LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Storno provvigionale: quando è legittimo?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, si è pronunciata sulla legittimità di uno storno provvigionale effettuato da una società preponente nei confronti del proprio agente. Il caso verteva sulla restituzione di provvigioni erroneamente corrisposte al lordo, anziché al netto degli sconti commerciali come pattuito. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’agente, stabilendo che la disciplina restrittiva sulla ripetizione delle provvigioni (art. 1748, co. 6, c.c.) si applica solo in caso di mancata esecuzione del contratto e non per la correzione di errori di calcolo, confermando così la legittimità dello storno provvigionale operato dall’azienda.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Commerciale, Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Storno Provvigionale: Legittimo se Corregge un Errore di Calcolo

La questione dello storno provvigionale è una delle più delicate e dibattute nei rapporti di agenzia. Quando un’azienda può legittimamente chiedere la restituzione di provvigioni già pagate? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto fondamentale: la distinzione tra la mancata esecuzione di un contratto e la semplice correzione di un errore di calcolo. La sentenza chiarisce che le tutele previste per l’agente non si applicano in quest’ultimo caso.

I Fatti di Causa

Un agente di commercio si era visto richiedere dalla sua società preponente la restituzione di una parte delle provvigioni percepite per l’anno 2013. La controversia nasceva dalla modalità di calcolo: l’azienda, per quell’anno, aveva erroneamente corrisposto le provvigioni “al lordo” degli sconti commerciali praticati ai clienti. Tuttavia, gli accordi contrattuali tra le parti prevedevano chiaramente che le provvigioni dovessero essere calcolate “al netto” di tali sconti. L’anno successivo, accortasi dell’errore, l’azienda aveva operato uno storno per recuperare le somme pagate in eccesso.

La Posizione dell’Agente e le Decisioni di Merito

L’agente ha impugnato la richiesta di restituzione, sostenendo che lo storno fosse illegittimo. La sua difesa si basava principalmente sull’articolo 1748, sesto comma, del Codice Civile. Secondo tale norma, l’agente non è tenuto a restituire le provvigioni riscosse, salvo nell’ipotesi in cui sia certo che il contratto tra il terzo e il preponente non avrà esecuzione per cause non imputabili al preponente stesso.
Sia il Tribunale in primo grado (in senso opposto) che la Corte d’Appello, però, hanno dato ragione all’azienda. I giudici di merito hanno accertato, sulla base della documentazione prodotta, che l’accordo per il calcolo delle provvigioni al netto degli sconti era sempre stato presente nei rapporti tra le parti. Di conseguenza, il pagamento “al lordo” era stato un mero errore materiale e la successiva richiesta di restituzione non era altro che la correzione di tale errore.

L’Analisi della Corte: Ambito di Applicazione dello Storno Provvigionale

La questione è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, che ha confermato la decisione della Corte d’Appello, rigettando il ricorso dell’agente. Il punto centrale dell’analisi della Suprema Corte è stata la corretta interpretazione e l’ambito di applicazione dell’art. 1748 c.c.
I giudici hanno chiarito che la norma invocata dall’agente ha uno scopo preciso: proteggere la retribuzione dell’agente quando un affare da lui concluso non va a buon fine per ragioni che non dipendono dalla volontà del preponente. In altre parole, la regola tutela l’agente dalle vicende relative alla fase esecutiva del contratto con il cliente.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione evidenziando una distinzione cruciale. Un conto sono le vicende che impediscono l’esecuzione di un contratto già concluso (ad esempio, l’insolvenza del cliente), che rientrano nell’ambito di applicazione dell’art. 1748 c.c. Tutt’altra cosa è, invece, una controversia che riguarda la corretta determinazione della base di calcolo della provvigione stessa. Nel caso di specie, non si discuteva della mancata esecuzione di un contratto, ma unicamente della corretta applicazione di una clausola contrattuale che definiva come quantificare la provvigione. La Corte ha stabilito che richiamare l’art. 1748 c.c. in questo contesto è “fuorviante”, poiché il caso verteva “più semplicemente – della corretta applicazione della misura delle provvigioni concordata tra le parti”. L’azienda non stava chiedendo la restituzione di una provvigione per un affare non andato a buon fine, ma stava semplicemente correggendo un proprio errore contabile per allineare il pagamento a quanto pattuito nel contratto di agenzia. Pertanto, lo storno provvigionale era pienamente legittimo.

Conclusioni

La pronuncia della Cassazione offre un importante principio guida per agenti e preponenti. La tutela offerta dall’art. 1748 c.c. contro la restituzione delle provvigioni è forte, ma circoscritta alle ipotesi di mancata esecuzione del contratto. Non può essere invocata per sanare o giustificare pagamenti che, per un mero errore di calcolo, eccedono quanto effettivamente dovuto sulla base degli accordi contrattuali. Questa decisione sottolinea l’importanza di redigere contratti di agenzia chiari e dettagliati, specialmente per quanto riguarda le modalità di calcolo della provvigione, al fine di prevenire contenziosi e garantire la corretta applicazione delle pattuizioni.

È sempre illegittimo per un’azienda preponente chiedere la restituzione di provvigioni già pagate a un agente?
No. Se la restituzione è motivata dalla necessità di correggere un errore di calcolo e allineare il pagamento a quanto stabilito nel contratto (es. pagamento al lordo anziché al netto di sconti), la richiesta di restituzione (storno) è legittima.

L’articolo 1748 del codice civile, che limita la restituzione delle provvigioni, si applica anche agli errori di calcolo?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’art. 1748, sesto comma, c.c., si applica esclusivamente all’ipotesi di mancata esecuzione del contratto concluso tra il cliente e il preponente, non ai casi in cui si discute della corretta quantificazione della provvigione secondo gli accordi tra le parti.

Cosa ha determinato la decisione della Corte nel caso specifico?
La decisione è stata determinata dalla prova che l’accordo contrattuale tra agente e preponente prevedeva il pagamento delle provvigioni ‘al netto degli sconti commerciali’. Poiché l’azienda aveva erroneamente pagato le provvigioni ‘al lordo’, il successivo storno è stato considerato una legittima correzione di un errore materiale e non una ripetizione soggetta ai limiti dell’art. 1748 c.c.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati