propri partner commerciali e gli spedizionieri, poiché un loro inadempimento può avere conseguenze economiche dirette sull’importatore, che potrebbe essere chiamato a pagare due volte. La decisione sottolinea che il rischio dell’insolvenza degli intermediari ricade, in ultima analisi, sull’importatore, il quale potrà poi rivalersi sullo spedizioniere inadempiente, ma solo dopo aver rimborsato il fideiussore che ha garantito l’operazione.

L’importatore che ha già pagato i dazi doganali al proprio spedizioniere è tenuto a rimborsare anche il fideiussore di un sub-spedizioniere inadempiente?
Sì. Secondo la Corte, l’obbligazione tributaria principale grava sull’importatore. Se il fideiussore paga i dazi non versati dallo spedizioniere, ha diritto di agire in surroga contro l’importatore per recuperare la somma, indipendentemente dal fatto che l’importatore avesse già pagato il proprio mandatario.

La mancanza di un rapporto contrattuale diretto tra l’importatore e il sub-spedizioniere inadempiente esclude l’obbligo di pagamento verso il fideiussore?
No. Ciò che rileva è l’esistenza di una catena di mandati (mandato e sub-mandato). Il fideiussore garantisce l’adempimento dell’obbligazione doganale legata all’operazione. Poiché il debitore finale di tale obbligazione è l’importatore, il fideiussore può agire direttamente contro di lui, anche in assenza di un contratto diretto.

Qual è il fondamento giuridico che permette al fideiussore di agire contro l’importatore?
Il fondamento è il diritto di surrogazione e regresso, previsto dagli articoli 1949 e 1951 del codice civile. Pagando il debito tributario, il fideiussore subentra nei diritti che il creditore (l’Amministrazione doganale) aveva nei confronti del debitore principale (l’importatore).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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